Seregno, raccolta fondi per la cascina di via Como: da degrado a “laboratorio per l’inclusione”

Anffas Brianza punta a creare una micro comunità urbana e un centro di agricoltura sociale. Tra i progetti in cantiere serre a zero impatto ambientale e un anfiteatro esterno per le rappresentazioni teatrali.
Là dove c’era una cascina abbandonata oggi c’è…un progetto di inclusione per le persone con disabilità. Entra nel vivo il cantiere promosso da Anffas Brianza per il recupero del casolare di via Como, nel quartiere Meredo di Seregno. Oltre 12000m2 di terreno ed un complesso che, una volta ristrutturato, diventerà il cuore pulsante della micro comunità e un centro di agricoltura sociale.
Il sole del pomeriggio illumina la facciata del casolare semi diroccato: fino a poco tempo questo era luogo di spaccio e degrado. Mauro Brambilla, presidente di Anffas Brianza, costeggia la transenna e già immagina il futuro dell’area: “Per i ragazzi con disabilità qui sarà come essere in una palestra di vita dove vivere, lavorare così da rendersi più autonomi dalle famiglie e in armonia con il resto della città”.
IL PROGETTO
Gli spazi interni saranno adibiti a centro di residenza per spazi educativi e di relazione, distribuzione dei prodotti agricoli e piccola ristorazione. “Il progetto – prosegue Brambilla – prevede di dare lavoro a 20-25 persone con disabilità e ovviamente alle persone che le accompagneranno”. Se le premesse sono incoraggianti, la sfida ora è sulla fattibilità economica del piano.

Lanciata un mese sulla piattaforma GoFundme, la raccolta fondi online per il recupero del casolare ha oltrepassato i 2mila euro. Sarà necessario tuttavia uno sforzo in più per trasformare il progetto, oggi su carta, in realtà compiuta. Il Comune è interessato a fare la sua parte, ma i promotori confidano in fondi del Pnrr per progetti di rigenerazione urbana. Entro il 2026, la cascina di via Como dovrebbe essere pienamente operativa: oltre alla parte residenziale, il piano prevede la realizzazione di serre aeroponiche, di un percorso sensoriale per ciechi e ipovedenti e di una cavea esterna per eventi culturali e rappresentazioni teatrali.
Per volontari ed educatori impegnati nel progetto “Fuori dalla bolla” per adolescenti con disabilità, la cascina punta ad essere un laboratorio dove tutti possano coltivare ‘le arti e i mestieri’, nessuno escluso.
