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Limbiate, Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia alla memoria di Luca Attanasio

23 dicembre 2021 | 08:39
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Limbiate, Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia alla memoria di Luca Attanasio

Alla cerimonia erano presenti la moglie dell’ambasciatore Zakia Seddiki, la figlia Sofia, il padre Salvatore, la sorella Marina e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato, durante la mattina di lunedì 20 dicembre, al Quirinale, l’onorificenza di Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia alla memoria dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso nella Repubblica Democratica del Congo nel febbraio 2021 insieme al carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e all’autista del convoglio Mustapha Milambo.
 Gran Croce d'Onore dell'Ordine della Stella d'Italia alla memoria di Luca Attanasio 1
Alla cerimonia erano presenti la moglie dell’ambasciatore Zakia Seddiki, la figlia Sofia, il padre Salvatore, la sorella Marina e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio. Quest’ultimo ha inoltre annunciato la decisione di conferire ad Attanasio – al quale sarà intitolata una sala della Farnesina – il titolo onorifico di Ambasciatore di grado.
 Gran Croce d'Onore dell'Ordine della Stella d'Italia alla memoria di Luca Attanasio 2

LUCA ATTANASIO: L’ATTENTATO

Era originario di Limbiate l’ambasciatore italiano in Congo rimasto ucciso in un attentato nel Paese africano, insieme a un carabiniere della sua scorta e dell’autista. Luca Attanasio, 44 anni, sposato con 3 figli, si era laureato alla Bocconi nel 2001, ma già da diversi anni aveva intrapreso la carriera diplomatica.

In Congo dal 2017 stava portando avanti diverse missioni umanitarie per la stabilizzazione del Paese africano. Secondo le prime ipotesi  – riferite dall’agenzia Reuter – si trattava di un tentativo di rapire il personale Onu. La Farnesina  sta seguendo gli sviluppi, ma al momento sono ancora poco noti.

Nel 2020, aveva ricevuto il “Premio internazionale Nassiriya per la Pace 2020”, insieme alla moglie Zakia Seddiki, anch’essa premiata in quanto presidente di un’organizzazione umanitaria che aiuta i bambini di strada.