Vimercate, municipio inaccessibile: le difficoltà di mettere l’ascensore a Palazzo Trotti

Per poter fare il progetto di eliminazione delle barriere architettoniche si sono rese necessari indagini al radiocarbonio, scavi archeologici e ricerche storico-artistiche
Indagini al radiocarbonio, scavi archeologici, ricerche storico-artistiche di un docente universitario, oltre poi a tutti gli altri ordinari adempimenti necessari per realizzare un’opera pubblica. Non si sta rilevando una questione molto semplice rendere accessibile a tutti il municipio di Vimercate e, in particolare, riuscire a installare un ascensore che elimini le barriere architettoniche per raggiungere il piano nobile del palazzo comunale. E il problema principale è il palazzo stesso, lo storico Palazzo Trotti realizzato tra il ‘600 e ‘700 come una dimora nobiliare e non certo con l’esigenza di essere un edificio pubblico né, tanto meno, adeguato a funzioni e norme di quasi 3 secoli dopo.
Dal 1862 il complesso di Palazzo Trotti è sede municipale e nei decenni si sono susseguite diverse modifiche, adeguamenti e manutenzioni: lavori che, in pratica, non si sono fermati mai – gli ultimi sono stati eseguiti da pochi anni, come la sistemazione del cortile interno oppure il rifacimento dell’aula consiliare – e nei piani triennali delle opere pubbliche delle ultime amministrazioni è sempre stato messo in lista qualche intervento a Palazzo Trotti. Compreso l’ultimo piano 2021-2023 che prevede, assieme alla messa in sicurezza dell’edificio, rinforzi strutturali, il rifacimento del tetto, anche l’inserimento di un ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’area nobile del palazzo adibita a uffici, tra cui anche quello del sindaco. Un’opera stimata circa 200mila euro che, solo per essere progettata, si sta rivelando più complessa di quanto si possa pensare.

Solo negli ultimi due mesi l’ufficio Lavori Pubblici di Vimercate ha affidato una serie di incarichi per avere tutte le informazioni necessarie a redigere il progetto per poter inserire in un edificio storico, ovviamente sotto tutela, un ascensore. Tra questi, per esempio, è stato richiesto il 23 novembre a una ditta specializzata di Vicenza di eseguire un’indagine al radiocarbonio (costo 3.330 euro) su alcune travi in legno e sul portone d’ingresso di Palazzo Trotti per determinarne l’esatta datazione e le specifiche lignee.
Oppure a fine ottobre si è reso necessario “il supporto – si legge nei documenti comunali – di una persona esperta degli aspetti e delle problematiche di natura storica e storico-artistica riguardanti il palazzo nel suo complesso monumentale nonché il suo inserimento nel tessuto edilizio con la ricostruzione delle sequenze costruttive”. A tal fine è stato chiamato il professore Graziano Alfredo Vergani di Cavenago Brianza – che tra l’altro sta anche eseguendo una ricerca sul Ponte di San Rocco – esperto in particolare del patrimonio lombardo e titolare degli insegnamenti di Storia dell’arte medievale, di Storia dell’arte moderna, di Iconografia e Iconologia dell’università di Macerata. Il prosefessore si è reso disponibile a partecipare al progetto e all’attuazione del piano di recupero e messa in sicurezza di Palazzo Trotti cedendo i diritti d’autore sulla propria ricerca storico-artstica per 5.000 euro.
E poi c’è la supervisione della Soprintendenza e per inserire l’ascensore nel palazzo settecentesco è stata rilevato “necessario eseguire alcune indagini, lavorazioni e saggi di porzioni di intonaci superficiali e pavimentazioni”. In pratica bisogna fare le verifiche sotto il pavimento dell’area di Palazzo Trotti dove si pensa di mettere l’ascensore: il 30 novembre è stato autorizzato dalla Soprintendenza uno scavo archeologico da eseguire nel locale posto al piano terra ex cancelleria, nell’ala ovest del fronte di piazza Unità d’Italia, attualmente adibito a deposito e settimana scorsa l’ufficio Lavori Pubblici ha incaricato la società cooperativa archeologica di Milano di eseguire lo scavo stratigrafico (costo 4.919 euro).