Riapre il Muva, il Museo interattivo della Valle dell’Adda a Trezzo

Il museo mira a far conoscere al pubblico la storia, la cultura e la natura degli ambienti lambiti dalle acque del fiume Adda.
Trezzo sull’Adda. Riapre il Muva, il Museo interattivo della Valle dell’Adda, ospitato a Villa Gina in via Padre Calvi Benigno 5, a Trezzo sull’Adda. Nei giorni scorsi sono state definite le aperture nei mesi di febbraio, marzo e aprile. Questa la calendarizzazione: 13 febbraio, 13 marzo, 10 e 24 aprile . Il museo apre dalle 14 alle 17.30.
I costi del biglietto d’ingresso restano quelli del 2021: 4 euro biglietto intero, 3 per i residenti nei 35 Comuni del Parco, 6-14 anni 2 euro, sotto i 5 gratis. A ogni apertura è associata una visita guidata (alle 14.30) con supplemento di 4 euro. Per maggiori informazioni e per prenotare una visita guidata occorre scrivere una mail a muva.adda@gmail.com specificando un nominativo e il numero di persone che intendono partecipare. Si ricorda che all’ingresso è obbligatorio esibire il super green pass.
Cos’è il Muva?

Il MUVA è articolato in quattro sale allestite per far conoscere al pubblico la storia, la cultura e la natura degli ambienti lambiti dalle acque del fiume Adda. È caratterizzato da elementi innovativi, complessi ed unici perché, nel suo insieme, adotta un approccio “hands on” associato ad un impiego di tecnologia multimediale interattiva. La Sala Conferenze è la prima che si incontra e il pubblico viene accolto da un video con le istruzioni per la visita, c’è anche una riproduzione della Valle dell’Adda che riporta cenni storici e naturalistici del Parco. Nella Sala Principale situata nella torretta di Villa Gina il visitatore si troverà davanti a una ricostruzione della Valle dell’Adda lungo cui muoversi tramite un cursore. Nelle due nicchie sono stati ricreati due ambienti tipici del territorio: la palude di Brivio e il villaggio di Crespi con la sua fabbrica. Nella sala Biblioteca è riportata in un testo la vita del naturalista Tibaldi, illustre studioso di Trezzo a cui è dedicata l’ultima porzione del MUVA che contiene un monitor dal quale attingere tutte le informazioni sulle specie di pesci autoctone e non presenti nel fiume. Da settembre 2021 inoltre è possibile consultare una copia del Codice Resta.