Nuovo regolamento, le Consulte di Monza al Comune: “Si faccia ripartire il confronto”

17 dicembre 2021 | 11:19
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Nuovo regolamento, le Consulte di Monza al Comune: “Si faccia ripartire il confronto”

Le realtà di partecipazione civica hanno risposto alla bozza inviata dall’amministrazione un mese fa. Chiedono più tempo per le verifiche ed indicano quali sono i punti da salvare o modificare.

La partita è ancora in corso. E la palla ora torna al Comune di Monza che nei prossimi giorni dovrà decidere se e come organizzare una nuova azione. Il match di cui stiamo parlando è abbastanza particolare. Perché Piazza Trento e Trieste e le dieci Consulte di quartiere di Monza sulla carta non stanno giocando l’uno contro le altre, ma hanno entrambe l’obiettivo di arrivare al nuovo Regolamento di questi organismi di partecipazione dei cittadini.

Come riuscire, però, a segnare, per così dire, il gol tutti insieme resta ancora avvolto nell’incertezza. Anche dopo la risposta delle Consulte di quartiere di Monza alla bozza del loro nuovo Regolamento che gli uffici comunali hanno inviato ai coordinatori delle dieci realtà civiche lo scorso 11 novembre.

I TERMINI DELLA QUESTIONE

Il mese di tempo concesso dall’assessore comunale alla Partecipazione, Andrea Arbizzoni, infatti, non è bastato per dirimere le molte questioni che un tema così caldo e sentito, di cui si parla da mesi, ha posto sul piatto della bilancia.

Dalle tempistiche stabilite dal Comune perché le Consulte diano un parere sul nuovo Regolamento, per il quale l’amministrazione si è affidata alla consulenza di Labsus, agli ambiti d’azione delle Consulte, dal loro potere di spesa fino alla definizione dei Patti di cittadinanza e di collaborazione, alla creazione della figura del cosiddetto “supervisore” e alla durata del mandato dei coordinatori con i meccanismi di sfiducia e di democrazia interna.

Ora le realtà civiche di Monza chiedono, tra le altre cose, più tempo, almeno due mesi dalla consegna della bozza del nuovo Regolamento, per la verifica finale. E lo scrivono in una comunicazione ufficiale all’assessore Arbizzoni, ai suoi funzionari dell’Ufficio Partecipazione e per conoscenza al sindaco di Monza, Dario Allevi.

consulte di quartiere

LA POSIZIONE DELLE CONSULTE

Nel documento redatto dalle Consulte la premessa, dopo aver espresso concetti quali democrazia partecipativa e reciproco arricchimento, è che “sarebbe necessario partire da una relazione illustrativa che faccia la sintesi dei 5 anni di vigenza del Regolamento attuale…andando a individuare i punti di miglioramento da definire nel lavoro congiunto Amministrazione comunale – Cittadinanza attiva”.

Un lavoro, arricchito da analisi quantitative (popolazione, territorio, iscritti) e qualitative (iniziative, pareri, sollecitazioni, decisioni prese, soluzioni ottenute), che, secondo le Consulte di quartiere di Monza, dovrebbe definire anche le relazioni tra Piazza Trento e Trieste e questi organismi di partecipazione dei cittadini sul contributo di questi ultimi alle decisioni pubbliche a scala di quartiere e sulla cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani.

“Vorremmo che il rapporto fra Consulte e Amministrazione comunale fosse a due vie – si legge nella comunicazione che le realtà civiche hanno inviato a Piazza Trento e Trieste – al momento ne troviamo solo una, dall’Amministrazione comunale alla Consulta. Manca a nostro avviso una finalità importante che le Consulte rivestono e cioè quella consultiva, da cui il loro nome”.

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“Il confronto tra il vecchio e il nuovo Regolamento – scrivono ancora i coordinatori – pone il dubbio che la dimensione individuale dell’impegno civico prevalga sulla dimensione di collegialità di cittadinanza partecipata in modo attivo dalle Consulte di quartiere”.

