Arcore, caso dei post fascisti. Bono denuncia Mapelli, Calloni e Tidiane Gaye

Non è tardata ad arrivare la mossa di Maurizio Bono, il candidato sindaco del centro destra di Arcore, in risposta alla denuncia fatta dal Pd.
Non è tardata ad arrivare la mossa di Maurizio Bono, il candidato sindaco del centro destra di Arcore, in risposta alla denuncia fatta dal Pd. In particolare Luca Mapelli, Michele Calloni e Cheick Tidiane Gaye, hanno accusato alcuni candidati (senza farne i nomi) della fazione opposta di aver fatto nel 2016-17 dei post inneggianti il fascismo e di stampo razzista.
Essendo Maurizio Bono un avvocato, un uomo di legge, ha deciso di procedere parallelamente per due strade. Ha depositato oggi un esposto presso la Procura della Repubblica di Monza con cui ha chiesto che vengano identificati gli autori dei post in questione e perseguiti ai sensi legge. E contemporaneamente ha dichiarato: “Poiché, però, le accuse formulate dai signori Luca Mapelli, Michele Calloni e Cheick Tidiane Gaye, non avendo questi indicato volutamente i nomi ed i cognomi dei presunti autori, hanno evidentemente leso Il mio onore e la mia reputazione oltre ovviamente quella di tutti gli altri candidati nelle liste che mi sostengono, ho anche deciso di procedere nei loro confronti per il reato di diffamazione aggravata. – e l’avvocato ha aggiunto – Quando si è a conoscenza di un reato è preciso dovere denunciarlo alle competenti Autorità che nel rispetto delle nostre leggi accertano i fatti e puniscono i responsabili dopo aver proceduto ad una puntuale indagine ed ad un imparziale processo. Deve finire questo modo di fare politica, utilizzare i social, i gruppi social, gli amici e gli amici degli amici per intentare un processo avanti tribunale del popolo, violando sistematicamente tutte le regole che sono alla base della nostra Costituzione e del vivere civile.
E’ ora di dire basta ad un metodo ed ad una cultura politica improntata sull’odio.”
Insomma, una bella gatta da pelare, adesso per il Pd che aveva pensato di stroncare Bono con questa mossa, ma che adesso sembrerebbe essere un boomerang.