Proteste in tutta la Brianza per dire no alla Pedemontana: “E’ un’opera fuori dal tempo”

Da Seveso, fino ad Arcore, Biassono, Vimercate e Carnate, passando per Bovisio Masciago, Desio, Velasca, sono stati tanti i banchetti finalizzati a spiegare ai cittadini le conseguenze che Pedemontana potrebbe avere nella vita della comunità.
23 associazioni in 9 presidi territoriali. È una domenica anti Pedemontana quella che oggi ha portato in molte città della Brianza associazioni ambientaliste, comitati e semplici cittadini per protestare contro il progetto della maxi autostrada che rischia di deturpare il territorio. Da Seveso, città simbolo dei presidi, fino ad Arcore, Biassono, Vimercate e Carnate, passando per Bovisio Masciago, Desio, Velasca, sono stati tanti i banchetti finalizzati a raccogliere le firme contro l’opera e soprattutto spiegare ai cittadini le conseguenze che Pedemontana potrebbe avere nella vita della comunità.
“Rischiamo davvero che le nostre città cambino volto – ci raccontano al presidio di Arcore, in Piazza Durini. – E’ chiaro che siamo qui oggi soprattutto per i nostri figli: questa contro Pedemontana è una battaglia che portiamo avanti da anni, ma adesso che i cantieri ripartono in tutta Italia siamo davvero preoccupati che andranno avanti i lavori nelle nuove tratte”.
Una giornata per dire “no” a Pedemontana
Sono scesi in piazza in ogni angolo della Brianza, chiedendo alla politica un retro-front su Pedemontana, l’opera arrivata finora a Lentate sul Seveso e che, con l’annuncio a inizio marzo dell’assegnazione dell’appalto miliardario per proseguire, dovrebbe riavviare i cantieri per realizzate due tratte nel cuore della Brianza, la B2 e C, fino ad arrivare all’interconnessione con la tangenziale A51 a Vimercate. La prospettiva è che l’autostrada debba poi proseguire con la tratta D per allacciarsi con la A4 nella bergamasca.
Un progetto ampio che ha messo in guardia gli ambientalisti che contro la maxi autostrada hanno preparato non una, ma ben due petizioni: una cartacea e una su Change.org. “Oggi raccogliamo le firme contro un progetto che non è sostenibile: né a livello economico, né a livello ambientale – ci spiega Marco Monguzzi, tra gli organizzatori del presidio ad Arcore. – I cittadini si stanno dimostrando più avanti della politica sul tema Pedemontana e si stanno informando sul tragitto e sul passaggio nei nostri comuni. Pedemontana è un progetto vecchio, se ne parla da 50 anni e intanto il mondo evolve: il Covid ci ha permesso di riscoprire i nostri preziosi luoghi di prossimità. A quanto pare i cittadini non vogliono farne a meno. Non siamo “quelli del no”: diciamo mille volte sì alla metropolitana fino a Vimercate, diciamo mille volte sì alla manutenzione sulla Milano-Meda, diciamo mille volte sì all’abolizione del casello di Agrate. I costi di Pedemontana sono altissimi: la nostra opinione è che si potrebbero spendere molto meglio i soldi pubblici. E allora, quale sarebbe il consenso? Ve lo dichiamo noi: cittadini felici. Tutti”.
A Desio alla protesta si è aggiunto anche un pizzico di ironia. Nel presidio della mattinata è stato infatti consegnato dall'”accademia della ruspa” un “Devastino d’oro” un premio appositamente dedicato all’autostrada Pedemontana.
Fumagalli, 5 Stelle: “Oggi in piazza perchè siamo la Provincia più urbanizzata d’Italia”
“Oggi sono stato insieme alle associazioni ambientaliste e a tanti cittadini per ribadire il NO alla Pedemontana – ha dichiarato il consigliere regionale 5 Stelle, Fumagalli. – La tratta C e D non devono essere assolutamente realizzate. Ci auguriamo che la Giunta Fontana accolga la nostra proposta di riqualificare l’intera Milano Meda senza andare oltre. Difenderemo strenuamente il nostro territorio e i nostri prati. Dalla Brianza la Pedemontana non deve passare perché siamo la Provincia più urbanizzata d’Italia. Vogliamo la mobilità sostenibile e i prolungamenti delle metropolitane, non altro asfalto e cemento”.