Cosa attende Seregno nel 2022? Intervista al sindaco Rossi tra mobilità sostenibile e recupero aree dismesse

27 dicembre 2021 | 15:30
Share0
Cosa attende Seregno nel 2022? Intervista al sindaco Rossi tra mobilità sostenibile e recupero aree dismesse
Alberto Rossi, sindaco di Seregno

Tutti i nodi della città in attesa del Pnrr: dal futuro dell’ex clinica Santa Maria al piano traffico, dal rilancio della stazione al superamento dei passaggi a livello.

Anche a Seregno, nel secondo anno di pandemia, l’aria di Natale e Capodanno si respira dietro la mascherina. I contagi in crescita, più di 500 gli attualmente positivi in città, e nel pieno della campagna vaccinale per la terza dose, ricordano a tutti che il ritorno alla normalità è ancora lontana anche se migliore rispetto al Natale passato in zona rossa. In questo clima, dentro il Comune, la luce tenue del sole dicembrino filtra dalle finestre e illumina i dossier sulla scrivania del Sindaco, Alberto Rossi. Trentasette anni, in carica da tre, il primo cittadino è al lavoro sull’agenda per il 2022. La lotta al Covid-19 certo, ma con un booster anche su progetti per mobilità sostenibile e rigenerazione urbana.

Sindaco, come si vede in questo ruolo alla fine del terzo anno di mandato?

«Non ero partito favorito in campagna elettorale, mi ero concentrato sulla corsa senza molte aspettative sul dopo. Sono stati anni pienissimi di vita con grandi gioie e fatiche, soprattutto per aver guidato la città durante la pandemia. Penso che nel mio mandato da amministratore locale ci sia stato un prima e un dopo il Covid-19: ho toccato con mano la stanchezza delle persone, la frustrazione e l’incertezza di non vedere la fine del pericolo. Fare il sindaco ha avuto un significato completamente diverso per il fatto di essere stato, durante l’emergenza, l’unico riferimento delle istituzioni immediatamente visibile con cui poter interagire da vicino».

Tra i tanti progetti in cantiere, qual è secondo lei l’obiettivo numero uno per Seregno nel 2022?

«Nei primi mesi dell’anno, l’ex clinica Santa Maria, storica area dismessa della città, verrà demolita. Sarà un passaggio storico dopo che il Comune l’ha acquisita pochi mesi fa. C’è stato un lungo lavoro di progettazione e subito dopo la demolizione partirà il cantiere per la bonifica. La cappella verrà salvata dalla demolizione. Sull’utilizzo futuro dell’area vorrei che venisse aperto uno spazio per i giovani. Ci sono più idee sul tavolo ma essendo un progetto più complesso, ad esempio di un parcheggio o di un prato, è chiaro che per il completamento non basterà un anno e ci vorrà un po’ più di tempo».

In che modo il piano Urbano del Traffico punta a ridurrà l’inquinamento in città?

«Il Piano rientra in una visione di lungo periodo coerente con l’agenda strategica di “Seregno 2030”. Resta centrale il collegamento strategico con Milano che spero avrà un impulso con i fondi del Pnrr. Seregno è una “città crocevia”: il 18 gennaio partirà il cantiere per la nuova piazza della stazione che è tra gli interventi più significativi che faremo nel 2022. Lo scalo ferroviario è ormai un hub anche per i comuni limitrofi con 25mila pendolari che passano ogni giorno verso Milano o la Svizzera. Immaginare di migliorare la mobilità futura comporta delle scelte: siamo una città con vie mediamente strette, se vuoi fare le piste ciclabili in 8 casi su 10 devi eliminare i parcheggi. Il Piano punta sulla mobilità dolce ma resta un percorso partecipato e aperto al contributo di tutti».

Qual è il futuro del passaggio a livello di Via Bottego? 

«Ci sono due passaggi a livello che in futuro chiuderanno definitivamente, il Bottego-Sabatelli e il San Giuseppe. Insieme al comune di Desio e al comitato di quartiere S.Ambrogio siamo al lavoro per trovare le giuste compensazioni. Non ci saranno chiusure finché non si troveranno soluzioni di compensazione che non spezzino la città in due ma al contrario la uniscano tramite, ad esempio, sottopassi o sopra passi».

Tra poche settimane il Parlamento voterà il nuovo Presidente della Repubblica, qual è il suo pronostico?

«Alla fine Mario Draghi potrebbe andare al Quirinale ma spero che il premier resti a Palazzo Chigi e guidare il governo fino alla fine naturale della legislatura»