L’effetto della pandemia sui pensionati, il 10 settembre a Desio evento dello Spi Cgil

Il sindacato presenta una pubblicazione in cui sono raccolte le esperienze raccontate dai propri iscritti. Nel corso dell’iniziativa organizzata dallo Spi saranno anche premiati i vincitori di LiberEtà.
Il Covid-19, a prescindere da quanto sarà definitivamente superato, sta segnando uno spartiacque tra un prima e un dopo. E per chi è più anziano le sensazioni generate dalla pandemia sono probabilmente ancora più forti e fatte di tante sfaccettature. Ecco perché merita sicuramente almeno una citazione l’iniziativa dello Spi Cgil Monza e Brianza che il 10 settembre al ristorante Eurotaverna di Desio presenterà la pubblicazione “Effetto Covid”, raccolta delle esperienze vissute durante la fase più difficile della pandemia da 25 pensionate e pensionati iscritti al sindacato brianzolo.
Un gruppo omogeneo per fasce di età, interessi ed impegno sociale. “Al termine del primo lockdown ci siamo chiesti se fosse utile riflettere su cosa accade ad un anziano attivo e volontario dello Spi Brianza, il nostro sindacato – scrive Anna Bonanomi (nella foto in alto), segretaria generale dello Spi Cgil Monza Brianza, nella prefazione della raccolta – nel momento in cui lo spazio dove esprimeva la sua forza vitale, il suo impegno quotidiano motivato da profonde convinzioni radicate nei valori di solidarietà, giustizia sociale, uguaglianza, democrazia e dalla concreta possibilità di aiutare molte persone anziane a conoscere i propri diritti ed aiutarli ad ottenerli, è venuto improvvisamente a mancare”.
“Abbiamo ritenuto che sì, non solo fosse utile, ma anche necessario – continua – utile prima di tutto a noi, alla nostra generazione che ha vissuto momenti di difficoltà, di turbolenza e incertezza”.
IL PROGRAMMA
L’evento di presentazione di “Effetto Covid”, per il quale è obbligatorio l’ingresso con Green Pass, si aprirà con i saluti di Roberto Corti, sindaco di Desio, per proseguire con gli interventi della stessa Bonanomi, di Angela Mondellini, segretaria generale Cgil MB, Mina Cilloni, segretaria nazionale Spi Cgil, Valerio Zanolla, segretario generale Spi Cgil Lombardia, Merida Madeo, segretaria Spi Lombardia e Roberta Bergomi, curatrice del progetto “Effetto Covid”.
Nella seconda parte della mattinata del 10 settembre, poi, ci sarà la premiazione dei vincitori dei Giochi di LiberEtà, un’iniziativa che tutti gli anni lo Spi Cgil Monza Brianza organizza per diverse discipline, ma per questa edizione, in epoca Covid, limita a pittura, poesia, racconti, fotografia, arte creativa. Un modo per concludere un evento che, sull’impulso di “Effetto Covid”, ha un significato anche simbolico.
“Lo spaccato che viene descritto attraverso i racconti che abbiamo deciso di pubblicare ha un valore in sé, quello di lasciare traccia di un’esperienza unica nella storia della nostra vita e forse di quella di molte altre generazioni – scrive ancora Bonanomi nella prefazione – in alcuni scritti ci sono già i segnali di una volontà di riprendere ad essere protagonisti del nostro futuro, di prendere atto che la situazione sarebbe cambiata e perciò bisognava imparare a fare cose nuove”.
Dalla lettura di “Effetto Covid”, insomma, si può avere una maggiore comprensione di quello che abbiamo vissuto poco più di un anno fa, ma anche una possibile anticipazione degli sviluppi che avranno i meccanismi, anche sociali e culturali, che la pandemia ha scatenato.
“I volontari dello Spi Cgil Brianza sono stati sollecitati a parlare delle loro esperienze e delle loro emozioni durante il lockdown di Marzo e Aprile del 2020, ponendo in evidenza i mutamenti del vivere quotidiano, anche a livello psicologico ed emozionale – scrive Roberta Bergomi nella presentazione – la scrittura dei testi raccolti, pur nelle varietà personali tra coloro i quali hanno steso la propria testimonianza, mostra caratteri comuni nei tempi, nei modi di raccontare e nel riferimento ad esperienze ed oggetti”.
La ripartenza dopo il Covid-19, di cui si parla da mesi soprattutto in un’ottica economica e produttiva, può e deve cominciare anche dalla constatazione di quanto, proprio in una fase storica in cui siamo stati spinti alla separazione e al distacco individuali, le cose che ci uniscono come essere umani possano essere la base su cui costruire una società fondata su valori più inclusivi ed egualitari.