Vimercate. Un convegno sulle nuove linee guida per lo scompenso cardiaco

Attualmente in Italia lo scompenso cardiaco interessa circa il 2% della popolazione con un forte impatto nella popolazione anziana over 80 anni fra i quali la prognosi è peggiore.
Vimercate. Lo scompenso cardiaco, spiega Antonio Cirò, primario della struttura di Cardiologia dell’Ospedale di Vimercate è “una sindrome clinica caratterizzata da sintomi tipici quali la dispnea e l’astenia accompagnati da segni fisici (rantoli polmonari, edemi periferici, turgore giugulare) dovuta a anormalità strutturali e funzionali del cuore che comportano elevate pressioni all’interno delle camere cardiache e/o una gettata sistolica inadeguata (ovvero un deficit della funzione di pompa del cuore ) a riposo o durante sforzo. Le cause sono molteplici sebbene nella maggior parte dei casi l’origine sia da ricercare nella cardiopatia ischemica postinfartuale”.
A questa malattia che rappresenta, nei paesi occidentali, la prima causa di ricovero ospedaliero tra i soggetti over 65, è dedicato un incontro scientifico in programma all’ospedale di Vimercate il prossimo 18 febbraio: per l’occasione verranno discusse le nuove linee guida promosse dalla Società Europea Cardiologia (ESC). “Si tratta di una iniziativa della Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) che si ripete, con un format simile, anche in altri importanti ospedali lombardi quali l’ospedale di Lecco e di Pavia”, racconta Cirò.
“L’impatto epidemiologico e clinico dello scompenso cardiaco è rilevante”, sottolinea lo specialista di Vimercate che è anche coordinatore scientifico dell’incontro. La patologia è destinata a crescere. Attualmente in Italia interessa circa il 2% della popolazione con un forte impatto nella popolazione anziana over 80 anni fra i quali la prognosi è peggiore.
Il primario di Vimercate ricorda le risposte terapeutiche messe in campo per lo scompenso, farmacologiche e interventistiche, ma soprattutto il peso dell’offerta della struttura che dirige.
“A Vimercate – assicura il primario – garantiamo tutto il panorama dei trattamenti dello scompenso cardiaco acuto con la sola eccezione dei sistemi di assistenza ventricolare disponibili solo nei centri terziari ove si effettuano i trapianti. Per quanto riguarda lo scompenso cronico, abbiamo un ambulatorio dedicato, in modo particolare, ai pazienti transitati e poi dimessi dalla Cardiologia, che segue una cinquantina di pazienti al mese. Oltre a ciò, abbiamo un ulteriore spazio ambulatoriale destinato ai pazienti scompensati, ai quali è stato impiantato un device (defibrillatori o pace maker resincronizzatori)”.
La malattia ha anche un impatto economico sanitario notevole.“In Lombardia – aggiunge Antonio Cirò – il costo pro capite medio per lo scompenso si aggira intorno agli 11.000 euro dei quali il 70% è imputabile ai costi di ospedalizzazione. Questi dati spiegano la necessità di un governo clinico della malattia che partendo dagli ospedali si estenda al territorio. Le Case della Comunità sono chiamate a rispondere anche a questa necessità”.