Maturità al via a Monza e in Brianza, la voce dei presidi dopo un anno difficile

Il 16 giugno inizia la prova di maturità. Su questo, sul Covid e sull’attività didattica, anche estiva, MBNews ha intervistato le dirigenti scolastiche del Liceo Frisi e dell’Istituto Olivetti di Monza e del Liceo Majorana di Desio.
Fatica, soddisfazione, speranza. Sono, probabilmente in ordine di importanza, le prime tre parole che possono sintetizzare l’anno scolastico 2020/2021. Almeno questa è la sensazione che emerge parlando con le dirigenti scolastici di alcuni degli istituti superiori di secondo grado più grandi e conosciuti di Monza e della Brianza.
Lucia Castellana (nella foto in basso), dirigente scolastica del Liceo scientifico “Paolo Frisi” di Monza, Renata Antonietta Cumino, dirigente dell’Istituto professionale statale per i servizi dell’enogastronomia e commerciali “Adriano Olivetti” di Monza e Mariella Rauseo, dirigente del Liceo statale scientifico e classico, “Ettore Majorana” di Desio, chiusi l’8 giugno i tempi regolamentari dell’anno scolastico, per dirla in sintonia con questi giorni di Europei di calcio, ora sono impegnate anche nei tempi supplementari. Cioè gli esami di Stato o maturità. Tanto temuti dagli alunni, almeno fino a qualche anno fa.
Una prova che, a partire dal 16 giugno, dovranno affrontare quasi 7mila studenti di 318 classi nel territorio di Monza e della Brianza. E’ la seconda volta che quella che molti ancora considerano una delle prime, vere, esperienze della vita adulta, almeno di quella che potrebbe aprire le porte verso un futuro lavorativo, si svolge solo con un colloquio orale di circa un’ora. Che verterà su un elaborato assegnato al singolo studente dal Consiglio di classe, sull’analisi di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana, su materiali caratterizzanti le diverse discipline ed, eventualmente, anche sull’esperienze di alternanza scuola-lavoro.
Il poter contare su un modello già sperimentato l’anno scorso, che esclude le prove scritte a causa delle limitazioni dovute al Covid-19, rende il presente un po’ meno ansiogeno anche per i dirigenti scolastici. Anche se, come raccontano ad MBNews Castellana del Frisi, Cumino dell’Olivetti e Rauseo del Majorana, restano la stanchezza per tutti gli ostacoli e le incertezze vissute nei mesi scorsi in balìa della pandemia.
L’auspicio è, con tutti gli scongiuri del caso, che da settembre, con l’inizio del prossimo anno scolastico, si possa tornare ad una quasi totale normalità. Magari con visi abbronzati, ma ancora parzialmente nascosti dalle mascherine.
LE INTERVISTE
L’anno scolastico è finito da alcuni giorni. E’ possibile fare un bilancio complessivo?
Castellana: Un anno impegnativo, molto difficile con tutti gli stop and go dovuti Covid-19. I progetti che avevamo messo in programma sono stati comunque realizzati, dalle competizioni alle certificazioni in latino, ma naturalmente con modalità diverse da quelle usuali nel recente passato pre-pandemia.
Cumino: E’ stato un anno molto faticoso, anche se rispetto all’anno scorso non c’è stata l’incombenza di dover implementare la didattica a distanza, che ormai non era più una novità. D’altro canto, però, abbiamo dovuto organizzare le attività di settimana in settimana, con le lezioni in presenza fino al 70-75% dopo Pasqua e comunicando dati e informazioni, che poi si rivelavano provvisori, a studenti e famiglie.
L’Olivetti ha cercato di mantenere una linea di condotta unica, come nel caso dei laboratori e dell’alternanza scuola-lavoro, che in pratica sono rimasti sempre attivi. Per quanto riguarda il numero dei contagi Covid, al netto di classi in quarantena, abbiamo avuto circa 50 casi durante tutto l’anno scolastico e, quindi, possiamo dire che non è andata male. Si è rivelata una scelta azzeccata anche quella di confermare lo stop alle lezioni il sabato che il nostro Istituto scolastico ha già deliberato da alcuni anni.
