Ape Social Wear, da Lissone le magliette con le frasi positive che piacciono a oratori e aziende

24 giugno 2021 | 06:37
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Ape Social Wear, da Lissone le magliette con le frasi positive che piacciono a oratori e aziende

Alessandro Ferrari ha iniziato vent’anni fa disegnando tshirt con il suo logo: l’Ape con tre ali. Ora il progetto Ape Social Wear è diventato un brand etico e solidale conosciuto e apprezzato con una boutique in via Loreto.

Alessandro Ferrari era un giovane educatore di oratorio a Pozzuolo Martesana quando, nel 2001, è nata (per gioco e per caso) l’idea di Ape Social Wear.

“Ho visto dei ragazzi entrare in oratorio con parolacce stampate sulle loro magliette. Avevo sotto mano una maglietta bianca, ho preso un pennarello e ho scritto: “Il bene genera bene”. Mi sembrava un messaggio più bello e positivo rispetto a quello stampato sulle loro t – shirt. È nata in quel momento l’idea delle magliette positive”.

Oggi, vent’anni dopo, Ape Social Wear è un negozio vero e proprio, in via Loreto a Lissone, ma la strada per arrivarci è stata lunga e piena di soprese.

LA SCOPERTA DEL SERMIG

Qualche tempo dopo aver disegnato per caso quella prima maglietta, Alessandro Ferrari accompagna i ragazzi del suo oratorio al Sermig, l’Arsenale della pace di Torino. “Parlare con il fondatore, Ernesto Olivero, è stato come uno scoppio nella testa”. Dopo quella prima maglietta per caso Alessandro aveva iniziato a produrre per amici e conoscenti le “sue” magliette, griffate con il logo dell’ape disegnata da lui.

LA NASCITA DEL LOGO

“In uno stesso giorno durante un ritiro mi punsero sette api. Da allora il mio soprannome divenne “Ape”. E quando ho iniziato a creare le mie magliette ho dato forma a quell’ape con due antenne e tre ali. Aver conosciuto Olivero mi ha però fatto cambiare prospettiva – racconta -. Ho capito che avrei dovuto mettere a servizio degli altri il mio talento nel creare magliette, proponendo messaggi positivi e creando una rete di bene”.

E così ha preso il via un progetto imprenditoriale che è cresciuto in breve. Quando si è trattato di decidere a chi far produrre le sue magliette, Alessandro non ha avuto dubbi e si è rivolto a cooperative che danno lavoro a ragazzi disabili. Ha sposato anche precise scelte etiche: l’utilizzo solo di cotone organico e inchiostri certificati.

LA GMG DI CRACOVIA: LA SVOLTA

La svolta arriva nel 2016, durante la Giornata mondiale della gioventù a Cracovia. Le telecamere inquadrano diverse centinaia di giovani provenienti da tutta Italia con indosso una delle magliette di Ferrari con la scritta: “Chi cambia sé cambia il mondo”. Il resto lo fanno i social e i media.

“In quel momento ho capito che tanti credevano nel mio progetto, che a comprare le mie magliette non erano più solo i miei amici”.

Sono iniziate le partecipazioni a eventi come L’artigiano in fiera a Milano o Fa la cosa giusta. “Tanti erano attratti dai miei messaggi positivi: le parrocchie, gli oratori ma anche le cooperative sociali e perfino qualche azienda”.

IL NEGOZIO A LISSONE “Ape Social Wear”

Il 31 ottobre 2020, proprio a ridosso della zona rossa e in piena seconda ondata, Ferrari ha aperto a Lissone quello che ama definire il suo primo negozio, dove propone anche felpe amiche dell’ambiente, ricavate dal riciclo di bottiglie di plastica e una ricchissima offerta di oggetti e gadget di ogni tipo.

Fondamentale il lavoro con le cooperative: come La vite di Arcore, “anche se il mio sogno sarebbe quello di far lavorare un diversamente abile in negozio insieme a me”, continua. “Desidero poter fare la differenza anche nel mondo del commercio. È possibile lavorare e guadagnare senza sfruttare nessuno”.

LA T-SHIRT PER IL GEN ROSSO

L’ultima collaborazione è con i gruppi musicali Gen Verde e Gen Rosso, i Pink Floyd della musica cattolica moderna. “I Gen Rosso mi hanno chiesto di realizzare le magliette per il loro nuovo singolo “Higher”, che serviranno a sostenere i campi profughi in Bosnia e i progetti sociali per i giovani a rischio e disabili in Italia”.

Quel soprannome “Ape” nato come sfottò, oggi si legge: All People Enlightened, ognuno è illuminato. “Questo progetto è nato per gioco e ora è diventato un brand che funziona e in cui tanti credono”. Intanto Alessandro è tornato a fare quello che più ama, l’educatore per l’oratorio estivo alla parrocchia San Giuseppe artigiano a Lissone. “Perché per creare le magliette dell’oratorio devi essere uno che vive l’oratorio”.

Articolo scritto da Sarah Valtolina