Valentino Rossi, ufficializzato il ritiro a fine stagione: le sue parole in conferenza stampa

5 agosto 2021 | 18:45
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Valentino Rossi, ufficializzato il ritiro a fine stagione: le sue parole in conferenza stampa

È arrivato il giorno che tutti temevano, quello in cui l’eroe sportivo di noi italiani, forse il più famoso al mondo nella sua categoria, ha annunciato l’addio che avverrà a fine stagione: Valentino Rossi si ritira.

È inutile girarci troppo attorno, prima o poi questo momento sarebbe dovuto arrivare.

Come tutte le storie, anche quelle più belle, c’è un inizio e c’è una fine: si spera sempre che quelle più emozionanti abbiano un percorso che duri il più possibile, che sia il più intricato, avventuroso e romantico. E che abbiano un lieto fine.

Perché com’è normale e logico che sia, ci sono anche storie che partono bene, che proseguono a ugual modo, ma che poi finiscono male, e dunque portano delusione e scottature all’interno della persona che si ritrova spettatore di quella cavalcata, di quel percorso che ha deciso di intraprendere come sostenitore, tifoso e via dicendo.

Questo è l’aspetto da evitare, è quello che tutti si augurano non accada mai, neppure per scherzo, perché il male, come in ogni storia rovina tutto, e cancella senza mezzi termini tutto quello che di fantastico è venuto prima. Rendendo, fra le altre cose, l’avvenire più pessimistico che mai.

Le storie di sport sono forse quelle più colme di momenti di euforia pura, fatte di persone vere, di quelle che il dizionario rinomina come ‘atleti’, i quali, in carne e ossa vanno oltre i propri limiti, portando con sé gioie, soddisfazioni, trionfi e festeggiamenti ai limiti dell’umana follia.

Lo sport, però, non è fatto solo di atleti, ma anche di appassionati, di quelli che ci mettono il cuore e la grinta ogni volta che aprono bocca per difendere quello che ritengono il proprio eroe, il proprio talismano, colui da difendere in tutto e per tutto, come un padre con il proprio figlio. Il calcio è ne è forse l’emblema, ma questa è un’altra storia.

Perché questa, di storia, è fatta di motori, piloti, impianti sportivi che ospitano circuiti dall’asfalto bollente, e moto di ogni tipo.

Questa è la storia di Valentino Rossi, il più grande motociclista vivente – e forse di sempre –, italiano, emiliano, che è cresciuto seguendo le orme del padre che, da appassionato di moto, nonché motociclista, è riuscito a trasmettergli tutta la passione che aveva. E Valentino ha costruito la carriera su quella passione per i motori.

Esiste un sinonimo perfetto di Valentino Rossi, che tutti conoscono, che si segua questo sport o meno, ed è il 46. Il numero che tanto ne ha contraddistinto la carriera, che sin dagli esordi ha portato con sé appresso, e che molti aspiranti motociclisti tengono ben a cuore, perché tutti loro sognano di diventare come Valentino Rossi.

valentino rossi

LA CARRIERA

Gli esordi

Valentino si avvicina al mondo dei motori per mezzo del padre Graziano, optando inizialmente per i go-kart, prendendo la licenza a soli 9 anni.

Passa però al mondo delle moto ben presto, iniziando a guidare le minimoto, sulle quali già era ben visibile tutto il suo talento, lo stesso che l’ha portato, poi, a 13 anni a correre su una moto vera, una Aprilia AF1.

Esordisce nel 1993 nel Campionato Sport Production su una Cagiva Mito.

Nel 1995 vince il Campionato italiano della Classe 125, facendo così balzare il nome di Valentino Rossi nella cronaca sportiva e proiettandolo, tra l’altro, a iniziare la carriera professionistica l’anno seguente.

Nel corso della sua carriera professionistica è stato sempre famoso, come fanno i migliori, per bruciare e tappe: sin dalla licenza di go-kart, fino alla MotoGP.

Esordisce dunque nel motomondiale classe 125 a 17 anni, e già a 19, dopo averne vinto uno – nel 1997 –, si vede passare di categoria, correndo nella classe 250 per altri 2 anni, vincendo il motomondiale nel 1999.

Agli albori del nuovo millennio ecco che si ritrova a correre nella massima serie possibile, a soli 21 anni. Esordisce nella classe 500 – poi sostituita dalla MotoGP – ottenendo un 2° posto al suo primo anno, e riuscendo a vincere, a soli 22 anni, il titolo.

Dal 2001 al 2005 si rivela essere il migliore, vincendo, dunque per 5 anni di fila, stracciando la concorrenza di chiunque e dimostrandosi il migliore. È da questo momento che il nome di Valentino Rossi inizia, nel mondo, all’esser usato come sinonimo di ‘moto’ e dello sport inerente.

Dopo un 2° e 3° posto nel bienno 2006 e 2007, torna a trionfare per i successivi 2 anni, 2008 e 2009, dimostrandosi così, a 30 anni, come il migliore in circolazione.

Il 2009 è stato l’ultimo anno in cui Valentino Rossi è riuscito ad arrivare al primo posto, non riuscendo dal 2010 al 2020 a tornare là, sopra tutti gli altri piloti, ma riuscendo ugualmente a restare al primo posto nei cuori come simbolo ed eroe sportivo di questo sport.

