Ecologia

Il Parco di Montevecchia è certificato “Zero Emission Regional Park”

Dopo il Santuario delle Grazie anche il parco di Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone sono "Zero Emission Regional Park".


Dopo il Santuario delle Grazie anche il parco di Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone sono “Zero Emission Regional Park“. Energy Saving è una società monzese attiva da vent’anni nell’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.

La strategia da mettere in atto serve per la riduzione e/o compensazione dei gas ad effetto serra che per l’80% circa sono rappresentati dalla CO2. L’unità di misura delle emissioni di gas serra sono le tonnellate di CO2 equivalente che vengono calcolate utilizzando il potenziale climalterante di ciascun gas definito GWP (Global Warming Potential).

La presenza dei “gas serra”, tra i quali il maggior responsabile è l’anidride carbonica, costituisce uno schermo “trasparente” alla radiazione luminosa, ma non alla radiazione infrarossa, che favorisce il riscaldamento della terra poiché impedisce che il calore venga rilasciato nello spazio, intrappolando i raggi infrarossi (riflessi) che dissipano il calore all’interno dell’atmosfera terrestre.

Il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone ha realizzato o promosso impianti per rimboschimenti arborei e realizzazione di siepi, tra l’anno della sua istituzione ed oggi, allo scopo di ottenere un dato volumetrico utile al calcolo dello stoccaggio di carbonio di quelle essenze.

Le aree del Parco regionale interessate dai rimboschimenti sono state: Stagni della Valle di Santa Croce (2003); Proprietà Albisetti (1990); Strada dei Vagoncini (2010); Selva del Su’ (1991); Stagni della Fornace (2003); Proprietà Frigerio (2015).

Le essenze piantumate sono state scelte tra quelle coerenti con il patrimonio arboreo esistente: ontani, frassini, aceri, carpini, noci, tigli, querce, ciliegi, betulle, pini, olmi, salici. Per le specie arbustive, principalmente il nocciolo ma anche biancospino, sanguinello, corniolo, vibrino ed evonimo.

Le nuove piantumazioni nel Parco hanno determinato nel corso degli anni un sequestro e confinamento progressivo di Gas Serra. 

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