Salute

Monza prima al mondo, il prof. Grassi (Bicocca) massimo esperto del sistema nervoso autonomo

Il docente del Polo biomedico dell'ateneo è risultato al vertice della graduatoria di Expertscape, la rivista di informazione sanitaria che valuta oltre 26mila argomenti specifici. La Bicocca si conferma specializzata nella ricerca.

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Il corpo umano è una macchina complessa, ma straordinariamente efficiente. Una sorta di megalopoli in cui il centro e le periferie hanno legami stretti e necessari. Una parte di questi legami hanno in Monza uno dei luoghi principali di ricerca a livello mondiale. Perché è proprio nel capoluogo della Brianza che ha sede il Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca in cui insegna anche Guido Grassi, docente di Medicina interna presso la Cattedra di Clinica Medica e appena nominato al primo posto al mondo tra gli esperti del “Sistema nervoso autonomo”.

A designare Grassi, che si occupa da tempo di questa parte del nostro organismo che controlla le funzionalità degli organi interni e di alcuni muscoli è Expertscape, il sito di informazione sanitaria che identifica e classifica i professionisti e le istituzioni più competenti ed esperti in oltre 26mila argomenti specifici, basandosi sull’analisi delle pubblicazioni peer reviewed sul database Pubmed negli ultimi dieci anni. I risultati sono organizzati, all’interno di ciascun ambito medico, per area geografica, istituzione e nominativo.

“Il riconoscimento che mi è stato attribuito mi rende orgoglioso, ma mi sorprende fino ad un certo punto – spiega Grassi – da anni, infatti, il mio gruppo di ricerca è all’avanguardia nel sistema cardiovascolare e, nello specifico, del sistema nervoso autonomo, con una cospicua produzione scientifica, oggetto di valutazione della rivista Expertscape, su questo argomento”.

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Milano-Bicocca, che nel complesso risulta undicesima in Europa e 38esima al mondo con più di cinquanta tra professori e ricercatori tra i massimi esperti nella sezione “Sistema nervoso autonomo”, non festeggia soltanto il primato del prof Grassi. Al diciannovesimo posto al mondo, infatti, figura Giuseppe Mancia, professore emerito di Milano-Bicocca.

IL LAVORO DI RICERCA

Grassi, che tra le numerose cariche ha anche quella di Direttore della Divisione di Clinica Medica dell’Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza, è autore di oltre 700 lavori indexati su PubMed sulle maggiori riviste scientifiche internazionali, collocandosi tra i primi 100 Top Scientists in Italia. E a Monza, al Polo biomedico della Bicocca, dove insegna dal 2000, è alla guida di un team di ricercatori e analisti che negli anni hanno costruito un ampio patrimonio di conoscenze sul sistema nervoso autonomo, ma non solo.

L’impegno nella ricerca, infatti, si concentra sulla fisiopatologia, gli aspetti clinici, farmacologici e terapeutici dell’ipertensione arteriosa, dell’obesità, delle aritmie cardiache e dello scompenso cardiocircolatorio. Con diverse garanzie mediche già acquisite per il presente e l’apertura di finestre interessanti sul futuro.

“Il sistema nervoso autonomo, che regola la funzione del cuore e dei vasi, si sta rivelando importante anche in relazione ad alcune patologie, come l’ipertensione e l’infarto miocardico – spiega Grassi, che dal 2019 è anche presidente della Società Italiana Ipertensione arteriosa – proprio le alterazioni del sistema nervoso autonomo, infatti, in un campo di ricerca applicata alla clinica, costituiscono un fattore negativo della prognosi per diverse patologie”.

Gli studi in corso in questo ambito medico, anche al Polo biomedico monzese dell’Università Milano-Bicocca, potrebbero portare a sviluppi interessanti. “Ci si sta concentrando sulla valutazione di alcune forme di ipertensione arteriosa che non rispondono a terapia farmacologica – continua il docente di Medicina interna – valori elevati della frequenza cardiaca, oltre gli 80 battiti al minuto a riposo, possono essere un indice di qualcosa che non va nel sistema nervoso autonomo e quindi della necessità di ulteriori approfondimenti”.

“Altri legami si stanno riscontrando tra problemi di obesità, rilevati da un indice di massa corporea oltre il 35%, il rischio di malattie cardiovascolari e le alterazioni del sistema nervoso autonomo” specifica.

In base anche a queste premesse, Grassi, che in qualità di presidente della Società Italiana Ipertensione arteriosa nell’ottobre 2020 ha ricevuto la medaglia d’oro del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insiste sull’importanza di alcune semplici misure di prevenzione medica e sanitaria.

“Bisogna cercare di implementare il più possibile la misurazione delle pressione arteriosa nella popolazione – sostiene – inoltre è necessario che anche i medici di base capiscano che gli ipertesi, coloro che hanno una pressione superiore a 140/90 mmHg, devono essere sottoposti ad una valutazione molto specifica del rischio cardiovascolare”.

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