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Ripartire ai tempi del Covid: la storia di Maria Luisa, tra tasse da pagare e un’attività da mantenere

25 gennaio 2022 | 09:37
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Ripartire ai tempi del Covid: la storia di Maria Luisa, tra tasse da pagare e un’attività da mantenere

La ludoteca che aveva aperto non è sopravvissuta durante la pandemia. E allora Maria Luisa – Mary – riparte da zero. O quasi. Una storia di tenacia, una delle tante durante la pandemia. Maria Luisa l’ha raccontata a MBNews e ha lanciato un appello: “non lasciateci da soli”.

Resistere e ripartire. Sono tante le storie di chi durante la pandemia ha perso una parte di sè: affetti, lavoro, famiglia, fiducia. Difficoltà che sembrano insormontabili, ma che possono anche darci la forza per ripartire e affrontare nuove sfide. È quello che traspare dalle parole di Maria Luisa, 37 anni, di Ornago, da oltre 10 anni nel settore educativo, che con la pandemia fa i conti da mesi. “Sono stati due anni difficili – ci racconta – e lo sono ancora adesso. Ma non mi sono arresa e ora lavoro con le mie ragazze per stare vicina ai bambini, quei bambini a cui il Covid ha tolto la serenità dello stare insieme. Dopo la chiusura della sua ludoteca, ora sta provando a ripartire con la sua attività “GiocaBimbiMary” e intanto sta studiando all’università di Bergamo per completare il suo percorso di studi. Una storia di tenacia, che ha condiviso con noi. 

Dalla chiusura dell’attività, al nuovo lavoro. Tra tasse, pandemia e la paura del virus

“Ero proprietaria di una ludoteca operante nel comune di Albiate e faccio parte del gruppo ludoteche della Lombardia – ci racconta Maria Luisa. – Nel pieno della pandemia ho cercato di mettere in luce questa mia piccola realtà e ho cercato di evitarne la chiusura. Purtroppo così non è stato: la ludoteca di Albiate è stata chiusa circa un anno fa. Per fortuna questo inverno mi è stata offerta una nuova possibilità di ripartenza e ho preso in gestione un’area bimbi all’interno del centro commerciale Vulcano”.

Generico gennaio 2022

Questo nuovo picco dei contagi ci ha messo nuovamente in difficoltà – prosegue. – Io lavoro con un gruppetto di ragazze, siamo circa una decina. È chiaro che se fai un mestiere del genere il profitto non è la prima cosa: c’è la passione, c’è la voglia di stare vicine a questi bambini, che hanno più paura e meno possibilità di stare insieme. Non è stato facile fare i conti con i tanti problemi, non solo legati alla pandemia. Banalmente dovevo arrivare a fine mese. Mi sono trovata a fare i conti con ancora tutte le spese in sospeso degli anni scorsi (2020 e 2021), dove nonostante le chiusure forzate e la mancanza di lavoro ci sono stati richiesti lo stesso il pagamento di affitto, tasse, contributi INPS, assicurazione, utenze e molto altro ancora“.

L’impegno lavorativo e universitario. “Sono abituata a lottare, ma cerco la serenità”

“Con grande fatica stiamo cercando di rialzarci, nonostante la paura della gente; vorremo tornare ad esser un punto di riferimento per le famiglie. Io continuo a essere fiduciosa ma ho paura di rimanere sola ancora. Le persone sono spaventate e tante delle attività che noi facevamo un tempo in esterna con i bambini oggi mi sembrano lontanissime”.

“Sto credendo in me stessa – conclude Maria Luisa. – Ho la mia attività, “GiocaBimbiMary” che organizza eventi per bambini e la gestione di uno spazio al Vulcano di Sesto San Giovanni. E ho i miei studi: sto terminando la laurea in Scienze dell’Educazione all’Università di Bergamo, ormai mi mancano pochi esami. Sono abituata a lottare, ma avrei bisogno anche di tranquillità. Così come secondo me ne hanno bisogno famiglie e bambini: il Covid ci ha tolto tanto e penso sia prioritario ritrovare la serenità. L’ho capito sulla mia pelle: stare insieme, in convivialità, con gli altri, è qualcosa a cui anche i più piccoli non devono più rinunciare”.