Il caro energia mette in ginocchio la chiesa di Arcore, che chiede aiuto ai cittadini



Sul sagrato della chiesa di S. Eustorgio svetta un cartello con l’appello “Diamoci una mano” e con elencati i numeri del bilancio parrocchiale provato dal caro bollette. Alpini e fedeli hanno già accolto l’invito a dare un contributo.
Arcore. La chiesa chiede aiuto ai fedeli per far quadrare i conti. E lo fa in maniera palese, esponendo esponendo fuori dal portale della chiesa di S. Eustorgio di Arcore due cartelli con i numeri del bilancio. Numeri che, entro l’estate, secondo le previsioni del parroco Giandomenico Colombo, potrebbe essere in rosso. Ecco allora l’idea di chiedere agli arcoresi di mettere mano al portafoglio e di dare un contributo per pagare le bollette di gas e luce. E qualcuno in questi giorni si è già fatto avanti. Gli Alpini ma anche altri fedeli hanno subito accolto l’appello del parroco dando un contributo alla Parrocchia.
L’appello della chiesa di Arcore
L’appello del parroco svetta sul sagrato della chiesa di S. Eustorgio con scritto grande e in rosso “diamoci una mano”. In questo caso non si chiede aiuto per iniziative a sfondo sociale o religioso, ma si chiede ai cittadini di mettere mano al portafoglio per dare un aiuto ai conti della chiesa locale. Anche la parrocchia si è trovata, come tutti in questi mesi, ad avere a che fare con il caro bollette che ha colpito trasversalmente enti pubblici, enti privati, enti religiosi e soprattutto i cittadini e le famiglie. Ecco allora l’idea del parroco di chiedere aiuto agli arcoresi per pagare i conti di gas e luce.
La spiegazione del Parroco
“A pesare sul bilancio della Parrocchia è stato soprattutto il mutuo per il Cinema che ogni anno ci costa circa 30mila euro. Non solo. A inizio pandemia- ha spiegato don Giandomenico Colombo- abbiamo messo mano all’Oratorio con interventi di manutenzione e di ristrutturazione. Nel corso del lockdown abbiamo però ovviamente avuto un fermo delle offerte e questo ha comportato problemi a livello di gestione economica”. Allo stop delle messe e al relativo stop delle offerte raccolte, si è aggiunta anche una contrazione delle offerte in generale.
“Anche le messe in memoria dei defunti sono diminuite – ha precisato don Giandomenico -. Ormai anche le messe fatte per matrimoni, battesimi o funerali non comportano quasi mai un’offerta da parte delle famiglie“.
E se don Giandomenico Colombo non ha mai avuto l’abitudine di chiedere esplicitamente offerte porgendo una busta ai promessi sposi o ai genitori in procinto di far battezzare il figlio, è vero anche che “sempre meno persone decidono di fare un’offerta anche in queste occasioni. Non si tratta ovviamente di dare un contributo per ricevere un sacramento ma solo di voler cogliere un’occasione per contribuire alle spese della propria parrocchia”. Spese vive come quelle delle bollette o delle manutenzioni, appunto, che non vengono sostenute dalla Chiesa centrale. “Ogni Parrocchia è a se- ha concluso don Giandomenico Colombo-. Il parroco deve gestire e provvedere anche al sostentamento amministrativo. Contributi come quelli dell’8 per mille non vengono utilizzati per le spese gestionali delle parrocchie. Vengono usati solo in casi di estrema necessità in ambiti critici e difficili”. Da qua la necessità di chiedere un aiuto agli arcoresi.
I numeri del bilancio parrocchiale
Sotto all’appello “Diamoci una mano” sono stati elencati i numeri del bilancio parrocchiale. Per l’ultimo bimestre dicembre-gennaio le bollette legate al consumo energetico sono state di 2.571 euro per la parrocchia, di 7.238 euro per la chiesa, 11.881 euro per l’oratorio maschile e circa 4.320 euro per quello femminile. Al 18 marzo i saldi dei conti erano rispettivamente di 39.226 euro per la Parrocchia e di 11.781 euro per l’oratorio. Saldi che, secondo le stime del parroco, si assottiglieranno fino ad arrivare a giugno a 3.871 euro per la Parrocchia e a 4.984 euro per l’oratorio.
Un sostanziale ribasso del conto dovuto alla rata della FRISL per cinema e oratorio che è pari a 27.182 euro e alle utenze dell’energia che saranno di 2.649 per quello femminile, di 4.129 euro per la chiesa e di 1.403 euro per la casa parrocchiale e di 6.897 euro per l’oratorio maschile.