Al via al Mac al progetto Replay, per un museo più accessibile

Le opere sono state riorganizzate in modo che possano dialogare meglio e in maniera più suggestiva con il pubblico.
Dalle parole ai fatti. Il Macdi Lissone si apre al pubblico con l’avvio del progetto Replay: installazioni context – specific accompagnate da incontri sulla museologia contemporanea alla presenza di direttori di musei e artisti contemporanei.
Il debutto, lo scorso 17 dicembre, è stato con Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, il Museo d’arte moderna di Bologna, e Flavio Favelli, artista fiorentino che al Mac ha portato le sue “Casematte”, una installazione inedita pensata per stimolare il dibattito proprio sul tema del collezionismo d’arte e la concezione dello spazio museale.

Un ciclo di appuntamenti lungo un anno
“Questo è il primo di un ciclo di incontri lungo un anno, che ci porterà fino al novembre 2022 – ha spiegato la direttrice del Mac, Francesca Guerisoli, padrona di casa e moderatrice del dibattito -. Da quando ho assunto la direzione di questo museo mi sono chiesta, insieme allo staff e ai rappresentanti dell’amministrazione, come avremmo potuto rendere più accessibile non solo il Museo ma anche la collezione del Premio Lissone. Abbiamo pensato quindi a un riallestimento delle opere, organizzate in modo che possano dialogare meglio e in maniera più suggestiva con il pubblico”.
Dunque un museo in evoluzione, che (ri)nascerà grazie anche al confronto diretto con il pubblico, oltre che dal dialogo aperto con gli artisti e gli esperti del settore. Quattro gli interventi previsti nel ciclo di Replay, con quattro artisti che si cimenteranno nella realizzazione di opere context – specific appositamente pensate per valorizzare la collazione del Premio Lissone. Quattro artisti e otto esperti d’arte che incroceranno idee e proposte.
“Non si tratta di un tavolo di lavoro – precisa Guerisoli – ma di incontri aperti al pubblico: ai cittadini esperti d’arte ma anche a chi è semplicemente curioso. L’invito è a partecipare per creare il futuro allestimento della permanente di Lissone”.

“Casematte”: Favelli dialoga con il Premio Lissone
A lanciare la prima provocazione è proprio l’artista Favelli: “Se il Museo di Lissone è nato per valorizzare la propria collezione, perché si trova nel seminterrato?”. E proprio qui, al piano inferiore, Favelli ha sistemato le sue “Casematte”, installazioni realizzate con vecchie cassette di plastica, quelle coloratissime e resistenti che servivano a trasportare le bottiglie di bevande in vetro. “Le cassette portabottiglie sono oggetti apparentemente banali, che testimoniano del recente passato, un complesso mondo di ricordi e immagini che l’Italia nell’età moderna ha saputo inventare”. A corredo dell’installazione ci sono anche i “quadri” alle pareti realizzati da Favelli con imballaggi di cartone, impreziositi dalle pennellate di smalto d’oro. “Il contenitore diventa contenuto, mostrando un immaginario articolato”.

“Il tema più importante è l’accessibilità all’arte”
Altrettanto incisiva la testimonianza di Balbi, direttore del MAMbo. “Mettere in scena gli archivi significa raccontare la storia del museo e creare così una coscienza collettiva. Attualmente i tre temi più attuali per chi vuole allestire una mostra sono il digitale e la tecnologia, l’ecologia e il riciclo, i temi di genere e la valorizzazione delle minoranze. Un tema altrettanto fondamentale è l’accessibilità: la possibilità di mediare i contenuti perché siano davvero fruibili al pubblico. È questo lo scopo primario di un museo”.
L’allestimento di Favelli resterà esposto al Mac fino al 29 gennaio.
Replay torna il 14 gennaio 2022 per ospitare Francesca Comisso, storica dell’arte e curatrice.