Monza, sconfitta in casa con la Juventus per 1-2 nel Trofeo Berlusconi

Sconfitta con un solo gol di scarto per il Monza di Stroppa contro la Juventus, disputando una buona partita che lascia ben sperare in vista del campionato di Serie B.
“Le amichevoli sono solo amichevoli, è inutile dar troppa importanza al risultato” è la frase tipica, forse da bar, che si dice sempre prima e dopo ogni partita estiva di calcio. Ed è vero, perché la storia calcistica insegna che far bene prima non garantisce un futuro roseo, un domani pieno di vittorie. Anzi, in alcune circostanze si è verificato l’inaspettato opposto.
Il calcio però, in tutto il suo splendore, è quello sport che, più di ogni altri, arreca, nel tifoso, quella voglia di veder sempre la propria squadra combattere contro l’avversaria come se fosse l’ultima guerra che deciderà le sorti del mondo. Ecco, dunque, che una semplice ed estiva partita di calcio diventa qualcosa di più: una questione di vita e di morte, in un certo senso. Perché vincere fa sempre bene, e perdere fa sempre male, indipendentemente dall’importanza della posta in palio: dall’amichevole in famiglia contro i giovani della primavera, a una finale di Champions League. Non esisterà mai tifoso sulla faccia della Terra che resterà impassibile in tutto se stesso dopo la sconfitta della propria squadra del cuore.
Chi ha giocato a calcio, indipendentemente dal livello agonistico lo sa bene, forse più di altri, che perdere significa dover rivedere tutto, o quasi, quello che si aveva costruito fino a quel punto. Nel precampionato tale è forse la cosa più importante, perché le amichevoli estive servono proprio per questo: vedere quali meccanismi funzionano, quali sarebbero dovuti funzionare e quali non funzioneranno mai, perché poco coesi a procedere nella direzione univoca insieme.
Costruire, ricostruire, rattoppare, stravolgere: quello dell’allenatore è un compito difficile, perché oltre a queste azioni deve anche tenere unito il gruppo, creare una famiglia e non far sentire nessuno escluso, nonché tener a bada eventuali polemiche provenienti dall’esterno.
Quella che si è svolta ieri sera all’U-Power Stadium tra Monza e Juventus è stata una partita emozionante, come ci si attendeva del resto, perché da entrambe le parti le squadre vedevano due allenatori appena arrivati nei rispettivi club – seppur Allegri il mondo Juventus lo conosceva già da principio molto bene -, con tanti giovani talenti vogliosi di mettersi in mostra e alcuni senatori, chiamati a rispondere al proprio allenatore e dimostrare che schierarli dal primo minuto è la cosa più saggia.

Nella foto: a sinistra, il neo-allenatore bianconero Allegri con l’a.d. del Monza Adriano Galliani a destra
Sia Massimiliano Allegri che Giovanni Stroppa di risposte dai loro ragazzi ne hanno ricevute eccome, anzi, ci sono state molte sorprese, soprattutto tra i più giovani che si sono messi in mostra – alcuni più di altri – grazie a spunti personali interessanti nel corso dei 90′ di gioco.

Nella foto: da sinistra, Caldirola (Monza) impegnato in un contrasto di gioco con Felix Correia (Juventus) a destra
Sia nel primo tempo che nel secondo la partita è stata tutto sommato la medesima: la Juventus costruiva trame di gioco e il Monza provava a rispondere con possesso palla e, talvolta, contropiedi anche perché la difesa della squadra bianconera, grazie a Demiral e De Ligt, per quanto non in perfetta forma, è pur sempre una difesa tra le più forti in circolazione in Italia.
Numerosi i segnali che la squadra biancorossa ha inviato a Stroppa, uno di quali riguarda l’aspetto qualitativo: 9 tiri di cui 3 in porta, contro i 3 in 10 effettuati della Juventus, un possesso palla di gran lunga superiore alla squadra avversaria – 65% a 35% – e un gol in extremis sulla situazione a sfavore di 2 a 0, che poteva dar il là a una rimonta incredibile, come il calcio spesso regala, e che sottolinea anche come la squadra biancorossa sia stata sempre sul pezzo.
Insomma, dati alla mano la squadra monzese non ha per nulla sfigurato contro la ‘Vecchia Signora’, anzi.
Dopo i 2 gol, uno del giovane Ranocchia, e l’altro di Kulusevski, avvenuti uno per tempo, quello di D’Alessandro all’87°, oltre ad aver simboleggiato un carattere indiscutibile della squadra, ha fatto sperare anche in un qualcosa in più che, risultato alla mano, non è arrivato, ma che ha tutta l’aria d’esser una bella speranza per il cammino verso la serie A.

Nella foto: l’esultanza dei giocatori juventini dopo il gol di Kulusevski.
Alla fine il Trofeo Berlusconi l’ha vinto la Juventus, per 2 a 1, sconfiggendo il Monza, il quale non ha demeritato per nulla contro una squadra per valore superiore, così come per campionato e ambizioni.

Nella foto: la premiazione finale
Foto di Agenzia Emage (Alessio Morgese-Luca Rossin)