Monza. A firmare la nuova Area Scotti lo studio Cucinella: “Così uniamo passato e futuro”

La rinascita dell’area dell’ex Feltrificio passa per le mani dello studio Mario Cuccinella Architects: l’ampio spazio dismesso guarda al futuro, ma senza perdere gli elementi riconosciuti di interesse storico-artistico. Ecco le parole di Cuccinella.
Monza. Due edifici collegati tra loro, con altezze contenute per un massimo di 5 piani, in tutto 70 appartamenti ad uso residenziale, su una superficie di circa 7000 metri quadri. Sono questi i primi numeri del progetto di riqualificazione urbana dell’ala ovest dell’ex Feltrificio Scotti, l’area dismessa monzese che dopo anni di trambusti, polemiche, passi avanti e passi indietro potrebbe cambiare in tempi contenuti. Un progetto, nato sul solco della convenzione urbanistica siglata nel novembre del 2016, a cui la giunta Allevi crede molto, tanto da essere definitivo dall’assessore all’urbanistica Martina Sassoli, “il progetto della rinascita” (ne abbiamo parlato nel dettaglio qui).
A firmare le nuove variazioni progettuali è il prestigioso studio Mario Cucinella Architects, capitanato dall’archistar Mario Cucinella che ieri, mercoledì 9 febbraio, in conferenza stampa ha presentato i punti salienti del progetto e motivato le scelte architettoniche e urbanistiche messe in campo. Il suo è un recupero del passato, unito allo sguardo verso il futuro: ad essere salvata e valorizzata è la storica ciminiera, elemento caratterizzante del passato manifatturiero monzese, i cui colori mattone condizioneranno le tinte delle nuove palazzine. Un occhio anche al verde, col recupero degli elementi arborei più caratterizzanti e l’inserimento di nuovi arbusti. Il tutto nel nome della sostenibilità, “perché ormai architetti, costruttori, investitori e amministrazioni quando si parla di edilizia devono guardare alla qualità dei materiali e all’impatto sul territorio”, spiega Cucinella.
L’architetto ha più volte sottolineato durante il suo intervento il ruolo che hanno avuto i comitati di quartiere nell’affaire Scotti. “Quando le persone si interessano alla propria comunità è positivo – afferma Cuccinella. – Vuol dire che non c’è solo l’elemento della polemica o la critica alla politica, c’è il passo dopo: l’interessamento alla città e il desiderio di vederla diversa. Mi sono piaciute le posizioni dei comitati come mi piace la parola “ascolto“: penso che in queste variazioni ci sia tanto ascolto”.
“Un edificio non è un barriera: deve essere armonioso, integrarsi con gli elementi che gli stanno incontro: per questo abbiamo voluto abbassare le altezze, cosa che garantirà un’omogeneità con Viale Cesare Battisi, che è una grande arteria di valore storico e paesaggistico per la città di Monza”. Ed è eccola lì, infine, un’altra parola chiave del progetto: storia. “Ad essere integrata nella nuova architettura sarà un elemento storico: la ciminiera. Architettura contemporanea non vuol dire fare tabula rasa del passato. Anzi, è dal mio punto di vista, un linguaggio di inclusione tra passato e futuro: in questo progetto terremo tutto insieme”.