Agitazione all’Oliservice Srl di Lesmo: Filcams Cgil Monza e Brianza chiede chiarezza

Il sindacato vuole il confronto con i vertici della Oliservice Srl sul futuro di 75 lavoratori che, al momento, dopo l’annuncio della cessione di quote societarie al fondo White Bridge, non hanno certezze su obiettivi e dettagli dell’operazione.
La differenza tra comunicazione e trasmissione, su cui Danilo Dolci, sociologo ed attivista della non violenza nella Sicilia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ha scritto pagine significative, non è solo letterale. Perché la condivisione di un messaggio, tipica della comunicazione e il suo semplice passaggio unidirezionale ed univoco da una parte ad un’altra, caratteristico della trasmissione, sono due cose profondamente diverse.
Un concetto, alla base del vivere sociale, che non sfugge sicuramente alla Filcams Cgil di Monza e Brianza, che denuncia l’allungarsi di ombre oscure sul futuro di 75 lavoratori laureati della Oliservice srl, azienda di Lesmo del gruppo NAMED, che si occupa delle attività di informazione medico scientifica su tutto il territorio nazionale.
“In queste settimane i referenti della proprietà di NAMED hanno comunicato internamente ai propri collaboratori e a quelli di Oliservice srl l’imminente cessione delle quote societarie al fondo di investimento White Bridge, che negli ultimi anni ha acquisito altre aziende del settore degli integratori relativamente alle attività di produzione dei principi attivi e di informazione medica, quali Specchiasol, Biofarma, Fito Garda e Nutrilinea” spiega Matteo Moretti (nella foto in basso), segretario generale della Filcams Cgil di Monza e Brianza.
“I rappresentanti sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori hanno effettuato tre richieste di incontro formali tramite Pec, sia a Named che Oliservice srl, entrambe di proprietà di una famiglia brianzola, inoltrando comunicazione anche ai rappresentanti del fondo di investimento coinvolto e all’associazione imprenditoriale Assolombarda – continua – ma non è seguito alcun riscontro ad eccezione di una comunicazione della direzione Oliservice srl che comunicava di non ritenere necessario l’incontro, sottovalutando clamorosamente le preoccupazioni di molte decine di famiglie coinvolte”.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
La ricerca di un dialogo costruttivo sul destino dei 75 lavoratori dell’azienda di Lesmo sembra essere in questo momento il primo obiettivo delle parti sociali. “Il nostro approccio è senza pregiudiziali perché sappiamo che da questo tipo di operazioni aziendali possono anche nascere nuove opportunità per i lavoratori, ma riteniamo che non accettare l’incontro non sia rispettoso delle prerogative e delle norme contrattuali previste dal CCNL del commercio vigente” specifica Moretti.
“Chiediamo di avviare un confronto sui diritti di informazione per conoscere i dettagli dell’operazione, gli obiettivi strategici e l’impatto sui lavoratori per definire, nell’ambito delle procedure e nelle normali relazioni sindacali, garanzie e tutele per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e le prospettive di crescita e sviluppo, poiché l’azienda anche nel 2020 ha accresciuto il proprio fatturato e il proprio margine lordo” continua il segretario della Filcams Cgil di Monza e Brianza.
LA SITUAZIONE ATTUALE
La preoccupazione dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici della Oliservice srl è sfociata in un’assemblea molto partecipata in cui è stata ribadita a chiare lettere la necessità di fare chiarezza su un’operazione che ha contorni ancora troppo indefiniti. In particolare sulla cessione di quote societarie al fondo di investimento White Bridge. “Anche nelle riunioni effettuate direttamente con i lavoratori l’azienda ha riferito in modo contraddittorio che la cessione avrebbe interessato anche tale perimetro dichiarando poi al sindacato che non vi sarebbero mutamenti societari al riguardo e nessun trasferimento di quote di Oliservice srl” afferma Moretti.
“Ci aspettiamo da White Bridge un segnale di maggior correttezza rispetto alla proprietà NAMED, anche perché i lavoratori in un periodo in cui si stanno impegnando molto non meritano un trattamento di questo tipo e l’assenza di comunicazione e certezze” continua.
C’è, poi, in questa complessa vicenda, anche un ulteriore aspetto dal punto di vista del rapporto tra le parti che il sindacato di via Premuda non ha apprezzato. “Siamo voluti intervenire ufficialmente perché riteniamo grave che le aziende oggetto di questa unione, NAMED e Specchiasol, abbiano fatto un comunicato ufficiale sull’operazione con il fondo di investimento prima ancora di parlare con noi” chiarisce il segretario della Filcams Cgil di Monza e Brianza.
“Valuteremo l’opportunità di mettere in campo ulteriori iniziative – continua – l’ultimo atto, al momento, è l’annuncio che Oliservice e NAMED insieme a Specchiasol, incontreranno il 29 giugno con i rappresentanti e l’1 luglio con tutti i lavoratori. Abbiamo mandato una mail ufficiale per chiedere alle aziende di sospendere queste riunioni e confrontarsi prima con i sindacati”.