Davide Erba non ci ripensa, lascia il Seregno e punta il dito contro il “sistema”

26 ottobre 2021 | 18:35
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Davide Erba non ci ripensa, lascia il Seregno e punta il dito contro il “sistema”

“Lascio perché sono stanco di rimanere in un sistema che eufemisticamente non è sano”.

“Cari Seregnesi, la mia decisione di lasciare la squadra è irreversibile e non procastinabile. Lascio con il rimpianto, dopo aver raccolto una realtà senza prospettiva e portata a essere tra le le prime 80 squadre di calcio in Italia. Seregno oggi è un brand del calcio professionistico riconosciuto a livello nazionale”, è con queste parole che Davide Erba, presidente del Seregno, sottolinea nuovamente la sua presa di posizione, assunta soltanto qualche giorno fa.

Il presidente punta il dito, senza mezzi termini, contro il sistema: “Lascio e non lo nascondo, deluso e nauseato dai vertici del calcio. Ho alcune trattative in corso e darò priorità a chi darà continuità al progetto. Lascio perché sono stanco di rimanere in un sistema che eufemisticamente non è sano. Invece di incentivare chi investe, lo penalizza continuamente perché il calcio italiano è solo politica federale.. anzi è il giochino di dirigenti federali vendicativi che usano questo sistema per esercitare un potere che non spetta loro”.

“Quasi tutti gli imprenditori hanno già abbandonato, altri lo stanno per fare. Non ci sono ormai più squadre con l’uomo solo al comando; quest’ultimo non è gradito, perché parla, si esprime, ragiona. Il Presidente di un club è perennemente multato ed umiliato dalla Lega con squalifiche pilotate e senza logica. C’è chi in Serie A ha attentato alla salute pubblica e se l’è cavata con 60 giorni di inibizione. La Procura federale è gestita dai vertici ed è lo strumento dei dirigenti federali per esercitare questo malsano potere”.

Erba ricalca di nuovo la mano sulle proteste, che non più tardi di settimana scorsa, aveva indirizzato nei confronti della quaterna arbitrale, dell’AIA, del Presidente Ghirelli della Lega Pro e della Lega stessa, accusandoli di parzialità e di aver tenuto comportamenti antiregolamentari.

“La Lega Pro è allo sbando più totale. Milioni di euro vengono sperperati in consulenze e le regole valgono solo per alcuni club. Ci sono stadi non a norma che non rispecchiano i requisiti richiesti. Vengono date deroghe a club amici ad altri no. L’aia non garantisce un livello minimo ed accettabile di gestione delle gare. La maggior parte delle partite è falsata. Malafede o incapacità? Poco importa.. il risultato è lo stesso”.

In conclusione si rivolgere direttamente al Presidente della Lega Pro: “Caro Ghirelli, i tuoi metodi, collaudati da anni, hanno vinto ancora. La tua Lega tuttavia, se ci pensi a fondo, ha perso un ulteriore pezzo, eccome se lo ha perso”.

Foto: Facebook