Seregno, una notte con i volontari del Cisom che offrono assistenza a fragili e senzatetto

«Di cosa hai bisogno?», i volontari del Gruppo Monza Brianza del Cisom – Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – lo domandano più volte, tra una chiacchiera e l’altra, alle persone senza fissa dimora che incontrano durante il giro serale.
«Di cosa hai bisogno?», i volontari del Gruppo Monza Brianza del Cisom – Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – lo domandano più volte, tra una chiacchiera e l’altra, alle persone senza fissa dimora che incontrano durante il giro serale. Con l’inverno ormai alle porte, da circa un mese tutti i mercoledì sera un furgone rosso con a bordo l’Unità di Strada di turno parte dal deposito di Besana Brianza e percorre le vie di Seregno.
Le luci di Natale appese ai balconi dei condomini contrastano con i giacigli dei senzatetto sistemati all’ombra di un garage pubblico, sotto i portici, all’aperto dentro baracche di fortuna, dove capita. Invisibili agli occhi della massa, emarginati dalla società, accettano le visite dei volontari che in cambio offrono loro beni di prima necessità dal tè caldo ad indumenti, dalle coperte ai medicamenti.
Ma soprattutto offrono un po’ di tempo, di ascolto per scambiare due semplici parole in umana compagnia. Mappa alla mano, la squadra capitanata da Silvia Arena, inizia il suo giro da una baracca al confine con Meda dove alloggiano due donne ucraine che hanno perso il lavoro di badanti dopo l’introduzione del Green pass obbligatorio.

«Nei giacigli troviamo un po’ di tutto, anche libri», racconta Arianna, in Cisom da 5 anni solo da pochi mesi in Brianza – Ci avviciniamo col massimo tatto anche perché entriamo nel loro spazio privato che in quel momento è la loro casa». Poi è la volta di Angelo, ex vigile del fuoco da anni senza fissa dimora a Seregno. Ormai lo conoscono, ai volontari mostra il titolo del giornale e insieme commentano il prolungamento dello stato di emergenza fino a marzo. «Angelo, ma tu hai fatto il vaccino?», gli domanda un volontario, lui di contro scuote la testa. «Molti si rifiutano di farlo, – dice il caposquadra Massimo Omoboni, pensionato di Lissone, – a Monza c’è chi ha ricevuto il monodose di Johnson & Johnson perché seguirli con il doppio richiamo non è semplice». Per i senzatetto il Covid sembra uno dei tanti mali da cui guardarsi ogni giorno insieme a disoccupazione, fame, freddo e, per alcuni di loro, l’uscita dal tunnel della tossicodipendenza: Massimo vive con la compagna dentro il vano abbandonato di un garage pubblico.
Ai volontari chiede garze per cambiare la medicazione alla sinistra gamba rimasta ustionata dopo un incidente anni fa, un paio di pantaloni caldi ma sorride “perché – dice – la stufetta ci permette di sopportare il freddo che arriva di notte». A Seregno sono una decina le persone senza fissa dimora assistite settimanalmente dall’Unità di Strada da quando, il 15 ottobre scorso, è partito in tutta Italia il “Piano Freddo” del Cisom. A Monza e in provincia i circa 50 volontari operano in stretto contatto con altri gruppi di soccorso come la Croce Rossa, la Protezione Civile o i City Angels.
«Oltre che del cibo o di una coperta calda, ciò di cui queste persone sentono veramente la mancanza è il calore umano, un po’ di vicinanza, il sentirsi meno soli ed emarginati – dichiara Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom – Instaurare un rapporto di fiducia con loro è veramente importante, richiede una certa costanza in quanto il più delle volte si mostrano diffidenti e soprattutto provano vergogna nel chiedere aiuto. I volontari Cisom sono formati per lavorare innanzitutto sul rapporto umano, per donare dignità oltre che cure materiali».
Nel sottopasso della stazione di Seregno è quasi mezzanotte quando il boiler del tè ormai freddo ricorda a tutti che il giro è quasi terminato. Il furgone rientra al deposito e i volontari si danno appuntamento alla settimana prossima. Sanno che qualcuno dal proprio giaciglio di sicuro li aspetterà.
(articolo di Claudio Agrelli)