Omicidio di San Rocco, un anno dopo: incontro per non dimenticare Cristian

Piffer: “Parlerò di San Rocco e delle periferie in generale a Monza, di sicurezza, di tossicodipendenza e disagio giovanile”.
A un anno esatto di distanza da quel maledetto 29 novembre del 2020, in cui Monza è stata bagnata dal sangue dell’omicidio di Cristian Sebastiano (ucciso da una trentina di coltellate, per mano di un 14enne e un 15enne monzesi), la città si ritrova nel quartiere san Rocco, dove la tragedia si è consumata, per non dimenticare. “Ricordare e riflettere è importante per evitare che certe tragedie possano colpire altri ragazzi”, afferma Paolo Piffer, capogruppo di Civicamente. L’appuntamento è per le ore 19.00 di oggi, in via D’Annunzio 34.
“La manifestazione è stata organizzata da me su stimolo dei genitori di Cristian, che sono rimasti molto contenti del fatto che abbia ricordato il loro figlio in aula, ma anche sui social. Parteciperanno gli amici, anche io presenzierò, nonostante il consiglio comunale online. Sarà l’occasione per affrontare i temi che sono stati toccati da questa tragedia: parlerò di San Rocco e delle periferie in generale a Monza, di sicurezza, di tossicodipendenza e disagio giovanile”.
Condanna a 14 anni di reclusione per i due killer
E sempre a un anno di distanza dall’omicidio, Giovanni Gambino, 43enne monzese, il presunto mandante dei killer minorenni del pusher di San Rocco sarà processato mercoledì dalla Corte di Assise di Monza. Dallo scorso aprile è in carcere, perché considerato dagli inquirenti l’istigatore dell’assassinio di Cristian Sebastiano.
I due killer sono recentemente stati condannati dal Tribunale per i minorenni di Milano nell’ambito di un processo con il rito abbreviato a 14 anni e 4 mesi di reclusione, per concorso in omicidio volontario premeditato. Per il 14enne sei è aggiunta un’ulteriore condanna di 8 mesi per detenzione a scopo di spaccio di droga dopo il ritrovamento di marijuana e hascisc nella sua abitazione.
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