Desio. La Posteria Sociale, il market solidale che aiuta le famiglie in difficoltà è realtà. Dopo l’inaugurazione di agosto, La Posteria Sociale rappresenta un’attuale risposta alle esigenze delle famiglie in difficoltà, da realizzare in continuità con i supermercati, i negozi di quartiere e le associazioni di volontariato impegnate nella raccolta e distribuzione degli alimenti.
Il progetto, nato con la precedente amministrazione guidata dal sindaco Roberto Corti e portato avanti dall’attuale giunta di centrodestra guidata da Simone Gargiulo e dall’assessore Fabio Sclapari, è stato affidato, a seguito di procedura a evidenza pubblica, al Consorzio Comunità Brianza e ad oggi ha in carico una trentina di utenti.
OBIETTIVI DELLA POSTERIA SOCIALE
“Si tratta di una iniziativa che vede coinvolto il comune, i servizi sociali e il Consorzio Comunità Brianza. L’iniziativa ha funzionato e funziona grazie a una bella rete di volontariato umano, essendo un servizio che non ha una marginalità. Abbiamo attivato una sorta di tessera punti per il ritiro e la distribuzione degli alimenti” spiega il presidente del Consorzio Comunità Brianza, Mario Riva.
Le persone che si trovano in difficoltà economica si rivolgono ai servizi sociali che, dopo la presa in carico, forniscono alle famiglie una sorta di tessera punti ricaricabile ogni mese. Ad ogni punto corrisponde una somma in denaro. Al market solidale ad ogni gruppo di alimenti vengono assegnati dei punti e si procede così alla spesa, tramite l’utilizzo, appunto, della tessera.
“In paese si è attivato un circolo virtuoso; abbiamo da poco iniziato a distribuire anche il pane, grazie ad alcuni panifici desiani che hanno iniziato a donarci le scorte alimentari. È una iniziativa che accende un fuoco nelle persone: chi è volontario qui lo fa volentieri e si mette a disposizione completamente, senza avere nulla in cambio se non la gratificazione per l’opera buona che sta compiendo”. Continua Mario Riva
Ma la posteria non è solo un market solidale. È una comunità. “La cosa veramente bella è che le persone non ricevono a casa il pacco di viveri come se fosse una carità. Le persone devono vestirsi, uscire, incontrare gente. Entrano alla posteria come si entra in qualsiasi altro supermercato e si creano così relazioni. Le persone approdano in un circuito di vita normale, non solo di assistenzialismo. È un modo per loro per ripartire. Si responsabilizzano nella gestione” aggiungono il sindaco Gargiulo e l’assessore Sclapari.
Anche la grande distribuzione, oltre ai commercianti locali, ha deciso di aiutare nel progetto. Esselunga, Eurospin, Coop e Unes sono i colossi dove i volontari si riforniscono di beni di prima necessità.
“Come consorzio mettiamo a disposizione anche uno spazio con varie opportunità: corsi e proposte lavorative. Non siamo uno sportello solo virtuale. Noi siamo presenti, chiunque si può rivolgere a noi e cerchiamo di aiutarlo. Qui entra qui deve sentirsi accolto. Deve sentirsi come fosse a casa sua” conclude Mario Riva.
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