Monza, area ex Macello. Bardone: “Un nuovo progetto? Basta promesse, siamo esausti!”

Il commento a caldo della candidata sindaca del Movimento 5 Stelle a Monza. Elisabetta Bardone è da tempo attiva nel comitato Saicosavorremmoincomune – quartiere San Donato Regina Pacis, che qualche mese fa ha organizzato un sit-in per avere risposte sullo stato dell’area ex Macello.
Monza. Un annuncio che sa troppo di campagna elettorale. Questo il commento tra le righe di Elisabetta Bardone, attivista e candidata alle elezioni amministrative di Monza con il Movimento 5 Stelle, in riferimento al nuovo polo scolastico che la giunta Allevi auspica nel progetto di riqualificazione dell’area ex Macello. Un’area che sembra essere una croce per tutti i sindaci del capoluogo brianzolo, a prescindere dal colore politico: in stato di degrado e abbandono da (almeno) quattro amministrazioni, è attualmente il simbolo delle aree dismesse della città. Bardone, pochi mesi fa, era in piazza tra i portavoce del comitato Saicosavorremmoincomune – quartiere San Donato Regina Pacis, per denunciare le aspettative disattese dei residenti del quartiere e chiedere che l’area in questione venisse destinata come nuova sede di alcune scuole monzesi, come si dice da anni.
Nei giorni scorsi la giunta ha approvato il Documento Preliminare alla Progettazione (DPP), finalizzato alla richiesta di un co-finanziamento dell’opera attraverso la partecipazione al bando regionale “Spazio alla scuola”, che prevede risorse finanziarie da destinare all’attuazione di edifici scolastici innovativi sul territorio lombardo. L’iniziativa rientra nel Programma degli interventi per la ripresa economica (previsto dalla Legge Regionale 9/2020), meglio noto come ‘Piano Lombardia’. Nel progetto il trasferimento delle scuole primarie Citterio e Buonarroti, oltre che della media Bellani (ne avevamo parlato qui).
“Sono certa che si tratti di un progetto bellissimo, non lo metto in dubbio – commenta Bardone a MBNews – ma onestamente la notizia è quasi incommentabile. Sono stanca io e sono stanchi i cittadini del quartiere. Dal 2007 ad oggi, puntualmente, spuntano fuori progetti che riguardano l’area dell’ex Macello. E spesso proprio quando siamo in campagna elettorale. Sono quasi tutti molto belli, non fraintendetemi, ma poi non si conclude mai niente. Da mamma, da cittadina, da candidata, sono esausta. Adesso spunta questa ultima proposta: il “Civic Center“. I termini inglesi ci piacciono molto, vorrei che avessimo anche un po’ di pragmatismo inglese”.
“Questi progetti arrivano così, li veniamo a sapere da un giorno all’altro – continua Bardone. – Sarebbe bello che invece venissero costruiti con i cittadini: lo sto scrivendo in questi giorni nel mio programma elettorale, ma è tempo che io e le altre persone del quartiere lo chiediamo. Vogliamo un tavolo dove si possano prendere le decisioni in modo davvero condiviso. Invece che puntare su progetti faraonici, io reputo che bisogni puntare anche a cose più piccole ma realizzabili. Penso che in questi anni sia mancato questo: il pragmatismo, cose più concrete che però fanno la differenza per i cittadini. Anche più a basso costo, forse, però da realizzare in tempi brevi. Non come l’area in questione: ho perso il conto da quanti anni aspettiamo un cambiamento”.
“Sono anni che ci battiamo per dare dignità all’area dell’ex Macello – conclude Bardone – perchè i nostri ragazzi possano studiare in un polo nuovo, con strutture a norma e non contaminate dall’amianto. Conosco il quartiere e so che le persone sono esasperate e deluse. Persino oggi ho chiesto quali fossero le reazioni a questo nuovo polo e di speranza in giro ne ho vista poca. Ripeto: sarebbe auspicabile in generale a Monza che tutti questi progetti che impattano fortemente sui quartieri venissero concordati con gli abitanti che poi ne fruiranno tramite tavoli di condivisione e di partecipazione”.
