Monza, variante al Pgt, Fumagalli M5S: “Rischia di tradursi in una gigantesca colata di cemento”

“Questa variante al PGT, se approvata nella forma attuale, prevedrebbe 45.000 metri quadri di cemento in più negli ambiti di trasformazione non ancora edificati”.
“Ho depositato oggi un’interrogazione a Regione Lombardia in merito alla variante al PGT di Monza, cioè sul consumo di suolo”, dichiara il Fumagalli, Consigliere regionale del M5S, che prosegue: “La normativa regionale prevede una progressiva riduzione del consumo di suolo inteso come risorsa preziosa. Proteggere il suolo equivale a proteggere l’ambiente e quindi la salute dei residenti. Cementificare suolo libero equivale a impermeabilizzarlo e ad aumentare le isole di calore nei contesti urbani (che sono mediamente più caldi di quelli non urbanizzati). Significa inoltre ridurre i polmoni verdi cittadini”.
“Questa variante al PGT, se approvata nella forma attuale, prevedrebbe 45.000 metri quadri di cemento in più negli ambiti di trasformazione non ancora edificati. Questo per il M5S è inaccettabile e nell’interrogazione chiedo a Regione Lombardia di intervenire. Bisogna invertire la tendenza degli ultimi anni di cementificare dappertutto: a Monza la superficie già urbanizzata è pari a circa il 68%, le volumetrie delle aree dismesse da rigenerare per evitare di consumare suolo vergine sono pari a circa 650.000 mq. Monza rischia di diventare un quartierone residenziale di Milano. Invece di valorizzare le sue peculiarità urbane quali il permanere di fasce agricole con le relative filiere, la presenza di un grande Parco storico e una Villa reale che costituiscono un unicum a livello europeo”.
“Peraltro, ad aprile anche la Provincia di Monza-Brianza ha adeguato il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) ai sensi della legge regionale 31/2014, adeguando di conseguenza le previsioni, vincolanti per i Comuni, di riduzione del consumo di suolo. Inoltre, questo aggiornamento del PTCP prevede nei prossimi anni un calo di oltre 5.000 residenti in città, non si capisce quindi perché il Comune stia discutendo di consentire nuova edilizia residenziale su suolo libero. Infine, in un contesto in cui cala la domanda di alloggi ma aumenta l’offerta con nuove costruzioni, il valore degli immobili già esistenti rischia di calare, insieme ai risparmi dei proprietari. La variante al PGT pare non tenerne conto, e se approvata nell’attuale veste rischia fin da subito di non essere conforme al Piano territoriale provinciale, con conseguente necessità di revisione. Non è questo il tipo di procedimento amministrativo degno di Monza, dove i cittadini chiedono alle Istituzioni sensatezza, efficienza ed efficacia”.
“Non a caso questa variante al PGT è osteggiata anche dalla società civile. A gennaio, infatti, sono state presentate osservazioni critiche firmate da ben 26 fra Associazioni e Comitati locali, che condivido e in parte riprendo nella mia interrogazione. Auspico che il Consiglio comunale di Monza ascolti queste voci e riveda la variante per renderla sostenibile e a tutela dell’ambiente, della salute e del buon governo della città, nonché in linea rispetto alle previsioni regionali e provinciali di riduzione del consumo di suolo”, conclude il Consigliere Regionale pentastellato.