Nicolò Cafagna, addio al giornalista monzese che raccontava la vita con ironia

La cerimonia di commiato si terrà giovedì 5 agosto a Monza in viale Puglia 14 dalle ore 14 alle ore 15.
Nicolò Cafagna ci ha lasciati il 3 agosto. Lo hanno scritto tutti i giornali e i social sono pieni di sue foto. E’ scivolato via. Come un soffio in nuvoloso martedì di agosto dell’estate dei vaccini. Un sorriso, le sue parole, le sue battute, la sua carrozzina elettrica silenziosa tra le strade di Monza, la sua voglia di fare, il suo coraggio di dire, i suoi racconti sulla cattoclinica, la sua forza di andare oltre e di vivere a pieni polmoni. Di andare oltre alla Francesina, come chiamava lui, la distrofia muscolare di Duchenne. Una malattia degenerativa che toglie forza piano piano ai muscoli e che da quando aveva 13 anni lo aveva costretto sulla sedia “elettrica”, come la chiamava lui. Ma lui “costretto” proprio non ci stava. Era diventato giornalista (aveva scritto anche per MbNews), si era candidato al Consiglio comunale di Monza, aveva un blog su un quotidiano nazionale e nel corso del lockdown aveva anche scritto un libro, “Diverso da chi?”che in questi ultimi mesi stava presentando tra interviste e ospitate in tv nazionali e locali.
Un libro, che è una raccolta dei suoi articoli pubblicati negli ultimi anni. Articoli che raccontano una vita non scontata, vissuta tutta d’un fiato. C’è la sua nascita, c’è la sua infanzia, la sua famiglia, il rapporto profondo con gli amici. C’è il suo lavoro. C’è la dimensione sentimentale. Aspetto spesso taciuto quando si parla di disabilità ma che Nicolò con forza e coraggio aveva voluto sollevare. Nel libro c’è la malattia ma soprattutto c’è il suo innamoramento per la vita, così come si presenta nonostante i limiti e con la consapevolezza più profonda.
E’ questo quello che traspare dalle pagine ed è questo quello che rimane in tanti, anche in quanti lo hanno anche solo sfiorato nel suo cammino in questa terra. Bastava scambiarci due parole per capire che uno come lui non capita di frequente. Uno in grado di usare l’ironia e il sorriso come mezzo di comunicazione. Come ponte delicato ma razionale per superare le distanze relazionali. Ecco allora che questo tratto distintivo è diventato vincente anche nel lavoro. La sua scrittura, delicata e coraggiosa al tempo stesso, ha appassionato i tanti brianzoli che lo seguivano sulle pagine dei settimanali, del suo blog e sui suoi social. Lettori che lo hanno capito e che hanno capito anche che di giornalisti come lui, che tramite il racconto della propria stessa vita sanno consegnare agli altri una visione della realtà, ce ne sono pochi.
Nicolò Cafagna si è spento, portato via da una polmonite. Gracile all’aspetto, leggero. Ma con una volontà ferrea, ben piantata a terra, di andare avanti. Di progettare, di scrivere. Un desiderio, un entusiasmo, che arrivava ancora prima di qualsiasi altro pensiero quando si parlava con lui. Ecco allora che le sue parole, semplici e sorridenti, forti e coraggiose che arrivano dritte dove possono e devono arrivare, andranno avanti per lui.
La cerimonia di commiato si terrà giovedì 5 agosto a Monza in viale Puglia 14 dalle ore 14 alle ore 15.