Cultura

Monza, le Giornate Fai d’Autunno vincono la sfida della curiosità: quasi 1500 i visitatori

Il Teatrino della Villa reale e l'Abbazia e il Monastero di S. Benedetto a Seregno hanno raccolto il maggior consenso. Bene anche la Croce Rossa e la Chiesa di S. Maddalena. Il Fai prepara altri appuntamenti.


Fatti non foste a viver come bruti, ma a seguir virtute e canoscenza”. In quest’anno dantesco, a 700 anni dalla morte del sommo poeta, ci sta anche questa citazione dal canto XXVI dell’Inferno per spiegare cosa può spingere quasi 1500 persone, in un weekend di metà ottobre illuminato dal sole, a partecipare alle quattro aperture previste dalla Delegazione di Monza e dal Gruppo Fai Giovani Monza per le Giornate d’Autunno.

Cosa, se non anche e soprattutto la curiosità, infatti, può portare tanti cittadini e famiglie a spostarsi anche da Milano, Varese e Bergamo, in occasione di uno dei principali eventi organizzati ogni anno dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) in tutta Italia, per venire nel nostro territorio.

E decidere di vedere la sede della Croce Rossa Italiana Comitato di Monza (180 ingressi), il complesso del Monastero e della Chiesa di Santa Maddalena e Santa Teresa (290 ingressi) nel centro della città di Teodolinda, il Teatrino di Corte della Villa Reale (617 ingressi) o l’Abbazia e il Monastero di San Benedetto (342 ingressi) a Seregno.

Aperture, che hanno coinvolto 110 volontari del Fai più una ventina della Croce Rossa, scelte nell’ottica di una (ri)scoperta di luoghi a volte poco conosciuti, altre appena restaurati, altre ancora visti sotto un’ottica parziale rispetto alla complessità e all’importanza del loro ruolo. In tutti i casi, comunque, visite che allargano gli orizzonti ad attività e persone di oggi e ad usanze e personaggi storici di ieri, a volte anche di ieri l’altro. E lasciano una maggiore ricchezza in chi ascolta ed una soddisfazione in chi li racconta.

Un piccolo, grande miracolo di cultura e partecipazione, capace di coinvolgere persone di ogni età ed estrazione sociale, che con il Fai si ripete almeno due volte l’anno: a primavera e, appunto, in autunno.

QUANDO SI REGISTRA IL SOLD OUT…

Il Covid-19 comincia ad essere anche per le Giornate Fai, che nel 2020 hanno dovuto fermarsi, come quasi tutto il resto, a causa della pandemia, un incubo quasi superato. Anche in questo 16 e 17 ottobre, comunque, non si è potuto non tener conto del Covid. E, così, per tutte e quattro le aperture di questo ancora tiepido autunno a Monza e Seregno, i visitatori hanno dovuto prenotarsi per poter far parte dei diversi gruppi organizzati con numeri contingentati.

Nonostante queste limitazioni, il Teatrino di Corte della Villa Reale e l’Abbazia e il Monastero di San Benedetto hanno avuto un riscontro di pubblico per certi versi inaspettato. Nel primo caso una grande spinta è arrivata dalla possibilità di ammirare gli esiti del recentissimo restauro conservativo delle superfici decorate interne. Dagli affreschi con motivi floreali agli strumenti musicali fino alle maschere dai colori vivacissimi del soffitto della platea.

“Sono rimasta stupefatta dalla voglia di partecipazione delle persone, quasi un desiderio di tornare a far parte della comunità dopo il periodo più buio del Covid – spiega Elena Colombo, Presidente del Comitato FAI di Monza – al Teatrino abbiamo addirittura dovuto mandare via delle persone perché stavamo andando oltre il numero consentito e concordato di prenotazioni. L’interesse per la Reggia di Monza, a cui abbiamo dirottato molte persone, è alto e, anche per questo, prossimamente vorremmo aprire la Cappella reale”.

