Economia

Caso Gianetti ruote: “lettera all’Europa” per salvare i lavoratori

Le sorti dei 152 dipendenti sono finite nero su bianco su una lettera indirizzata alla vicepresidente esecutiva e al commissario al Mercato interno della Commissione europea.


Il caso “Gianetti ruote“, storica azienda di Ceriano Laghetto, arriva fino in Europa. Le sorti dei 152 dipendenti, licenziati tramite una mail e oggi in presidio fisso davanti ai cancelli di quella che per anni è stata la loro casa, sono finite nero su bianco su una lettera indirizzata alla vicepresidente esecutiva e al commissario al Mercato interno della Commissione europea.

TOIA: “AFFRONTARE LA VICENDA IN UN CONTESTO EUROPEO”

In calce la firma di Patrizia Toia, parlamentare europea, assieme ai colleghi di tutti gli schieramenti politici. “È molto importante muoversi in un contesto europeo per affrontare la vicenda, perché già una volta era stata trattata a questo livello e perché tutte le istituzioni devono essere impegnate per salvaguardare posti di lavoro e azienda. Per questo sottolineo l’importanza della lettera scritta e firmata da Patrizia Toia assieme agli altri parlamentari europei”, commenta Gigi Ponti, consigliere regionale del Pd.

“SI POTEVA RICORRERE ALLA CASSA INTEGRAZIONE”

“Tre anni fa, la Commissione europea approvò l’acquisizione di Mefro Wheels da parte di Accuride a condizione che quest’ultima cedesse l’azienda italiana Gianetti Ruote a un compratore che potesse mantenerla sul mercato per garantire la presenza di almeno tre aziende di ruote in acciaio e una sufficiente concorrenza nel mercato unico – scrive la Toia nella missiva –. Pochi giorni fa la nuova proprietà di Gianetti Ruote, il fondo tedesco Quantum, ha comunicato il licenziamento a tutti i 152 dipendenti e la sostanziale chiusura dell’azienda tra poco più di due mesi con una procedura inaccettabile, ovvero attraverso un semplice messaggio di posta elettronica, e ignorando l’avviso comune di Governo italiano, Confindustria e sindacati, che chiede alle aziende di ricorrere alla cassa integrazione prima di licenziare in questa fase di ancora incerta uscita dalla crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19”.

La parlamentare Pd continua: “L’eventuale chiusura dell’azienda Gianetti creerà, di fatto, oltre all’evidente problema occupazionale e sociale, quel duopolio che la Commissione aveva voluto evitare tre anni fa. Tuttavia, trattandosi di un duopolio che verrà a crearsi non per via di un’acquisizione ma piuttosto per la scomparsa dal mercato di uno degli attori, nessuna delle parti è tenuta a coinvolgere la Commissione”.

I deputati europei chiedono, dunque, ai due commissari, di “attivare i servizi della Commissione per verificare se e quali iniziative e sforzi si possano mettere in campo per affiancare il lavoro del Governo italiano nella gestione di quella che è non soltanto una crisi industriale ma anche un fallimento delle regole di concorrenza sul mercato unico”.

Intanto oggi è prevista una nuova convocazione delle parti al Ministero dello Sviluppo Economico. 

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