Monza, Oasi di Piazza Castello: il giardino “salvato” da Legambiente protagonista di una tesi di Laurea

24 novembre 2021 | 12:08
Share0
Monza, Oasi di Piazza Castello: il giardino “salvato” da Legambiente protagonista di una tesi di Laurea

Alessandro Mauri, neo laureato in Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio, ha scelto proprio l’Oasi di Piazza Castello come oggetto della sua tesi di laurea. Ha presentato il suo studio in una serata organizzata da Legambiente.

Tra grigi palazzi e un parcheggio a due passi dalla stazione, c’è piccolo angolo di paradiso. Siamo a Monza e lo spazio in questione è l’Oasi di Piazza Castello, l’area verde che da anni vede la presenza attiva del Circolo Legambiente di Monza. Un giardino segreto, in parte oggetto di riqualificazione per mano degli ambientalisti, in parte (la più ampia) un’area selvatica e ingestibile, praticamente inaccessibile. “Questo posto cosa ci fa qui?”. Se lo chiede Alessandro Mauri, 22 anni, neo laureato in Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio, che ha scelto proprio l’Oasi monzese come oggetto della sua tesi di laurea. Al suo studio e in generale al rilancio dell’Oasi, è stata dedicata una serata al Centro Civico Cazzaniga. Relatore della serata proprio il giovane Mauri, insieme a Tina Ponzellini, agronoma. Un primo passo, promette Legambiente, per ritornare a vivere come comunità l’Oasi di Piazza Castello.

Oasi di Piazza Castello e Legambiente: una storia vincente

È una storia antica e curiosa quella dell’Oasi di Piazza Castello di Monza. Secondo una vecchia traversa all’interno dell’area, l’Oasi risalirebbe al 1739. Si tratta di un’area di circa 9.000 mq, all’intersezione del fiume Lambro con il Lambretto, a 300 metri a sud del Duomo. La competenza degli spazi è in parte del privato, in parte del pubblico. Una porzione (quella più prossima al corso d’acqua) è stata portata a nuova vita dal Circolo Legambiente Alexander Langer di Monza con un percorso di riqualificazione iniziato nei primi anni del 2000 e poi sospeso nel 2014. Recentemente i volontari sono tornati ad occuparsi dello spazio, tramite un percorso di cura e di valorizzazione.

“L’Oasi è diventata un’altra cosa in questi ultimi vent’anni – spiega Maddalena Viola, Presidentessa del Circolo Legambiente di Monza. – I colori che vediamo oggi sono così diversi da quelli da cui siamo partiti. Vorremmo che la cittadinanza conoscesse maggiormente questo luogo incredibile: la pandemia ha fermato tante delle nostre attività, ma speriamo in primavera di organizzare percorsi guidati per far scoprire ai monzesi questo piccolo gioiello“.

Alessandro Mauri: “Spazi verdi cambiano la vita delle persone”

“La nostra è una delle province più urbanizzate d’Italia e si stima che Monza, Parco compreso, abbia il 56% del suo territorio edificato – racconta Alessandro Mauri, autore della tesi sull’Oasi monzese. – L’Oasi di piazza Castello ha le potenzialità per diventare un luogo unico a Monza: con cura, attenzione e le giuste politiche può diventare uno spazio importante per la cittadinanza e, contemporaneamente, rimanere un luogo sicuro, chiuso, lontano dalla frenesia della grande città. La natura ha anche un potere educativo e curativo: studi importanti dimostrano che vivere il verde e prendersene cura ha degli effetti positivi sulla vita delle persone”.

L’area oggi è chiusa, troppo chiusa, molti non sanno nemmeno che esista – conclude Mauri – va trovato il giusto equilibrio. In una città che ha così tanti spazi edificati, l’Oasi rappresenta un polmone verde che può fare del bene a tanti. I volontari hanno fatto un pezzo importante, adesso tocca alla politica dare un indirizzo sociale a questo luogo”.