Camera Penale di Milano, l’avvocato Andrea Soliani eletto presidente per il secondo mandato

1 ottobre 2021 | 18:57
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Camera Penale di Milano, l’avvocato Andrea Soliani eletto presidente per il secondo mandato

Andrea Soliani, avvocato penalista, eletto per il secondo mandato quale presidente della camera Penale di Milano.

La conferma è arrivata in settimana dopo le elezioni. L’avvocato Andrea Soliani è stato confermato presidente della camera Penale di Milano. Questo per lui sarà il secondo mandato, dopo il biennio appena trascorso alla guida dei penalisti meneghini.

Una notizia che interessa molti brianzoli e in particolare vimercatesi, in quanto l’avvocato ha vissuto per vent’anni a Vimercate, dove ha frequentato il liceo scientifico Banfi, prima di laurearsi col massimo dei voti in giurisprudenza. Andrea Soliani è socio e fondatore dello Studio Legale Associato Losengo Soliani.

“Parte da questa settimana l’attività del nuovo consiglio direttivo della Camera Penale di Milano, che ho l’onore di presiedere, con l’impegno di tutti noi a tutelare e diffondere sul territorio l’idea di una Giustizia Penale allineata ai principi liberali e del Giusto processo presenti nella nostra costituzione. – ci racconta il legale che rilancia le linee guida che contraddistingueranno il secondo mandato – Dopo un anno e mezzo di pandemia, lo scorso fine settimana i penalisti italiani si sono finalmente ritrovati a Roma durante il Congresso Ordinario dell’Unione delle Camere Penali Italiane. Sono state condivise le linee programmatiche per il prossimo biennio.
Tante sono le cose da fare, fra cui spicca l’attenzione che dovrà essere posta ai decreti delegati che porteranno alla effettiva “concretizzazione” della riforma Cartabia, ma anche la necessità di addivenire ad una significativa riforma dell’ordinamento giudiziario.
Ascoltando le parole della Ministra Cartabia, sembra potersi aprire una nuova stagione in cui non prevalga più l’idea populista giustizialista del diritto e processo penale.
Una stagione in cui si possa pensare ad una sanzione penale che non sia più necessariamente incentrata principalmente sul carcere, posto che le pene devono ‘tendere alla rieducazione del condannato’, secondo l’art. 27 della nostra Costituzione.” – conclude l’avvocato.

Nella foto di apertura i membri del consiglio uscente e di quello nuovo. (Soliani è il terzo in alto a sinistra)