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Villa Reale, lo scontro si riaccende in tribunale: a fine gennaio la prima udienza della causa

22 gennaio 2022 | 09:20
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Villa Reale, lo scontro si riaccende in tribunale: a fine gennaio la prima udienza della causa
La villa reale di Monza

La storia infinita di Villa Reale: ad un anno dall’addio di Navarra dalla Reggia, il contenzioso si sposta nelle aule di tribunale. L’ex concessionario privato chiede al Consorzio 10 milioni di euro. La storia.

Che l’affaire Villa Reale arrivasse nelle aule di tribunale era solo questione di tempo. Dopo la fine tutt’altro che rosea tra l’ex concessionario privato, NuovaVilla Reale Spa, e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monzalo scorso gennaio, lo scontro si riapre, questa volta per vie giudiziarie. È prevista infatti per fine gennaio la prima udienza della causa milionaria tra la società di Attilio Navarra e il soggetto pubblico che ora ha in gestione l’intero bene.

Un anno fa l’addio di Navarra alla Reggia

È un matrimonio finito male che ora rischia di pesare sulle tasche del pubblico, quello tra il Consorzio e Villa Reale Spa di Attilio Navarra, la società che aveva vinto il concorso internazionale per il recupero e la valorizzazione della Reggia e dei giardini reali nel 2014. Secondo l’accordo di partenariato pubblico-privato la gestione condivisa doveva avere una durata di 20 anni, per garantire al prezioso gioiello di Monza di rivivere, forte di una gestione manageriale nuova. Le cose, però, non sono andate bene: lo scorso anno, dopo appena 6 di convivenza, il privato ha lasciato la Reggia in polemica con il Consorzio, sostenendo di non essere stato messo nelle condizioni di esercitare il proprio ruolo e di essere stato trattato come un “affittuario ingombrante”. In più sedi, tra cui una lunga intervista a MBNews, il numero uno della Spa aveva denunciato le inadempienze del Consorzio, sottolineando che una mancanza di trasparenza e la mancata collaborazione li aveva portati a lasciare la gestione dell’ala nobile del bene con ben 14 anni di anticipo.
Navarra-Attilio-pres-Nuova-Villa-Reale-Spa
Dalla versione del privato il Consorzio si è sempre smarcato. Anzi, il Presidente del Consorzio Dario Allevi, sul tema ha dimostrato una certa sicurezza e sul rilancio della Villa ci ha costruito un asset politico importante. In questi delicati mesi Allevi è stato supportato anche dal nuovo direttore, Giuseppe di Stefano, in carica da poco più di un anno. Nel corso del 2021 il bene ha riaperto al pubblico, è stato aggiudicato l’incarico per il Masterplan (il documento strategico sul rilancio della Villa), è stato creato un comitato tecnico-scientifico di professionisti, e sono stati fatti investimenti importanti, come l’apertura straordinaria nelle festività natalizie, una scommessa – terminata il 9 gennaio con il concerto in Villa della violinista Lena Yokoyama – dichiarata «vinta» da Allevi stesso.
allevi di stefano le donne di dante mb

Villa Reale, il contenzioso arriva in tribunale 

Cosa succede adesso, quindi? La guerra della Villa Reale si sposta nelle aule di tribunale entro fine gennaio. Il risarcimento che Nuova Villa Reale Spa chiede è di 10 milioni di euro. Ad essere precisi il contenzioso era iniziato poco prima dell’emergenza Covid, a fine 2019, quando Navarra aveva recesso il contratto di concessione e chiesto oltre 8 milioni di euro, motivati dalla mancata realizzazione del progetto di riqualificazione delle altre ali della Villa, «in linea a quanto previsto dal progetto Carbonara». Ad oggi i milioni richiesti sono 10, e, secondo il privato, sono calcolati come «investimento non ammortizzato, per la fuoriuscita del soggetto 14 anni prima del previsto. Un semplice calcolo matematico».
Per il Consorzio però la versione dei fatti è un’altra. «Ci sono grandissime inadempienze da parte del privato. Se ci farà causa – aveva spiegato Allevi – saremo noi ad avere una lunga lista per lui. A partire dai debiti che ha lasciato».