Monza, approvato il nuovo Pgt: passaggio storico. Tutti i commenti politici

Al termine di un mese abbondante di lavori, il Consiglio comunale ha approvato il Pgt, che disegna il futuro di Monza. E’ il primo documento di questo tipo a firma centro destra.

MAGGIORANZA: “LAVORO DI SQUADRA, SPAZIO AI PROGETTI DI RECUPERO”



OPPOSIZIONE E COMITATI SCONTENTI
Dura invece la posizione dell’opposizione e del Coordinamento dei Comitati locali, che non hanno mai fatto gran segreto della loro contrarietà al documento licenziato dal consiglio.
A riprova di ciò, proprio questi ultimi, ad ottobre avevano consegnato in Comune un documento di 50 pagine e 128 osservazioni dove descriveno il provvedimento “dannoso, perché mantiene le criticità del PGT vigente come il consumo di suolo (aumentandolo) ed aggrava la previsione eccessiva di nuovo residenziale aumentando gli indici edificatori. Ciò che occorre è invece, l’elaborazione e l’approvazione di una Variante generale (cartografica e normativa) al PGT vigente, con obiettivo zero consumo di suolo, per uno sviluppo veramente sostenibile del territorio e per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Monza”.

Tra quelli che il voto in aula lo hanno espresso, e non a favore, il capogruppo di Civicamente Paolo Piffer: “Era 2016, forse il 2015. Quello che ricordo bene è che sugli spalti dell’aula consiliare c’erano i comitati monzesi che sventolavano il Libro Bianco, un documento fortemente critico verso il Piano di Governo del Territorio che sarebbe stato approvato da lì a poco. Le principali questioni sollevate erano il consumo di suolo, l’eccessiva edilizia residenziale, la scarsità di servizi e l’assenza di un reale coinvolgimento della cittadinanza. Siamo nel 2021. Al governo c’è l’amministrazione Allevi. Poche ora fa mi trovavo sotto il palazzo comunale per manifestare contro la variante al Pgt. In piazza c’erano i Comitati a dimostrare tutta la loro preoccupazione. Vi ricorda qualcosa? Ora mettetevi nei miei panni che da 10 anni assistito in prima fila ad una commedia surreale dove gli attori, in questo caso i consiglieri comunali, si scambiano regolarmente i ruoli di “Governanti cementificatori” e “Attivisti ambientalisti amici delle associazioni”. Lo stesso copione ogni 5 anni. Il risultato è infatti identico. Chi ha governato negli ultimi dieci anni, destra e sinistra, ha dimostrato di avere altre priorità. Votai contrario al Pgt nel 2017 e confermiamo la nostra contrarietà alla variante proposta dall’attuale amministrazione“.

Tra chi ha bocciato il documento anche Marco Lamperti (Pd), probabile candidato sindaco: “Con il voto di ieri sera questa maggioranza condanna la città a divenire il dormitorio di lusso di Milano, regalando premialità per far colare più cemento sulla nostra Monza, tagliando i servizi (meno scuole, meno biblioteche, meno verde pubblico, meno centri civici,…), cancellando edilizia convenzionata (=per le fasce meno abbienti), togliendo il divieto all’insediamento dei grandi centri commerciali e espellendo le imprese con la conseguente cancellazione di posti di lavoro. La violenza di questa variante non la vedremo subito, perché come tutte le disposizioni urbanistiche colpiscono dopo qualche anno e nel corso dei decenni a seguire, ma sarà violenta e trasformerà in modo irreversibile il nostro territorio, a discapito dei nostri figli e nipoti, per favorire una visione vecchia di 50 anni che premia pochi e danneggia molti. L’attenzione all’ambiente tanto sbandierata dalla Giunta Allevi crolla alla prova dei fatti: avremo più traffico, più smog e più impermealizzazione dei suoli con conseguenti danni alla nostra salute fisica e psicologica. Tutto questo senza ascoltare una sola associazione ambientalista, un solo comitato o una semplice consulta di quartiere, che hanno tentato invano di ridurre i danni di questa Variante con lo strumento delle osservazioni: tutte bocciate”.

“Il Movimento 5 Stelle fin dall’approvazione del Pgt 2017, epoca giunta Scanagatti, è stato contrario ad ulteriore consumo e cementificazione di aree verdi. In un territorio come quello monzese con l’attuale approvazione della variante al Pgt ci si sta avviando a un consumo di suolo del 85%. Senza un PUMS, un piano del traffico e della viabilità, e mancanza di servizi, è ormai evidente che ci avvicineremo al collasso per qualità della vita e dell’aria. Ormai è da parecchi anni che la nostra città gravita agli ultimi posti nelle rispettive classifiche. Si continua a costruire senza tenere conto dei piani di intervento e delle autorizzazioni delle passate amministrazioni. Basta muoversi nella città per assistere a sbancamenti di terreno a verde e alla distruzione di piccole aree arboree. Ultimo in ordine di tempo l’area del BOA (Bosco urbano Aguggiari) tra le vie Aguggiari, Bosisio e Gallarana devastato per fare spazio, dopo il via e la relativa costruzione di condomini a seguito di una lottizzazione deliberata dalla giunta Mariani, a condomini e aree di parcheggio con una strada di collegamento tra la via Gallarana e Bosisio, che già è tema di preoccupazione per l’ulteriore apporto di traffico in una zona ormai al limite del collaudo viario a tutte le ore del giorno. A nulla sono valse le richieste e i progetti presentati dai comitati e dalle consulte di quartiere per mitigare questo ennesimo scempio ambientale e per fortuna che il 30 luglio 2019 il Consiglio Comunale di Monza ha deliberato l’adesione al manifesto del “Green City Network “, una decina di punti per l’adattamento ai cambi climatici, puntando su soluzioni “verdi” basate sulla natura. Ecco si deliberano queste adesioni e poi la Giunta approva varianti al Pgt 2017 che comunque consumeranno altri 100 mila mq”, questa la posizione di Aurelio Camporeale, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

Contrario anche il voto del Gruppo Misto: “La variante al PGT è passata con i soli voti della maggioranza. Mesi di lavoro e di studio per cercare almeno di arginare qualcosa ma dei circa 200 emendamenti totali ( tra luglio e dicembre ) presentati da Italia Viva Monza non è rimasto che qualche briciola. La città si risveglia oggi con un nuovo PGT che può essere riassunto in una sola frase: addio pianificazione. Chiunque andrà a governare nei prossimi anni troverà un territorio senza regole precise, pochi servizi e molte monetizzazioni. La ricerca di attrattivitò di Monza, tanto decantata in questi mesi dai relatori della variante, come valore unico e sbandierato del nuovo documento si rivelerà un boomerang. Perché non sarà mai attrattiva una città dove chi la governa dimentica di pendersene cura” la dichiarazione di Francesca Pontani, Italia Viva Monza.