Oggi, 5 agosto 2021, ha annunciato in una conferenza stampa, qui sotto riportata, il suo ufficiale addio da pilota motociclistico, che avverrà solo alla fine della stagione in corso, dopo ben 25 anni di carriera, costellata finora da 9 motomondiali complessivi vinti 235 podi ottenuti in 423 gare.

valentino rossi

LA CONFERENZA STAMPA DI VALENTINO ROSSI

“Un saluto a tutti, è un po’ imbarazzante qui…” esordisce così Valentino, un po’ sorridente e un po’ amareggiato. “Ho deciso di fermarmi a fine stagione”.

“È un momento molto triste, è difficile sapere che l’anno prossimo non correrò in MotoGP. Ho fatto questo per quasi 30 anni e dal 2022 la mia vita cambierà. E’ stato tutto grandioso, mi sono divertito tantissimo, è stato un percorso lungo e divertente”.

Nel corso della conferenza fa riferimento ai pensieri che hanno spinto a prendere una tale scelta, che hanno fatto sì che questo momento dovesse arrivare proprio adesso.

“Mi ero dato un tempo e ho deciso di smettere a fine anno. Sarà la mia ultima mezza stagione in MotoGP. Mi dispiace un sacco, avrei voluto correre per altri 20-25 anni ma purtroppo non è possibile. Ci sono stati momenti indimenticabili che porterò sempre con me. La mia carriera è stata lunga, ho vissuto molte gare, alcuni momenti sono indimenticabili.

È stata una decisione difficile, ma bisogna capirla. In tutti gli sport i risultati fanno la differenza e credo che quella di ritirarmi a fine stagione sia la scelta giusta”

Valentino sceglie di smorzare un po’ questo momento triste, e forse a rimandare il tutto tra qualche mese, quando davvero sarà arrivata l’ora di dire addio alla sua motocicletta.

“Abbiamo ancora metà stagione davanti, credo sarà più difficile quando arriveremo all’ultima gara, ora sto solo comunicando la mia decisione. Ho preso la decisione nel corso della stagione. Nella pausa estiva ho fatto la scelta definitiva. Volevo continuare, ma bisognava capire se ero abbastanza veloce e i risultati sono stati al di sotto delle aspettative, così gara dopo gara ho iniziato a riflettere

Nel suo futuro, però, c’è un’altra grande avventura che lo aspetta, le macchine.

“Ho sempre amato gareggiare con le auto, all’inizio gareggiavo con i kart perché mio padre li considerava meno pericolosi delle moto. E’ qualcosa che mi è rimasto nel cuore. Ho sempre cercato di migliorare la mia tecnica di guida con le auto, di farmi trovare pronto. Non conosco il mio livello, di sicuro non è lo stesso che ho nelle moto. Mi piacerebbe correre nella 24 Ore di Le Mans, ci sono tante gare in giro per il mondo, penso di potermi divertire”.

valentino rossi

Si parla del capitolo che riguarda il passato, e se egli abbia qualche rimpianto particolare.

“Non ne ho. Correre con Ducati è stato difficile, ma è stata comunque una grande sfida. Pilota italiano su moto italiano, se fossimo riusciti a vincere sarebbe qualcosa di storico”.

Sono un po’ triste di non avere vinto il decimo campionato, ma specialmente perché penso lo meritassi per il mio livello e la mia velocità.

Non so perché gli ultimi anni siano stati così difficili. Non c’è un solo fattore, ce ne sono tanti diversi. Nel 2018 avevo fatto un gran Campionato chiudendo 3°, poi piano piano qualcosa è cambiato, sinceramente no so cosa. L’anno scorso in particolare nel finale ho avuto più problemi. Il livello è molto alto, i giovani sono molto forti, c’è anche il discorso fisico, ci sono tanti fattori. Cercherò di andare meglio nella seconda metà della stagione”.

Viene anche aperto il capitolo tifosi, nello specifico del ruolo che ha avuto, come detto precedentemente, la figura e il personaggio ‘Valentino Rossi’ a cui poter aspirare e da cui poter trarre ispirazione.

Non so per quale motivo, ma sta di fatto che sono riuscito ad avvicinare tante persone al motociclismo, nella mia parte di carriera ho fatto qualcosa che ha acceso le persone, di questo sono molto fiero, è qualcosa di molto speciale. Allo stesso tempo rende più complessa la mia vita di tutti i giorni, devi cambiare il tuo stile di vita, sei sempre sotto pressione. È il rovescio della medaglia.

La gente mi riconosce ovunque, anche nei posti più sperduti al mondo, questo è davvero qualcosa di speciale. Ora è un po’ diverso rispetto a quando avevo 20 anni, quando soffrivo di più, è difficile gestire l’impatto che tutto questo ha con la tua vita”.

Mi mancherà la vita di atleta, le emozioni di correre in MotoGP e tutto il mio team. E poi la sensazione che si prova la domenica mattina prima della gara, quando hai paura ma sai che alle 2 in punto scenderai in pista. Sarà difficile.

L’ultimo pensiero va ulteriormente ai tifosi, al saluto che egli fa, seppur provvisorio, poiché ci si rivedrà tutti tra 5 mesi.

“Innanzitutto devo dire ai miei fan che ho dato tutto per tanto, tanto tempo, ho sempre cercato di dare il massimo per restare al top. È stato un lungo viaggio insieme. Ho incredibile sostegno da ogni parte del mondo, a volte è difficile da comprendere anche per me… Ci siamo divertiti insieme”.

Nell’articolo, foto di Luca Colnago