Come diventare un grafico pubblicitario

18 giugno 2021 | 12:38
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Come diventare un grafico pubblicitario

Qual è il percorso formativo che consente di svolgere questo genere di professione.

La pubblicità è un settore professionale affascinante e altamente competitivo, la cui importanza è cresciuta in maniera esponenziale a partire dagli anni Cinquanta. Le campagne pubblicitarie, sempre più complesse, strutturate e multicanale, richiedono la collaborazione di professionisti diversi, a ciascuno dei quali compete un singolo aspetto dell’iniziativa. Poiché la maggior parte delle campagne presenta anche una parte grafica, in base al medium utilizzato per la diffusione del messaggio, la figura del grafico pubblicitario risulta sempre particolarmente richiesta: in questo articolo, vediamo qual è il percorso formativo che consente di svolgere questo genere di professione.

La vocazione artistica

Per quanto possa sembrare banale, chi aspira a diventare un grafico pubblicitario deve possedere una discreta vocazione per le arti grafiche e visive: non è un requisito obbligatorio, ma certamente rappresenta una prerogativa importante. Anche la semplice passione (o una vivace curiosità) per la comunicazione visiva o le varie forme di arte visiva rappresenta un buon presupposto, che può essere coltivato nel tempo e accresciuto con costanza, specie se si hanno ambizioni di carattere professionale.

La formazione scolastica

A prescindere dalla naturale propensione artistica, un requisito imprescindibile per diventare grafico pubblicitario è un’adeguata formazione. Il primo step del percorso formativo è costituito dal liceo artistico o un istituto d’arte, in modo tale da incanalare fin da subito gli studi in una direzione ben precisa. Naturalmente, non è obbligatorio fare una scelta di questo tipo ma rappresenta un passaggio quasi imprescindibile per chi intende diventare un grafico e lavorare nella pubblicità, in quanto consente di acquisire le nozioni e le competenze che costituiscono le basi per la futura formazione professionale.

La specializzazione successiva

Dopo la fase scolastica, la formazione del grafico pubblicitario prevede la successiva specializzazione. Una delle principali opzioni, da questo punto di vista, è rappresentata dalla carriera accademica, ossia studiare grafica all’università. Esistono numerosi corsi di laurea piuttosto specifici che offrono una formazione adeguata; di contro, il percorso di studi può risultare complesso, lungo e talvolta dispersivo. Ragion per cui, molti aspiranti grafici pubblicitari si orientano verso altre carriere, maggiormente incentrate sulla comunicazione e il marketing. Per le competenze grafiche, invece, è possibile scegliere un percorso formativo mirato erogato da un ente specializzato, come ad esempio il corso di grafica su PuntoNetFormazione. In tal modo, è possibile maturare le competenze necessarie (con relativa certificazione) per inserirsi in maniera adeguata in un settore in espansione ma al contempo competitivo.

L’inserimento nel mondo del lavoro

Cosa fare una volta completati gli studi? Non è semplice rispondere ad una domanda di questo tipo ma, soprattutto chi è agli esordi, deve avere consapevolezza del mercato al quale intende rivolgersi.

Anzitutto, è bene sapere che un grafico pubblicitario può lavorare con due inquadramenti diversi: freelance o dipendente. Nel primo caso, instaura un rapporto diretto con il cliente che gli commissiona un determinato lavoro; spetta quindi al professionista stabilire il compenso. Collaborazioni di questo tipo possono avere natura occasionale oppure protrarsi nel tempo, a seconda delle necessità del committente. La gestione del progetto grafico, in tal caso, è completamente appannaggio del freelance; questi può comunque aver modo di relazionarsi ad altri professionisti e collaboratori. Ciò accade soprattutto se il committente è un’agenzia che si avvale di ‘risorse’ esterne per lo sviluppo di progetti particolarmente articolati.

L’inquadramento da dipendente, invece, è meno flessibile. Il grafico, in tal caso, entra a far parte a tempo pieno della società o dell’agenzia che lo ha assunto. Viene inserito nell’organico aziendale anche in base al livello di esperienza pregressa; ragion per cui, può cominciare con un apprendistato oppure essere inquadrato subito come professionista qualificato. In ogni caso, oltre a collaborare con colleghi specializzati in altri ambiti, il grafico pubblicitario dovrà far capo ad un project manager.