Arcore, campagna elettorale: l’attacco shock della coalizione di sinistra a Maurizio Bono

Davanti al Monumento ai Martiri della Resistenza sono stati portati cartelloni raffiguranti screenshot di post inneggianti al fascismo e al razzismo, che secondo le forze in campo appartengono a candidati di Fratelli d’Italia.
Lo stile sembra quello che si vede nei film americani, quando per screditare il candidato avversario si scava nella sua vita personale per trovare precedenti che lo possano almeno mettere in imbarazzo. E così ha fatto la coalizione di centro sinistra che ha passato in rassegna i candidati del centro destra fino a trovare, a detta loro, alcuni con un passato torbido e che potrebbe mettere in difficoltà Maurizio Bono, avvocato che è candidato a sindaco per centro destra unito.
Michele Calloni, segretario cittadino del Pd di Arcore, Cheik Tidiane Gaye, candidato con la sinistra, Carla Riboldi dell’ANPI e Luca Mapelli, candidato di Lista Civica Futura e attivista ANPI hanno convocato oggi, giovedì 23 settembre, ad Arcore una conferenza stampa con tanto di gigantografie con nomi oscurati di presunti post inneggianti il fascismo o il nazismo fatti a loro dire da candidati delle liste di centro destra. Presunti, in quanto i quattro denuncianti non hanno voluto per ora dire i nomi di chi sarebbero gli autori di questi post, per altro risalenti a quanto pare al 2016 e il 2017. Difficile per noi verificare non sapendo di chi si tratti.
Grande assente di questa denuncia (diciamo a metà) Paola Palma che non ha partecipato a questo momento politico della sua campagna elettorale.
Una conferenza stampa indetta dai rappresentanti di Pd, Prospettiva Civica e Lista Civica Futuraproprio davanti al Monumento ai Martiri della Resistenza, all’angolo tra via Monte Bianco e via San Martino, dove sono stati portati cartelloni raffiguranti screenshot di post inneggianti al fascismo e al razzismo, che secondo le forze in campo apparterrebbero a candidati di Fratelli d’Italia alle elezioni per il Comune.
I nomi sono censurati e non sono stati divulgati. Al momentonon c’è prova quindi che i cartelloni propongano immagini autentiche. L’intento comunque è chiaro: denunciare la presunta apologia di fascismo da parte di alcuni avversari politici e chiedersi se il candidato sindaco di centro destra, Maurizio Bono, sappia o meno di questi post risalenti per lo più agli anni 2016/17.
Ma il punto, vero, è anche capire se a distanza di qualche anno, cosa ne pensino gli autori: sono ancora convinti di quei messaggio o hanno cambiato idea? Nel caso, la sinistra starebbe puntando il dito contro il passato e non il pensiero presente.
“Chiediamo risposte a Maurizio Bono – esordisce il consigliere comunale Pd, di origini africane, Cheik Tidiane Gaye. “Bisognerebbe prima verificare la proponibilità dei propri candidati. Oggi vediamo che chi si candida per rappresentare il popolo arcorese odia i neri e nega la Shoah”.
Sui cartelloni, oltre a svastiche e all’immagine di Benito Mussolini, si leggono scritte forti come “L’olocausto ebraico è una menzogna” o “25 aprile io non festeggio” o ancora “ANPI assassini infami”. E proprio alcuni rappresentanti dell’ANPI di Arcore erano presenti alla conferenza stampa. Tra questi Carla Riboldi, membro del consiglio direttivo.
“Quello che mi dà rabbia è sentire affermare che il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di lutto – attacca Luca Mapelli, candidato di Lista Civica Futura e attivista ANPI. “Negare quello che è stato il 25 aprile, significa negare la democrazia. E’ un messaggio preoccupante”.
Non solo è preoccupante ma in Italia l’apologia del fascismo e del nazismo è un reato. Ogni tipo di apologia è punibile con un arresto da poco più di un anno a diversi anni.