Virtus di Lissone, all’oratorio l’Assist a favore dell’inclusione

Una giornata per iniziare a conoscere il progetto nato dall’idea di Daniele Ferraina, papà di Tommaso, un bimbo autistico con la passione per il calcio.
“Sabato 19 giugno per noi è stato il giorno zero, l’inizio del nostro progetto”. A parlare è Daniele Ferraina, lissonese, allenatore di pallacanestro per la società sportiva Virtus di Lissone, ideatore del progetto sportivo di inclusione Assist.
Daniele è soprattutto il papà di Tommaso, un bimbo di sette anni affetto da autismo, per il quale sogna dei pomeriggi di sport e partite a pallone con i suoi amici. Una vita come quella di tutti gli altri bambini, fatta di giochi, sport e amicizie nonostante le difficoltà di relazione che un bimbo come Tommaso deve spesso affrontare. Un sogno che ha iniziato a diventare realtà quando lo scorso settembre il bimbo ha iniziato a giocare a baskin con la società Sanfru basket di Monza.
Ma non bastava. Ed ecco l’idea: creare a Lissone un gruppo di bambini, un team di amici tra i 5 e i 10 anni, diversamente abili e normodotati insieme, semplicemente per giocare insieme e divertirsi, ognuno con le sue doti, ognuno con le proprie difficoltà, per il solo piacere di stare insieme e conoscersi.
È nata così Assist, una squadra speciale cresciuta all’interno della società Virtus. Assist, ovvero: Amicizie super speciali insieme spacchiamo tutto. “Il nome l’ha ideato Daniela Carta, che è l’insegnante di sostegno di Tommy – racconta Daniele Ferraina -. Ci è piaciuto subito anche perché l’assist, usato nel basket o anche nel calcio, indica il passaggio della palla, è il segno concreto della collaborazione tra i giocatori”.
Assist ha debuttato sabato 19 giugno, sul campo dell’oratorio della parrocchia Santa Maria di Lourdes di Lissone. Qui il parroco ha garantito la possibilità di utilizzare il campo per l’open day dove si sono presentati quindici bambini insieme ai loro genitori. “Io non so nulla di calcio, ho dovuto chiedere la collaborazione ai miei colleghi della Virtus e poi ho coinvolto nel progetto le educatrici di Tommy che si sono subito dimostrate disponibili. L’idea è quella di iniziare con il corso di calcio a partire da settembre. Mi piacerebbe proporre anche il basket, che è il mio sport, ma purtroppo non ci sono palestre disponibili ad accogliere i bambini gratuitamente. E poi il calcio è più immediato e popolare e le richieste che abbiamo avuto lo dimostrano”.
Tra i piccoli che hanno partecipato all’open day di Assist ci sono ragazzini autistici, con la sindrome di Down e bambini normodotati. “Il nostro scopo è quello di far giocare tutti i bimbi insieme. Tanti genitori ci hanno contattato perché volevano proporre ai loro figli un’esperienza educativa accanto a bambini differenti. Perché il modo migliore per superare le paure e le diffidenze è conoscersi – continua Daniele Ferraina -. Non abbiamo pretese agonistiche, non vogliamo partecipare ad alcun campionato, ma creare nuove amicizie che continuino poi anche fuori dal terreno di gioco”.
Per informazioni assist.lissone@gmail.org.
L’open day è stato un successo, grande entusiasmo in attesa della partenza di settembre.
Articolo scritto da Sarah Valtolina