Brianza ReStart: nel 2020 Pil in calo dell’8,9%, ma le esportazioni traino del 2021

La prima giornata dell’evento organizzato dalla Provincia ha restituito la fotografia di un territorio che ha sofferto il Covid-19, ma, nell’ottica del Recovery Fund, mostra segnali di ripresa e speranza.
Un pugile che ha subito duri colpi, è caduto a terra, ma non è andato ko. Anzi, rimessosi in piedi, mostra di avere ancora le energie e la capacità di vincere l’incontro. E’ questa la condizione in cui, secondo quanto è emerso nella prima delle quattro giornate di “BRIANZA ReSTART → RECOVERY, si trovano Monza e la Brianza dopo un 2020 segnato dal Covid-19 e alla vigilia della cruciale stagione del Recovery Fund e del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Che dovrebbero costituire, nelle intenzioni, il carburante necessario per superare la vera sfida dei prossimi anni: uno sviluppo economico, sociale e culturale basato sulla sostenibilità ambientale, l’innovazione, l’occupazione stabile, la valorizzazione dei giovani, l’equità e il rispetto delle categorie fragili.
Il primo appuntamento di BRIANZA ReStart, che la Provincia di Monza e Brianza ha organizzato ad un anno di distanza dall’avvio del Patto per l’economia, il welfare, la formazione, il territorio e la mobilità, firmato da 85 soggetti tra istituzioni, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rappresentanti del welfare, del terzo settore, della scuola e della formazione, è stato incentrato sul lavoro e la formazione.
“Il Patto che abbiamo siglato un anno fa merita di essere aggiornato, soprattutto alla luce della necessità di mettere a tema le risorse che arriveranno dal Recovery Fund in parte a fondo perduto e in parte con un prestito da restituire entro il 2050 – afferma il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Luca Santambrogio – partiamo dal lavoro e la formazione: il primo sta vivendo anche lo sblocco licenziamenti con casi emblematici anche nel nostro territorio come quelli della Gianetti Ruotee dell’Adac, la seconda deve confrontarsi con la caduta del mito del posto fisso e l’esigenza di preparare i giovani in maniera sempre più adeguata alle esigenze delle aziende”.
PIL ED ALTRI NUMERI
A quasi un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia da Covid-19 anche in Italia, è possibile cominciare a fare un bilancio che ci restituisca, in maniera piuttosto chiara, l’andamento dell’economia nella nostra Provincia. E i dati che vengono diffusi nella prima giornata di BRIANZA ReStart lanciano delle ombre, alcune luci e più di una speranza.
“Nel 2020 il Pil (Prodotto interno lordo, Ndr) di Monza e Brianza è calato dell’8,9%, un tasso meno negativo di quello della Lombardia – spiegano Enrico Fabbri, Dimitri Storai del Laboratorio di Scienze del Lavoro PIN – un trend di questo tipo avrebbe potuto produrre un aumento di 9500 disoccupati su questo territorio, ma in realtà si sono registrati numeri molto inferiori, dell’ordine di circa 2400 in meno di addetti alle imprese rispetto al 2019, con un calo di circa lo 0,7%, perché il blocco dei licenziamenti e il massiccio uso degli ammortizzatori sociali hanno sterilizzato i flussi del mercato del lavoro”.
Superato, si spera, il periodo più duro della pandemia, Monza e la Brianza mostrano già le carte per risalire la china. “La stima di Prometeia è che il Pil di questo territorio salirà del 7,2% nel 2021, a fronte di un +5% italiano – continuano Fabbri e Storai – questo permetterà di riassorbire gli effetti negativi che si sono registrati, anche se non si tornerà allo status quo, ma saranno necessarie politiche adeguate ai nuovi contesti in termini di processi produttivi e abitudini dei consumatori”.
A trainare lo sviluppo della nostra economia locale, che ha avuto un calo di solo lo 0,26% di aziende attive nel 2020 rispetto all’anno precedente, sono le esportazioni. “Su questo fronte nel 2020 si è registrata una diminuzione del 7,8% a Monza e in Brianza, migliore del -10,56% della Lombardia, che ha coinvolto un po’ tutti i settori merceologici – affermano i ricercatori del Laboratorio di Scienze del Lavoro PIN durante il loro intervento a BRIANZA ReStart – il primo trimestre del 2021 ha già fatto registrate in questo territorio un +10,53% rispetto al 2020 e un +7% anche rispetto al 2019”.
Se la tendenza, dunque, ha più di un elemento di positività, il motore dell’economia brianzola ha diverse spie accese sul fronte del mercato del lavoro. Non soltanto per le difficoltà di questi mesi a reperire materie prime con il conseguente boom delle ore di cassa integrazione a marzo 2021.
“La disoccupazione nel 2020 è addirittura calata, ma questo è il frutto del fatto che molte persone ormai rientrano tra gli inattivi perché hanno smesso di cercare un impiego – continuano – inoltre i movimenti e le dinamiche sul fronte dei contratti, con il boom dell’apprendistato (+18,6%), l’aumento delle proroghe (+9,5%) e il calo delle trasformazioni dei rapporti a tempi determinato in indeterminato (-8,4%) dimostra che le aziende, dallo scoppio del Covid in poi, hanno cercato una maggiore flessibilità in uscita e una diminuzione della durata dei contratti”.
IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI
Per dare corpo e direzione certa alla ripresa economica, sembra essere fondamentale il contributo dei soggetti pubblici. Anche, forse soprattutto, di quelli locali.
“Il nostro compito deve essere quello di dare a tutti le stesse opportunità di crescita – sostiene Fabrizio Sala, Assessore per l’Istruzione, Università Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia – ecco perché stiamo pensando di recuperare il gap sulla didattica mettendo a disposizione degli istituti scolastici dei voucher per corsi di aggiornamento e formazione, ma anche di investire sugli Its (Istituti tecnici superiori, Ndr) per rendere più vicino il mondo di chi studia a quello del lavoro”.
Se la Provincia di Monza e Brianza si candida chiaramente ad essere “casa dei Comuni e promotore del territorio, anche attraverso una più efficiente condivisione con gli enti locali di dati e informazioni e rapporti più efficaci anche per il reperimento delle risorse umane” come afferma il Direttore del Settore Risorse e Servizi ai Comuni della Provincia di Monza e della Brianza, Erminia Zoppè, i rappresentanti del potere centrale sul territorio vogliono fare la propria parte.
“Sin dall’inizio della pandemia abbiamo cercato di facilitare l’accesso al credito di famiglie e imprese e di controllare il rispetto dei protocolli anti-Covid – sostiene il Prefetto di Monza e della Brianza, Patrizia Palmisani, durante BRIANZA ReStart – ora, con l’arrivo di ingenti fondi, si apre una nuova fase in cui, con il contributo di tutti, Comuni, associazioni di categoria e forze dell’ordine in primis, sarà necessario tutelare le imprese legali ed intercettare segnali di allerta”.
IMPRESE E PARTI SOCIALI
Far convergere le esigenze delle imprese e quelle della scuola sembra essere una delle leve principali dello sviluppo dei prossimi anni. “Sono già evidenti le difficoltà di reperimento del personale soprattutto per la richiesta di operai specializzati, tecnici, dirigenti e professioni ad alto contenuto cognitivo – spiega Marcello Correa, Amministratore Unico di Afol MB – è necessario puntare sulle competenze green e digitali, che incideranno sempre di più sulla produzione di beni e servizi, anche attraverso la servitization, cioè l’ibridazione di competenze pregresse con servizi ad alta intensità di conoscenza”.
“Non è solo un discorso di come si lavora, ma si tratta di mettere a frutto gli investimenti delle aziende nell’Industria 4.0 – aggiunge Giovanni Caimi, Presidente della Sede territoriale di Monza e Brianza di Assolombarda – per questo stiamo incentivando gli Its, come quello di Seregno, dove per la cybersicurezza c’è il 100% di ragazzi impiegati”.
L’economia circolare e la formazione continua sono due aspetti correlati al discorso su lavoro e formazione. “C’è l’esigenza di rivedere anche i carichi di lavoro nel nostro settore e di acquisire competenze adeguate alle nuove richieste del mercato” sostiene Giovanni Barzaghi, Presidente Apa Confartigianato Monza Brianza.
Puntare su un processo di ricerca e sviluppo in grado di mettere in rete le aziende e fare sistema anche per un cambiamento di natura ambientale sono tra le condizioni, secondo Angela Mondellini, Segretario Generale CGIL Monza e Brianza, per “cogliere la sfida di una migliore qualità dell’occupazione e di affrontare le crisi di filiere come quella dell’automotive”.
Senza dimenticare, afferma Alessandra Ghezzi, Consigliera di Parità della Provincia di Monza e della Brianza, che “il lavoro della donna deve essere considerato fonte di ricchezza e i fondi a disposizione vanno nella direzione dell’inclusione e parità di genere, ma anche di intensificare infrastrutture come gli asili nido”.
LA SCUOLA
Tra i soggetti che più hanno pagato le limitazioni e gli effetti negativi del Covid-19 ci sono sicuramente gli studenti. “Nonostante la didattica a distanza, che ha caratterizzato un anno difficile, siamo riusciti con l’impegno e la creatività di tutti a ridurre l’impatto della dispersione scolastica e a garantire una mobilità in sicurezza sui trasporti pubblici” afferma Vincenza Maria Berardi, Provveditore agli Studi di Monza e Brianza, a BRIANZA ReStart, che dedicherà il suo secondo appuntamento giovedì 22 luglio al welfare.
“La scuola può essere uno dei motori di sviluppo – continua – abbiamo istituti professionali che offrono nuovi percorsi, un’offerta formativa, a livello di scuole secondarie superiori, variegata ed equilibrata ed esperienze come i Laboratori territoriali per l’occupabilità al Meroni di Lissone e al Mosè Bianchi di Monza che si pongono al servizio del territorio e delle imprese anche per la riqualificazione del personale”.