Scuola in Brianza, i presidi sul Green Pass: “Servono chiarimenti e soluzioni urgenti”

26 agosto 2021 | 08:00
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Scuola in Brianza, i presidi sul Green Pass: “Servono chiarimenti e soluzioni urgenti”

Manca poco all’avvio delle attività didattica. C’è incertezza sulla verifica del Green Pass per docenti e personale scolastico. MBNews ha sentito l’opinione di alcuni dirigenti di istituti superiori del nostro territorio.

Repetita iuvant, dicevano i latini. Ma, a volte, ripetere non è il modo migliore e più efficiente di agire. Vale probabilmente per il Green Pass nelle scuole, su cui da giorni le polemiche e le incertezze, anche a Monza e in Brianza, regnano sovrani. Del resto manca ormai davvero poco all’1 settembre, quando ricominceranno gran parte delle attività didattiche in attesa della prima campanella, prevista in Lombardia il 13 settembre.

La normativa, allo stato attuale e in attesa anche dell’approvazione in Parlamento del Decreto Legge, assegna ai dirigenti scolastici, che possono comunque affidarsi al supporto di loro delegati, la responsabilità di verificare tutti i giorni, in relazione a docenti e personale scolastico, la validità del Green Pass, individuato dal Governo come uno degli strumenti principali di contrasto al Covid-19.

Un’incombenza, che prevede anche sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme ed omesso controllo, non semplice da conciliare con i tempi e i ritmi dell’attività didattica. Soprattutto nel caso, come sembra se non si troveranno alternative, questa incombenza sia da assolvere nel più completo rispetto della privacy. Con l’impossibilità di conservare dati relativi alla scadenza della Certificazione verde. E, a quanto pare, anche soltanto di sapere se è stata ottenuta dopo il vaccino, un test molecolare/antigenico o una guarigione da Covid-19.

Il tutto, poi, si aggiunge alle già note problematiche delle mascherine, del distanziamento e dei trasporti pubblici più o meno pieni di studenti. La confusione dovrebbe diminuire nei prossimi giorni, o addirittura nel giro di poche ore. Novità, infatti, potrebbero arrivare dall’incontro tra Ministero dell’Istruzione e organizzazioni sindacali e dai continui confronti tra le parti in causa.

A livello locale, i dirigenti scolastici di Monza e della Brianza si sono riuniti nel pomeriggio del 25 agosto in un appuntamento on line. E il prossimo 2 settembre è già in programma la convocazione a Monza di un tavolo in Prefettura. I punti da chiarire sono ancora tanti.

E, allora, tra attesa e fatalismo, noi di MBNews abbiamo sentito Lucia Castellana, preside del Liceo scientifico “Paolo Frisi” di Monza, Mariella Rauseo, dirigente scolastica del Liceo statale scientifico e classico, “Ettore Majorana” di Desio e Renata Antonietta Cumino (nella foto in basso la prima da destra in una foto d’archivio), dirigente dell’Istituto professionale statale per i servizi dell’enogastronomia e commerciali “Adriano Olivetti” di Monza.

GREEN…PASS O NON PASS?

Il nome si ispira alla Green Card, che negli Stati Uniti consente ad uno straniero di risiedere sul suolo americano a tempo illimitato, e forse strizza anche l’occhio ad una cultura ambientalista ed ecologista per fortuna sempre più di moda. Ma il Green Pass rischia di essere davvero una tegola sulla testa dell’ormai imminente anno scolastico.

“Riguardo al Green Pass di docenti e personale scolastico, stabilire chi controlla e le modalità per farlo è un problema anche perché è necessario tenere conto delle particolarità di ogni istituto – afferma Cumino – noi, ad esempio, abbiamo un’apertura molto ampia, dalle 7 alle 23 e, quindi, probabilmente dovrò suddividere la responsabilità della verifica tra più delegati”.

L’alta percentuale di vaccinati tra le persone che lavorano a scuola, in Lombardia superiore anche alla media nazionale dell’85%, tranquillizza almeno in parte i dirigenti scolastici di Monza e Brianza. “Bisognerà trovare un meccanismo adeguato per il controllo del Green Pass, ma devo dire che al Frisi praticamente tutti, tra docenti e personale, ha fatto il vaccino e tutti più o meno nello stesso periodo” assicura Castellana.

