Pedemontana, l’ecologista Sala: “La Politica intervenga con un vero progetto alternativo”

9 novembre 2021 | 17:12
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Pedemontana, l’ecologista Sala: “La Politica intervenga con un vero progetto alternativo”

“Le associazioni e le liste ambientaliste devono chiamare cittadini e rappresentanze istituzionali a un confronto che porti a definire una strategia condivisa per impedire quella devastazione che una Pedemontana così come oggi concepita produrrà”.

Contro Pedemontana, che si avvicina a grandi passi, cercano di opporre resistenza gli ambientalisti del territorio. Secondo l’ecologista, Roberto Sala, però, le associazioni, anche impegnando tutte le energie, da sole non possono farcela. “Ecco che la politica può risultare decisiva. Ma in Brianza é debole e lo dimostrano i ritardi epocali accumulati nella realizzazione delle infrastrutture alternative al trasporto su gomma”. Sulla questione, Sala ha inviato una lunga lettera a MBNews. Ecco di seguito il testo integrale.

Su Pedemontana nel fronte dei contrari in troppi manifestano contrarietà convinta senza però, dotarsi di un percorsi e di strumenti per opporsi realmente. È spuntata l’opzione della riduzione del danno, classica variante che affiora in tutte le battaglie contro“.

“Ne parlano sindaci, tecnici con propensione ambientalista e persino associazioni ambientaliste. Non è una posizione da demonizzare, però va sottoposta a critica severa per la semplice ragione che se non è accompagnata da progetti e percorsi reali si trasforma in un mero tentativo di pararsi il lato B. Il mio è un indubbio ricorso al linguaggio irrituale per evidenziare che appunto, senza progetti reali, il tutto si riduce al salvataggio di faccia politica e anima ambientalista, addossando ad altri la responsabilità della realizzazione dell’opera”.

“Traduco in termini chiari la questione alle varie figure istituzionali e ai partiti, oltre che ai cittadini. Riduciamo il calibro dell’arteria, portiamola da tre a due corsie, ridimensionando l’impatto ambientale pure attraverso più tratti in trincea coperta e galleria, realizziamo svincoli dalle dimensioni più contenute, eliminiamo o riduciamo i pagamenti per le varie percorrenze mantenendole gratuite come ora sulla Milano – Meda, recuperiamo progetti di reimpiego del materiale di scavo per riparare al danno ambientale, creando vere e proprie colline a ridosso del percorso, impediamo attraverso vincoli precisi che, sempre lungo il percorso, si realizzino nuove forme di urbanizzazione e industrializzazione di classica matrice brianzola, moltiplichiamo le risorse destinate a mitigazione e compensazioni facendole gestire non più a livello locale ma da enti a cui affidare la strategia prima ancora che i singoli interventi nei vari Comuni”.

“Ebbene tutto questo comporta l’uccisione per ragioni molteplici e evidenti dell’attuale progetto di Pedemontana, i cui lavori dovrebbero invece partire nell’autunno del prossimo anno. Si perché progetti esecutivi, assegnazioni di bandi di gara, computometrici estimativi  vari, clausole di finanziamento e quindi soldi a disposizione e restituzione ai privati dei soldi investiti diventerebbero carta straccia e si dovrebbe ripartire da capo”.

“Più facile prendere la decisione politica di dire che Pedemontana non la si fa più. Insomma il famoso re della favola, che in questo caso incarna la politica brianzola, appare nudo. Per rivestirlo di abiti reali deve scegliere se dire un no secco a Pedemontana o, qualora preferisca optare per la riduzione del danno, presentare un vero progetto alternativo, non costituito di sole parole, e farsi carico con impegno e onestà di un confronto e probabilmente di uno scontro reale non solo tra chi è schierato su fronti distinti, ma anche tra chi è portatore di quelle sensibilità diverse che sono evidenti tra la Brianza e Roma”.

“Penso che le associazioni, i gruppi e le liste ambientaliste debbano chiamare cittadini e rappresentanze istituzionali a un confronto che porti, pur nella consapevolezza della complessità, a definire una strategia il più possibile condivisa per impedire quella devastazione che una Pedemontana così come oggi concepita produrrà”.

Foto di repertorio MBNews