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Seregno, finge un sequestro per estorcere soldi ai genitori: denunciato

22 febbraio 2022 | 08:55
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Seregno, finge un sequestro per estorcere soldi ai genitori: denunciato

Sotto scacco da due malviventi calabresi che erano pronti a fare a pezzi il 35enne e lasciarlo in mezzo alla strada. Decine di telefonate ai genitori che disperati sono corsi in caserma per chiedere aiuto

Seregno. Hanno trascorso ore da incubo due genitori di Seregno che si sono rivolti ai carabinieri di Seregno per salvare il proprio figlio dalle grinfie di due aguzzini calabresi che lo tenevano sotto scacco, minacciando alla sua vita, in cambio di una somma di denaro pari a 1.500 euro. O meglio, questo è quello a cui hanno creduto i due malcapitati perché, il sequestro di persona, era una vera e propria messa in scena studiata ad hoc dal figlio, insieme a due complice, probabilmente per riuscire a recuperare il denaro necessario per coprire un debito di droga. Fatto calare il sipario sulla messa in scena, l’autore del finto sequestro avrebbe anche cercato di buttarla sul ridere. I tre simulatori si sono allontanati dalla caserma con a carico una denuncia in stato di libertà per violenza privata e procurato allarme in concorso.

I FATTI

Durante lo scorso fine settimana, attorno alle 20:00, nella zona Sant’Ambrogio di Seregno una coppia di sessantenni, marito e moglie, hanno ricevuto la telefonata disperata del loro figlio 35enne che raccontava di trovarsi a Desio e di essere nelle mani di gente molto pericolosa di origine calabrese alla quale doveva una grossa somma di denaro. Molto preoccupata la coppia, benché consapevole che verosimilmente la questione era connessa alla tossicodipendenza del figlio, pensando a un debito non saldato che il figlio avrebbe potuto avere con quei malviventi, decide di chiamare subito i carabinieri.

Nel frattempo le telefonate si erano fatte sempre più pressanti e numerose e, in alcune di queste, era intervenuta anche una voce con accento calabrese che minacciava apertamente che, se avessero voluto rivedere il figlio intero, avrebbero dovuto consegnargli € 1500, altrimenti lo avrebbero fatto a pezzi e lasciato per la strada.

La coppia, disperata per la situazione in cui si era ritrovato il figlio, è giunta nella caserma di Seregno per raccontare i dettagli della vicenda e permettere ai carabinieri di sviluppare un immediato piano d’azione volto a simulare lo scambio di denaro e bloccare i malviventi.

L’OPERAZIONE

È stato quindi allestito un dispositivo rinforzato con elementi in abiti civili e pattuglie con le gazzelle a supporto per chiudere le strade e intervenire in caso di emergenza. Attorno alle 22:00, quando era tutto pronto, i carabinieri in borghese hanno seguito i genitori del 35enne che nel frattempo si stavano recando a piedi presso un bancomat. Nei pressi dell’ATM, prima che entrasse in contatto con la madre e il padre, i militari lo hanno fermato e hanno chiesto lui dove fossero quelli che aveva definito essere i suoi aguzzini.

E così, mentre il 35enne negava di essere con altre persone, le pattuglie di supporto sono riuscite a individuare e fermare un BMW sospetta con targa ceca. All’interno vi erano altri due soggetti, un 38enne di origini partenopee e un 49enne brianzolo ben noti all’Arma seregnese per i precedenti in materia di stupefacenti e per reati contro il patrimonio e, per quanto riguarda il primo, anche contro la persona.

È quindi scattata la perquisizione del veicolo e sulla persona che, benché non abbia fatto rinvenire armi o stupefacenti, ha permesso di far emergere che il telefono cellulare del 35enne era stato lasciato a bordo dell’auto (forse come pegno da riscattare una volta ottenuti soldi).

Al termine degli accertamenti, sentiti gli interessati, è stato possibile attestare che i tre, traendo spunto da una pressoché analoga vicenda – anche se di entità economica di gran lunga inferiore – avevano preso spunto dai noti fatti di cronaca che nel novembre 2016 avevano visto coinvolto Lapo Elkann nella Grande Mela quando il noto rampollo torinese aveva simulato un sequestro di persona per riuscire a ottenere i soldi dalla sua famiglia. Anche quella volta le autorità intervennero scoprendo il bluff.

Dopo qualche ora con i carabinieri, nella nottata, i tre simulatori si sono allontanati dalla caserma con a carico una denuncia in stato di libertà per violenza privata e procurato allarme in concorso.