Intervista Gianni Bugno. Sarà CT della nazionale? A Monza servono strutture per nuovi campioni

27 agosto 2021 | 10:43
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Intervista Gianni Bugno. Sarà CT della nazionale? A Monza servono strutture per nuovi campioni

Gianni Bugno, ciclista campione del mondo 1991 e 1992, ha chiacchierato con la stampa in occasione dei 30 anni dalla storica vittoria dei campionati del mondo di ciclismo su pista.

Le voci circolano da settimane, ad oggi però non ci sono conferme né smentite. É incerto il futuro CT della nazionale italiana maschile di ciclismo su strada dopo l’addio dell’ormai ex commissario tecnico Cassani, a seguito delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Tra i nomi in lizza c’è anche quello del monzese Gianni Bugno, ciclista campione del mondo nel 1991 e 1992, che è stato celebrato davanti alla Villa Reale di Monza per i suoi 30 anni da uno dei suoi successi più importanti, la vittoria del campionato del mondo di ciclismo su strada a Stoccarda. “Circolano delle voci, ma è la Federazione che deciderà”, questa la risposta telegrafica del campione, che aggiunge “sarebbe sicuramente un onore, stiamo parlando della Federazione nazionale”.

Campione protagonista di traguardi importanti, uno fra tutti il Giro d’Italia 1990 dove mantenne la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa, Bugno si lascia andare a commenti anche sullo stato attuale del ciclismo italiano. “Abbiamo fatto degli ottimi risultati in questi anni – spiega alla stampa. – Si è respirato un clima positivo e atleti di valore ce ne sono. Nibali è uno di questi”.

Uno scatto dalla serata di mercoledì 25 agosto. Gianni Bugno è il quarto da destra.

Sorride quando gli si chiede di Miguel Indurain, ciclista spagnolo pluripremiato, suo storico rivale. C’era anche lui tra i quattro che furono protagonisti della emozionante volata che trent’anni fa consacrò Bugno alla Storia del ciclismo con la “s” maiuscola. “Eravamo avversari – commenta – penso sia normale ed è giusto che sia così. Oggi siamo in buoni rapporti”.

E sullo stato del ciclismo a Monza, la sua città? “Sarebbe bello che il ciclismo potesse crescere a Monza – prosegue Bugno –  esistono dei percorsi per allenare i più giovani. Certo, servono strutture: a livello lombardo penso sia importantissimo realizzare una pista coperta. Sarebbe bello che una nuova promessa del ciclismo possa giungere proprio dalla mia città”. Risposte telegrafiche e poca malinconia anche quando gli si chiede cosa è cambiato nel suo percorso dopo quel 25 agosto 1991 a Stoccarda. Ma si sa, al campione vivere nel passato non piace. “Cosa è cambiato? Prima non lo ero, poi sono diventato campione del mondo”.

Il futuro è ancora tutto da scrivere: se oggi Gianni Bugno si dedica ad altre passioni (una fra tutte la scrittura, ha scritto “Per non cadere – La mia vita in equilibrio“) il suo ritorno in pista potrebbe avvenire da CT della nazionale. In campo, in queste ore, c’è anche il nome di Maurizio Fondriest. Una risposta ufficiale dalla Federazione scioglierà i dubbi: potrebbe arrivare già nelle prossime ore.