Paola Frassinetti (FDI): “Berlusconi Presidente della Repubblica? Mi piacerebbe, in quanto lombardo”

“Alla guida del Paese serve una persona autorevole, rispettosa delle istituzioni e che abbia un senso spiccato della sovranità popolare”.
Lunedì a Montecitorio iniziano le votazioni per scegliere il nuovo Presidente della Repubblica. Per l’elezione serve il quorum dei due terzi nei primi tre scrutini mentre a partire dalla quarta votazione è sufficiente raggiungere la maggioranza assoluta. Sulla carta il centro-destra ha, per la prima volta, più Grandi Elettori (455) rispetto al centro-sinistra (425) ma al momento nessun candidato avrebbe i numeri per essere eletto. Sulla corsa al Colle abbiamo fatto alcune domande a Paola Frassinetti, deputata di Fratelli d’Italia eletta nel collegio uninominale di Seregno.
Onorevole. Tra cinque giorni iniziano le votazioni per il nuovo presidente della Repubblica. Non è la prima elezione a cui partecipa. Quale momento ricorda in particolare di questo evento istituzionale così importante per il nostro paese?
«Partecipai nel 2006 quando fu eletto Giorgio Napolitano. Ricordo una certa emozione in quei giorni. Penso che queste stesse sensazioni le proverò lunedì quando inizierà questa pagina particolare che avviene ogni sette anni nelle nostre istituzioni. La pandemia rende queste elezioni davvero uniche nella nostra storia: le le procedure verranno cambiate con le votazioni a blocchi, non potremo seguire lo spoglio nell’Aula affollata che era un momento caratteristico, giustamente per le regole del distanziamento non potrà essere così».
È d’accordo con le modalità di voto per i grandi elettori positivi, ad oggi sono circa 40 tra deputati e senatori, si dovrebbe assicurare forme di voto a distanza?
«C’è ancora incertezza su questo punto. Fratelli d’Italia auspica che per avere una democrazia totale anche i positivi possano svolgere una votazione così importante. Soprattutto quelli che sono asintomatici, sappiamo che la variante Omicron per fortuna non porta sempre all’ospedalizzazione. Noi abbiamo presentato un ordine del giorno che discuteremo a breve e vediamo l’Aula come si esprimerà».
Berlusconi è il candidato ufficiale del centro-destra, in caso di elezione sarebbe il primo lombardo al Quirinale. Quanto conta la provenienza territoriale di un presidente della Repubblica?
«Per un lombardo fa comunque piacere, al di là di ogni discorso politico, avere un corregionale a ricoprire la carica più alta in Italia. La territorialità è un elemento importante, anche se non l’unico, che caratterizza Berlusconi per questo ruolo».
In caso di rinuncia di Berlusconi teme una spaccatura della coalizione? Fratelli d’Italia proporrà suoi candidati al Colle?
«In questo momento Berlusconi è il nostro candidato e attendiamo che sciolga la riserva. Abbiamo effettuato questa scelta insieme a tutto il centro-destra. Pretendiamo di essere protagonisti di ogni singolo passaggio e non delegheremo a nessuno verifiche sui numeri. Se ci sarà una situazione favorevole che renda reale questa elezione, noi saremo leali fino in fondo. Se così non accadrà noi abbiamo dei nostri nomi da proporre così come ha annunciato di averli Salvini».
Quali caratteristiche dovrebbe avere secondo lei il prossimo Presidente della Repubblica?
«Secondo me dovrà essere un patriota che abbia la difesa e la tutela dell’Italia come valore primario. Allo stesso tempo deve essere una persona autorevole, rispettoso delle istituzioni e che abbia un senso spiccato della sovranità popolare perché non accada che quando non ci siano le condizioni per andare avanti in una legislatura non siano gli italiani a poter decidere».