LE PROPOSTE

Sulla scia dell’art. 14 dell’attuale Regolamento, secondo il quale dopo 24 mesi di sperimentazione il Comune di Monza avrebbe dovuto valutare insieme alle Consulte la sperimentazione in essere ed eventuali variazioni al Regolamento vigente, gli organismi di partecipazione dei cittadini, esprimono all’amministrazione alcune richieste.

In primis quella di procedere partendo da osservazioni cumulative raccolte da tutte le Consulte da parte di Labsus insieme a Piazza Trento e Trieste per apportare le modifiche al Regolamento in vigore. Poi di “ricominciare – si legge nella parte finale del documento – questo percorso di miglioramento attraverso un piano condiviso che consideri le osservazioni già raccolte da Labsus e si arricchisca con momenti di riflessione congiunta con le Consulte e in generale con i cittadini dei quartieri, attraverso incontri pubblici”.

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La volontà espressa da queste realtà civiche è di reinserire il testo del Regolamento vigente per i punti riguardanti l’oggetto del Regolamento stesso, il ruolo e le finalità delle Consulte. Da riscrivere insieme, invece, sarebbero le funzioni e le attività delle Consulte, la composizione, il funzionamento, i gruppi di lavoro, i requisiti di partecipazione, le modalità di iscrizione e svolgimento, la figura del coordinatore, la comunicazione, le modifiche e l’aggiornamento.

Insomma tanta carne ancora al fuoco. Compreso il fatto che il documento inviato al Comune di Monza è stato firmato solo da sei delle dieci Consulte. All’appello mancano Centro-San Gerardo, Triante, San Rocco e Regina Pacis-San Donato. “Abbiamo fatto una riunione di coordinamento preliminare, ognuno si è espresso, alcuni avevano posizioni più radicali o hanno preferito presentare osservazioni solo dei singoli iscritti – spiega Luca Spinelli, coordinatore della Consulta San Biagio-Cazzaniga, tra quelle che hanno sottoscritto il documento – detto ciò, sei su dieci è comunque la maggioranza”.

“Io per esempio ho mandato testo a tutti gli iscritti di San Biagio Cazzaniga e mi sono fatto mandare un “Si” o un “No” circa la condivisione del testo – continua – avendo la maggioranza dei miei iscritti risposto positivamente a sostegno dei contenuti ho veicolato lo stesso come condiviso da San Biagio Cazzaniga più le osservazioni dei singoli iscritti”.

“Il documento condiviso è una buona sintesi che mette in luce che ad un certo momento sarebbe stato più opportuno continuare il percorso iniziale di condivisione dei ragionamenti sul nuovo Regolamento” conclude Spinelli.

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ORA TOCCA AD ARBIZZONI

giunta-Allevi-firma-Arbizzoni-2017-mbL'Assessore Andrea Arbizzoni

L’assessore comunale alla Partecipazione in una lunga intervista ad MBNews, poco più di un mese fa, aveva rivendicato la bontà del percorso partecipativo intrapreso attraverso gli incontri che tra febbraio e marzo ci sono stati tra i consulenti di Labsus e le dieci Consulte di Monza. E si era soffermato anche sulla necessità di prevedere una scadenza per la carica di Coordinatore e lo strumento della mozione di sfiducia.

Arbizzoni aveva provato a fugare i dubbi delle dieci realtà civiche sul processo di costruzione dei Patti di cittadinanza, sul sostegno economico dell’amministrazione alle giornate di quartiere e sulla partecipazione alle Consulte anche delle aziende private.

Dopo la prima risposta arrivata dagli organismi cittadini l’assessore, contattato da MBNews, preferisce per il momento non replicare. “Lunedì 20 dicembre raccoglierò tutte le osservazioni con i dirigenti – ci spiega – poi una volta guardato il tutto, spiegherò”. Non resta, insomma, che aspettare.