Rauseo (nella foto in basso): Posso dirmi soddisfatta perché, nonostante tutte le limitazioni dovute alla pandemia, siamo riusciti ad arrivare alla fine dell’anno scolastico con non più di venti contagi. I nostri protocolli di sicurezza, anche più rigidi di quanto richiesto, hanno funzionato ed hanno impedito lo sviluppo di focolai. La didattica a distanza non è la condizione di apprendimento migliore, ma abbiamo registrato un altissimo numero di ragazzi connessi. Pochi si sono sottratti alle lezioni o hanno capito di dover ridefinire il loro percorso di studi.
Gli esami di Stato iniziano oggi, 16 giugno e si svolgeranno soltanto con una prova orale. Come vi siete organizzati?
Castellana: Devo dire che non ci sono stati grossi problemi su questo fronte. Rispetto all’anno scorso, quando per la prima volta, sempre a causa del Covid-19, gli esami si sono svolti senza prove scritte, abbiamo dovuto solo aggiornare il protocollo riguardo all’uso della mascherina. Quest’anno, infatti, deve essere chirurgica, mentre non viene più accettata quella di comunità.
Al Liceo Frisi sono 10 le classi che sosterranno gli esami di maturità per un totale di oltre 200 studenti. A conclusione degli scrutini, devo dire che non abbiamo potuto ammettere tutti alla prova finale. Questo ci dispiace molto, ma evidentemente alcuni allievi hanno sottovalutato la portata della didattica a distanza.
Cumino: Il vantaggio di quest’anno è che non veniamo come l’anno scorso da quattro mesi di completa assenza dalle aule scolastiche. Questo ci ha consentito di preparare gli esami di Stato con una maggiore tranquillità. Avremo 16 classi quinte impegnate nella maturità, 9 del diurno e 7 del serale.
Rauseo: Sono 10 le classi che sosteranno gli esami, quindi 5 commissioni e circa 300 alunni impegnati. Sono stati ammessi tutti alla maturità. Non abbiamo riscontrato particolari difficoltà e gli studenti che ne avevano alcune sono state sorretti dai docenti. Inoltre quest’anno abbiamo attivato dei piani personalizzati di recupero per cui si è riusciti ad essere vicini agli studenti nelle loro necessità, in alcuni casi anche psicologiche, perché la pandemia purtroppo ha inciso sull’equilibrio di alcuni ragazzi che hanno patito particolarmente l’isolamento.
Nelle scorse settimane si è fatto un gran parlare del Piano Estate varato dal ministero per l’Istruzione. I vostri istituti hanno aderito e in quale misura?
Castellana: Siamo riusciti ad attivare dei progetti con le risorse ricevute in base al numero di studenti iscritti e non ai fondi derivanti dal Pon (Programma operativo nazionale del Ministero dell’Istruzione, Ndr) che non ci sono stati assegnati. In questi giorni, raccolte le iscrizioni degli studenti, stanno per partire attività sportive, dal calcio tennis al ping pong e al calcio a 5, ma anche un workshop avanzato di teatro, un laboratorio di Video maker ed uno di Fisica.
Cumino: Siamo stati tra i pochi vincitori del Pon finanziato dal Ministero dell’Istruzione. Partiremo tra giugno e luglio con corsi di recupero, che organizzavamo anche in passato, ed un paio di moduli di scienze motorie. Ai primi di settembre, per 2 o 3 settimane, si svolgeranno focus sulla matematica e l’italiano, ma anche attività più accattivanti come la fotografia e laboratori di cucina e sala.
Rauseo: Abbiamo deliberato, per il periodo tra fine giugno e la prima settimana di luglio, corsi con docente madrelingua, percorsi di arte con visita all’Accademia di Como, percorsi filosofici e corsi di scacchi. A settembre avremo altri generi di attività, tra le quali percorsi teatrali, maggiormente finalizzati al recupero della socializzazione. I finanziamenti per il nostro Piano Estate derivano dal Decreto Legge n.41 del marzo 2021.