Green pass, Regioni a Governo: restrizioni solo per non vaccinati

16 novembre 2021 | 16:53
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Green pass, Regioni a Governo: restrizioni solo per non vaccinati

Le Regioni, infatti, sono pronte a chiedere al Governo restrizioni per i non vaccinati. Fontana: “Nessuna restrizione per gli oltre 8 milioni di lombardi che hanno aderito alla campagna vaccinale”.

Il Natale in zona in gialla fa paura. Se già qualcuno inizia a temere possibili imminenti restrizioni, non solo per il periodo festivo, a causa del Covid, in Lombardia il presidente Attilio Fontana ha fatto sentire la sua voce attraverso Facebook.

Nessuna restrizione per gli oltre 8 milioni di lombardi che hanno aderito alla campagna vaccinale. Non possiamo pensarle per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune”.  Il governatore nel post sottolinea come non debba andare “disperso lo straordinario risultato raggiunto e valorizzato l’atteggiamento di chi ha con convinzione e senso di responsabilità aderito alla vaccinazione”.

“In Lombardia, come tutti sanno, la campagna vaccinale ha ottenuto eccellenti risultati, trainando – con un sesto della popolazione – anche il dato nazionale. Certo non dobbiamo fermarci, dobbiamo insistere e convincere i cittadini a completare il ciclo vaccinale con la terza dose“.

Ad esprimersi in queste ore, però, non è solo Fontana. Le Regioni, infatti, sono pronte a chiedere al Governo restrizioni per i non vaccinati, al fine di scongiurare regole generali in caso di passaggi da una fascia all’altra se l’andamento epidemiologico dovesse peggiorare.

A un lockdown solo per i non vaccinati come in Austria, “dal punto di vista dell’opportunità” il governatore della Lombardia Attilio Fontana direbbe sì, come si legge su Sky TG24, ma “dal punto di vista della tensione sociale mi lascerebbe un po’ perplesso”

TOTI: IL VACCINO VALE PER TUTTO, IL TAMPONE SOLO PER LAVORO E ATTIVITÀ ESSENZIALI

“No a chiusure che farebbero danni gravissimi al Paese. Meglio un green pass a due velocità: con il vaccino vale per tutto, con il tampone solo per lavoro e attività essenziali” ha dichiarato Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria. 

Sempre Toti, al Corriere della Sera, alla domanda “Il tampone non sarebbe più equivalente al green pass per accedere a lavoro, palestre, ristoranti?” ha risposto: “Se i dati peggioreranno, è una strada da percorrere. Chi si è vaccinato, proteggendo sé stesso e la sua famiglia, ha diritto di vivere una vita normale. Chi no, con il tampone potrà solo accedere ad attività essenziali alla sopravvivenza: potrà lavorare, fare acquisti indispensabili (alimentari, farmaceutici) ma non frequentare luoghi dove mette a rischio la propria salute e anche quella altrui”.

C’è il rischio di comprimere libertà costituzionali? All’ulteriore quesito del Corriere, il governatore ligure ha specificato: “Oggi il bene supremo è tutelare salute e benessere di tutti. Non si può — per la paura, l’egoismo e la posizione contestataria di alcuni — richiudere il Paese . Oggi abbiamo dati incontrovertibili, i vaccini ci salvano la vita. Il tampone è solo un termometro, il vaccino è l’antipiretico che ci fa passare la febbre. Nessun passo indietro”.