A 45 anni dal disastro di Seveso c’è chi vuole ampliare il Bosco delle Querce

10 luglio 2021 | 06:31
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A 45 anni dal disastro di Seveso c’è chi vuole ampliare il Bosco delle Querce

Dal disastro di Seveso alla raccolta firme per ampliare il Bosco delle Querce: anche con le dimissioni del sindaco ci si prepara al 45esimo anniversario del 10 luglio 1976.

Il disastro di Seveso: 45 anni fa, come oggi

Quest’anno, come nel 1976, il 10 luglio cade di sabato, quasi a voler rendere ancora più significativo il 45esimo anniversario del giorno che legò per sempre il nome di Seveso a uno dei disastri ambientali più gravi del XX secolo. Fu alle 12.28 di quel 10 luglio, infatti, che nello stabilimento dell’Icmesa, un’azienda chimica di Meda, il sistema di controllo di un reattore andò in avaria, e l’alta temperatura portò alla formazione di una grande quantità di diossina, che fuoriuscì in forma di nube tossica, investendo in pieno il territorio di Seveso e i comuni circostanti.

Un disastro ambientale e sociale, diventato negli anni punto di partenza per una narrazione di riscatto e rinascita ambientale, con la creazione del parco naturale del Bosco delle Querce nella zona un tempo più colpita dalla diossina, monumento verde ma anche custode di un’eredità pericolosa, quella delle macerie contaminate e sepolte all’interno di vasche sigillate sotto terra.

Le dimissioni del sindaco Allievi

Ma quello di quest’anno sarà uno strano anniversario: arriva 10 giorni dopo l’annuncio delle dimissioni del sindaco Luca Allievi (Lega), che sostiene di non poter più garantire la sicurezza dei cittadini in merito allo stato delle vasche del Bosco delle Querce. Nulla impedirebbe quindi il verificarsi di una fuoriuscita nel terreno di materiale tossico: un’affermazione che, nonostante Regione Lombardia abbia rassicurato i cittadini sulla sicurezza delle vasche, rende l’anniversario decisamente inquietante. Anche perché, oltre ai fantasmi del passato evocati di Allievi, sopra al Bosco delle Querce incombe sempre anche lo spettro di Pedemontana, l’autostrada che avrebbe dovuto sventrarlo, e che, secondo i progetti odierni, taglierebbe il parco per “soli” due ettari.

Insieme a un chiarimento sulla questione delle vasche si impone dunque in maniera ancora più urgente il tema della tutela del Bosco: per questo alcuni gruppi ambientalisti e politici del territorio hanno promosso una raccolta firme per ampliare il Parco. A muoversi, partecipando in una rete coesa, sono stati per Seveso il circolo Legambiente Laura Conti, il Pd e l’associazione politica Seveso Futura, e per Meda i gruppi Sinistra e Ambiente e Impulsi – Sostenibilità e Solidarietà.

Ampliare il Bosco delle Querce

L’idea è quella di allargare il parco ad est e a ovest, rendendo parte del Bosco, e quindi protetti, sia i terreni che si estendono tra via della Roggia, via Vignazzola, via dei Vignee e via del Tramonto, sia l’area verde tra via Redipuglia e via Padri Masciadri: una proposta che peraltro era già stata avanzata nel 1993 dal dottor Mario di Fidio, in uno studio di Regione Lombardia che identificava queste superfici come naturale completamento del parco. In questo modo, oltre ad ampliare il Bosco delle Querce e rafforzarne il valore simbolico, lo si proteggerebbe anche da Pedemontana, dalle sue opere di viabilità secondaria e dalla creazione di una vasca di laminazione a servizio dell’autostrada, che andrebbe a sostituire l’area libera di via della Roggia.

Sabato, in occasione dell’anniversario del disastro di Seveso, sarà possibile aderire alla raccolta firme durante tutta la giornata, al Bosco delle Querce, a partire dalle 10.00 all’ingresso di via Redipuglia. Il parco diventerà anche teatro di numerose iniziative proposte dai gruppi promotori della raccolta firme: a partire dalle 15.00 è infatti prevista una visita guidata al Bosco delle Querce, un dibattito sul futuro dell’area (ore 16.00), e un concerto di Musicamorfosi con i BandaKadabra, alle ore 18.00.

Nulla, invece, è stato previsto per le celebrazioni istituzionali dell’anniversario, come peraltro è avvenuto anche negli ultimi due anni di amministrazione Allievi. E d’altra parte con un sindaco dimissionario sarebbe stato strano il contrario. Il modo migliore per ricordare, però, sarebbe avere risposte precise sulla sicurezza dei cittadini: in questa direzione si è mosso anche il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti, che il 7 luglio ha protocollato una richiesta di audizione alla commissione dell’assessorato Ambiente e clima proprio sulla questione della gestione delle vasche.