Flash mob in rosso a Desio per la giornata contro la violenza sulle donne. Ecco le foto

Sabato 27 novembre, un nutrito gruppo di donne si è dato appuntamento presso la panchina rossa in centro per ricordare e dare voce alle donne.
Sabato 27 novembre, un nutrito gruppo di donne (non è mancata l’adesione di qualche uomo) si è dato appuntamento presso la panchina rossa in centro a Desio, alle 15.30, per ricordare e dare voce alle donne, quelle donne che la voce l’hanno persa, sovente insieme alla vita, per mano di uomini violenti, proprio quelli che dicevano di amarle.
Urla e insulti di un uomo rivolti alla propria compagna, attirano l’attenzione dei passanti tanto che un signore interviene per redarguire l’uomo: si scoprirà poi che era una coppia di attori e l’applauso per l’intervento istintivo – e non previsto – a difesa della “malcapitata”, scoppia spontaneamente. Sulle note de “La vita è bella” eseguite dai musicisti della Banda di Desio, un gruppo di donne dispone a terra, dinnanzi alla panchina rossa, sagome di corpi donne. La panchina viene adornata di accessori femminili rigorosamente rossi: sciarpe, scarpe, borse, gioielli, occhiali…
Dopo una breve introduzione su dati e numeri riguardo i femminicidi in Italia, si apre la rassegna con toccanti letture tratte da vari testi, intervallate da brevi frasi di denunce fatte nei centri antiviolenza dalle donne che hanno subito abusi. Al termine di ogni brano, la lettrice o il lettore, pone un accessorio rosso sulle sagome: alla fine di tutti gli interventi, le sagome risulteranno vestite e collegate tra loro da un filo di lana rossa, a memoria di ciò che furono in vita, persone, donne accomunate dallo stesso triste destino.
Si ripete la scena di aggressione, ma, questa volta, tutte le donne e gli uomini che hanno aderito all’iniziativa, intervengono facendo coi loro corpi da scudo umano a protezione della donna aggredita: un’immagine simbolica a rappresentare la necessità di intervenire sempre in caso di violenza. “Dalle testimonianze lette possiamo dedurre i vari tipi di violenza: fisica, psicologica, economica e quella che si può definire la violenza dell’anima, la peggiore di tutte perché, con la vita, ti succhia via la percezione di te stessa come essere pensante, che ha delle emozioni, che prova affetti, fa progetti, sogna. Ma chiedere aiuto si può! “ conclude Alessandra Palma, descrivendo cos’è e come si esegue il “signal for help” per divulgare la conoscenza di uno degli strumenti per segnalare e combattere la violenza di genere.
Sulle note di “Donne” di Zucchero Fornaciari, si conclude il flash mob, tra gli applausi degli spettatori che per quasi un’ora, nonostante il freddo, hanno assistito all’evento. Un’iniziativa questa che ha voluto sensibilizzare la cittadinanza sul triste fenomeno del femminicidio che ogni anno annovera sempre più vittime. Le persone che hanno manifestato, di rosso vestite, non sono riunite sotto una associazione specifica, ma si sono riunite liberamente per mantenere alta l’attenzione su un tema che richiede da parte delle istituzioni seri provvedimenti e la presa in carica da parte di tutta la società.
La manifestazione ha visto una grande partecipazione da parte di un pubblico commosso ed emozionato dalle toccanti testimonianze.
Organizzatori, lettori, musicisti: Noemi Spoleti, Alessandro Riboldi, Paola Buonvicino, Orietta Bellavia, Iaia Piumatti, Alessandra Palma, Simona Compostella, Wille Trezzi, Viviana Mele, Fabio Bonacina, Malù Lattanzi, Sara Alberti, Samantha Baldo, Nunzia Smiraglia, Patrizia Zanotti, Lara Filippelli, Silvia Santoro, Federico Burgio, Massimo Varisco, Francesca Ambrosi, Francesca Stucchi, Alice Toscano, Riccardo Tresin.
Fotografie di giorgiocottini_fotografie