Truffa aggravata

Ottenevano il reddito di cittadinanza da lavoratori stranieri schiavizzati. Complice un’impiegata delle Poste

Complessivamente è stata quantificata una truffa ai danni dell'Erario per 19mila euro, prelevati in soli 7 mesi, tramite l'utilizzo di 16 carte di reddito di cittadinanza ottenute tutte illecitamente.

carabinieri auto arresto 2021
- Foto d'Archivio

Dalle prime luci dell’alba di oggi 2 dicembre 2021, nelle Province di Milano e Monza Brianza, è in corso un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia per l’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 persone indagate a vario titolo per corruzione, falso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione del reddito di cittadinanza. Cospicuo l’importo sottratto all’Erario nel giro di pochi mesi da due indagati di origini comunitarie, anche con la complicità di una dipendente di un ufficio postale del Milanese. Nessun dipendente Inps coinvolto.

I dettagli della truffa

I protagonisti della truffa sono un 27enne e una 26enne, conviventi e residenti a Monza, e una 48enne impiegata di un ufficio postale di Cesano Boscone. Dalle indagini, è emerso che i due avevano reclutato giovani lavoratori stranieri, anche minorenni, che venivano poi costretti a lavorare senza sosta e senza retribuzione, sotto minaccia e violenza fisica, all’interno di un terreno agricolo occupato abusivamente nella zona industriale di Usmate Velate. Si occupavano di smaltimento e recupero per la rivendita di pallet.

La coppia aveva poi ottenuto il reddito di cittadinanza a nome delle loro vittime, che erano del tutto inconsapevoli e soprattutto non erano in possesso dei necessari requisiti. I due riscuotevano personalmente le relative somme in denaro, grazie a delle carte contraffatte che erano stato consegnate loro dall’impiegata dell’ufficio postale, ora agli arresti domiciliari. La donna, in cambio, riceveva denaro o regalie varie quali t-shirt, profumi e prodotti alimentari.

Per la concessione delle carte del reddito di cittadinanza, l’impiegata complice ha utilizzato attestazioni di soggiorno permanente visibilmente contraffatte con l’utilizzo di timbri e firme artefatti riconducibili all’Ufficio Anagrafe del Comune di Milano e a dipendenti del Comune meneghino realmente esistenti e del tutto ignari. La dipendente dell’ufficio postale inoltre, aveva talvolta l’appoggio di un collega, impiegato del suo stesso ufficio, ora denunciato in stato di libertà.

Complessivamente è stata quantificata una truffa ai danni dell’Erario per 19mila euro, prelevati in soli 7 mesi, tramite l’utilizzo di 16 carte di reddito di cittadinanza ottenute tutte illecitamente. Effettuata all’alba di stamani una lunga perquisizione all’interno delle abitazioni degli indagati e dell’ufficio postale.

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