A Seregno, invece, in tanti non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di conoscere non solo un luogo di culto, l’Abbazia e il Monastero di San Benedetto, che è normalmente attivo ed ha delle particolarità artistiche e architettoniche, oltre ad una biblioteca contenente migliaia di volumi alcuni dei quali rari e molto preziosi, come le cinquecentine, le seicentine e le settecentine esposte in occasione delle Giornate FAI, quanto la comunità dei monaci che lo vivono secondo l’antica regola “Ora, labora et lege” dettata da San Benedetto.

“C’è stato un grande entusiasmo per l’apertura di questo bene sia da parte dei visitatori che da parte dei monaci – afferma Annachiara Cesana, referente del Gruppo Fai Giovani Monza – è stata data anche la possibilità di entrare nella cripta, sorretta da dieci colonne, solenne e austera nelle volte decorate, imponente nel coro dei monaci, che di solito non è accessibile, un angolo nascosto che un’anziana ricordava di aver visto solo da bambina. Il poter risvegliare dei ricordi è stata sicuramente una nostra grande fonte di soddisfazione”.

INSOLITE SCOPERTE

Aprire la sede della Croce Rossa Italiana Comitato di Monza e la Chiesa di Santa Maddalena e Santa Teresa era un po’ la scommessa di queste Giornate Fai d’autunno nel nostro territorio. Soprattutto la prima, che non è sicuramente un monumento, ma ha assunto un valore quasi simbolico in questa edizione anche per quello che ha significato l’assistenza sanitaria e sociale durante il lockdown per il Covid-19.

La visita alla sede di via Pacinotti, infatti, ha permesso di conoscere, attraverso documenti, foto, video, automezzi di soccorso su cui tanti bambini sono saliti con entusiasmo e materiale risalente anche alla Prima Guerra mondiale, la storia della Croce Rossa, delle persone, soprattutto donne, che ne fanno parte e il loro impegno a favore dei più deboli, dei più fragili e bisognosi, delle persone malate. Un impegno che va ben al di là di un’ambulanza che, nonostante la sirena, spesso resta bloccata nel traffico indifferente delle nostre città.

“La visita alla Croce Rossa di Monza è partita un po’ in sordina a livello di prenotazioni, forse anche perché la gente aveva un po’ di timore, in questo periodo funestato dal Covid e dal pericolo di contagio, ad avvicinarsi ad una struttura in cui si fanno anche attività sanitarie e di Guardia medica – afferma Colombo – poi il passa parola ha funzionato e direi che, come Fai, siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di far capire che la Croce Rossa non è solo l’ambulanza, ma è molto di più”.

“Abbiamo percepito l’entusiasmo delle persone per l’originalità di questa apertura – aggiunge Cesana – non è stata presa d’assalto, ma le persone che sono venute alla Croce Rossa, magari inizialmente anche come ripiego, hanno poi mostrato tutta la loro soddisfazione”.

È un luogo di clausura, quindi per definizione inaccessibile, il Monastero di Santa Maddalena e Santa Teresa di Monza, ma per le Giornate Fai d’autunno la visita all’omonima chiesa che fa parte dell’unico complesso artistico e storico ha in qualche modo aperto uno squarcio su questo mondo e sulla comunità delle monache che lo abitano e dedicano uno sportello di accoglienza e ascolto per colloqui riservati, gratuiti sia on line che in presenza.

“La direttrice del Monastero, Madre Benedetta Bucchi, ci ha espresso con messaggi non scontati tutta la sua gioia per questa apertura, una gioia che è anche la nostra” sostiene la Presidente del Comitato FAI di Monza. Che, non ancora smaltita la fatica sua, dei volontari e dei delegati per le Giornate Fai d’autunno, guarda già ai prossimi appuntamenti.

“Domenica 24 ottobre in collaborazione con la Protezione civile andremo in visita lungo il Lambro per parlare di rischio idrogeologico e non solo – annuncia Colombo – per il 31 ottobre stiamo organizzando Fai Halloween con percorsi particolari nei Giardini della Villa Reale”.

“Da novembre speriamo di partire con le domeniche a “Libri e libri” in cui una volta al mese si racconterà del Fai – continua – daremo il via anche ai viaggi del Fai, gite di uno o più giorni alla scoperta di beni più o meno lontani. La prima sarà alla scoperta della Brescia archeologica”.

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