Carcere di Monza, protesta della Polizia penitenziaria: “Stanchi di subire”

La casa circondariale, più volte teatro di violente aggressioni nei confronti degli agenti, fa preoccupare i sindacati.
Monza. La Polizia penitenziaria scende in piazza per manifestare contro la situazione del Carcere di Monza. La casa circondariale, più volte teatro di violente aggressioni nei confronti degli agenti, fa preoccupare i sindacati. Per questo, il 29 marzo, si terrà una manifestazione davanti al Tribunale.
“I Poliziotti Penitenziari monzesi preannunciano una grande manifestazione di protesta contro le difficili condizioni lavorative in cui versa l’istituto cittadino, una casa circondariale in balia dei detenuti dove le aggressioni sono diventate all’ordine del giorno” spiegano S.A.P.Pe., O.S.A.P.P., UIL.PA, SI.NA.P.Pe, U.S.P.P., CISL, C.N.P.P., FP.CGIL.
“A causa della “vigilanza dinamica”, operazione che nella realtà ha comportato le celle aperte per 10/12 ore al giorno con la possibilità per i detenuti di stare liberi all’interno delle sezioni e sostanzialmente senza alcun controllo, sono aumentati in modo esponenziale i soprusi e le sopraffazioni tra detenuti, lo scambio di terapia, risse, liti ed estorsioni. Contestualmente si sono impennate le aggressioni contro il personale di Polizia Penitenziaria, quello sanitario e civile e la domanda che ogni Operatore penitenziario si pone quotidianamente è: “che fine ha fatto la funzione rieducativa della pena?”. Il personale deve essere tutelato, deve avere dei protocolli di intervento e deve essere dotato di strumenti atti a contrastare quella parte di utenza spesso armata con armi rudimentali (lamette, bastoni, bombolette). Gli operatori della Sicurezza gestiscono quotidianamente situazioni critiche a mani nude, senza protezioni, mettendo ogni giorno a rischio la propria ed altrui incolumità personale. Auspichiamo vivamente che dalla nostra iniziativa nasca la speranza in un futuro migliore per la Polizia Penitenziaria e per il sistema Penitenziario tutto”.