Individuare possibili soluzioni è al momento poco più di un esercizio di buon senso. “Il Governo potrebbe dare la possibilità di rilasciare i dati relativi al Green Pass su scelta volontaria da parte dei docenti e del personale – propone Rauseo (nella foto in basso) – si potrebbe anche pensare ad una sorta di totem che velocizzi il controllo un po’ come il rilevatore della temperatura corporea. Per il momento noi, al Majorana, ci stiamo organizzando per informatizzare il processo di verifica della validità della certificazione attraverso una piattaforma, ma senza archiviare alcun dato”.

Un altro elemento critico della questione legata al Green Pass è che, secondo quanto previsto dalla normativa, al quinto giorno di assenza dovuto a mancanza di Green Pass, il rapporto di lavoro di docenti e personale scolastico è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso. E solo da allora gli istituti potranno attivarsi per convocare supplenti.

“Alle superiori siamo già abituati a chiamare i sostituti a partire dal decimo giorno di assenza dei titolari, quindi su questo non sono preoccupata – spiega la dirigente scolastico dell’Olivetti – piuttosto credo che sarà necessario adeguare il sistema Sidi (Sistema informativo dell’Istruzione, Ndr), che quando stipuliamo un contratto ci obbliga ad indicare anche la sua data di conclusione, che in questo caso manca. Come possiamo sapere fino a quando durerà la sospensione per mancanza del Green Pass?”

MASCHERINE E DINTORNI

La mascherina, nelle sue diverse tipologie, accompagna le nostre giornate da quando, più di un anno e mezzo fa, la pandemia è arrivata anche in Italia. E la scuola dovrà continuare a farci i conti anche per l’anno 2021/22. Il distanziamento di un metro nelle aule, invece, è una disposizione che diventa meno cogente se gli spazi nelle aule e il numero degli alunni non consentono di mantenere le giuste distanze. La priorità assoluta, infatti, è diventata la didattica in presenza al 100%.

“Mi sono attivata per l’acquisto di plexiglass tra i banchi, ma solo come extrema ratio – spiega la Rauseo – ho anche avviato una selezione per dotarci di depuratori d’aria certificati per tutte le classi perché non è pensabile tenere le finestre aperte anche d’inverno”.

Altro tasto dolente, mai completamente risolto dallo scoppio del Covid-19, è l’organizzazione di mezzi di trasporti adeguati nel numero e nella frequenza per consentire a tutti gli studenti di arrivare a scuola in sicurezza. “E’ vero che si prevede lo scaglionamento degli ingressi degli alunni, ma io mi auguro che, di fronte alla ritrovata totalità della didattica in presenza, anche a Monza e in Brianza, come a Milano, la Prefettura consenta solo agli studenti degli istituti professionali, che utilizzano di più i mezzi, di entrare tutti alle 8” propone Cumino.

“Da un nostro sondaggio interno ci risulta che la percentuale di nostri alunni che arriva a scuola con i mezzi pubblici è limitata – afferma la dirigente scolastica del Frisi (nella foto in alto) – in ogni caso, come già l’anno scorso, cercheremo di favorire soprattutto gli alunni di prima che hanno espresso l’esigenza di muoversi insieme per raggiungere il nostro istituto”.

Intanto, tra corsi di recupero, potenziamento ed attività inserite nel Piano Estate, la vita negli istituti superiori del nostro territorio è già ripresa o lo farà tra la fine agosto e i primi giorni di settembre. E così, nonostante la confusione imperante, in generale l’umore dei dirigenti scolastici è piuttosto elevato.

“Ci sono ostacoli e paure, ma siamo felici di vedere i nostri alunni rientrare in presenza” ammette la Rauseo. E, allora, per sintetizzare con ironia l’attuale stato d’animo, può tornare utile anche citare un famoso libro ambientato nel mondo della scuola, poi divenuto un film, scritto ormai più di 30 anni fa. “La situazione è fluida, ma io speriamo che me la cavo” conclude, con un sorriso, Castellana.