Trasporto pubblico, tariffe agevolate per chi va al lavoro 1 o 2 volte a settimana? Regione dice no.

La pandemia ha cambiato il mondo ma anche il modo di lavorare di molti brianzoli: due anni fa, lo smartworking è diventato realtà per molti. Il M5S, in quest’ottica chiede di ripesare agli abbonamenti Trenord per adeguarsi al nuovo stile di vita e lavoro. L’Assessore Terzi mostra chiusura
Il lavoro è cambiato da un paio d’anni a questa parte perché lo smartwork, di cui tanto si è sentito parlare durante la pandemia, per molti si è trasformato in routine e non sono in un fase provvisoria causata dall’emergenza sanitaria. Di questo si è parlato al Consiglio Regionale della Lombardia oggi, martedì 1° marzo, con una mozione presentata dal Consigliere regionale Simone Verni (M5S).
“La pandemia ha cambiato lavoro e trasporti, non l’arroganza della maggioranza a trazione Lega, quando si parla di pendolari”, questo il commento di Verni dopo che l’Assessore Terzi, in Aula, ha bocciato la mozione. Insomma, nessuna agevolazione su trasporti e abbonamenti per chi raggiunge con il treno il proprio posto di lavoro anche solo una o due volte alla settimana.
IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE SIMONE VERNI
“La pandemia ha stravolto il Mondo, il modo di lavorare e di conseguenza il trasporto pubblico. I dati presentati dal Politecnico di Milano dicono che lo smart working riguarderà circa il 70% dei lavoratori italiani, anche post-pandemia. La stessa Trenord lamenta un calo di passeggeri e la necessità di proposte attraverso le quali tornare ad attrarre viaggiatori – afferma – Unendo questi presupposti abbiamo proposto al Consiglio di Regione Lombardia di impegnare la Giunta ad avviare una riflessione con Trenord e tutti gli stakeholder interessati, in merito alla possibilità di introdurre tariffe agevolate anche per chi si reca a lavoro solamente due o tre giorni a settimana. Pendolari per i quali diventa insostenibile il costo di un abbonamento mensile, ma che rimetterebbero volentieri l’auto in garage qualora potessero usufruire di offerte simili a quelle già introdotte da Trenitalia, Italo e Autoguidovie, per fare un esempio”.
E aggiunge: “Queste aziende hanno ampliato la propria offerta con carnet dedicati agli smart worker, la cui convenienza è tale da consentire risparmi di circa il 30% per i pendolari. Purtroppo, l’Assessore Terzi ha manifestato in Aula tutta la chiusura della Giunta di fronte a questo tentativo di innovazione. Di fronte a una proposta che, mettendo da parte ogni polemica (che fine ha fatto, ad esempio, l’integrazione tariffaria prevista per legge da 10 anni?), intendeva semplicemente introdurre un nuovo abbonamento per un nuovo mondo. – continua il consigliere pentastellato – Il mondo è cambiato e sta cambiando, l’unica azienda a non capirlo pare essere Trenord, per questo abbiamo chiesto alla Giunta di intervenire, al fine di trovare nuove modalità di abbonamento che vengano incontro alle mutate esigenze dei viaggiatori. Purtroppo, quando si tratta delle esigenze dei pendolari, Regione Lombardia alza un muro di arroganza invalicabile, anche quando basterebbe poco per migliorare le condizioni di chi, ogni giorno, lavora per rendere grande la nostra regione, oltre a doversi confrontare con le carenze del servizio di trasporto pubblico regionale”
MOZIONE BOCCIATA, ECCO PERCHE’
Trasporto pubblico e smart working, l’assessore Terzi replica agli attacchi della minoranza: “L’arroganza appartiene a chi usa i pendolari per muovere attacchi privi di fondamento”.
“Dati alla mano, ho spiegato in Aula che, per chi lavora anche in smart working, ci sono già diverse soluzioni convenienti. C’è chi dovrebbe studiare prima di lanciare attacchi gratuiti e pretestuosi”. L’assessore regionale alle Infrastrutture Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, dopo aver argomentato in Consiglio regionale, replica alla successiva polemica sollevata dal consigliere Verni: “In mancanza di argomenti, si continuano a strumentalizzare i pendolari per attaccare la Giunta lombarda”.
Già durante la seduta del Consiglio l’esponente dell’esecutivo ha precisato: “L’attuale offerta di titoli di viaggio è più che congrua rispetto alla domanda. Tanto è vero che rispetto all’utilizzo esclusivo del treno, c’è l’abbonamento mensile, annuale, il carnet, e il viaggiatore può scegliere la forma che preferisce”.
L’assessore ha aggiunto poi che “anche i biglietti Integrati plurigiornalieri ‘Io viaggio ovunque in Lombardia’ (Ivol) ben si sposano con le esigenze dei lavoratori che si dividono tra lavoro in presenza e smart working”. E adesso, i biglietti sono acquistabili anche on line. Con i plurigiornalieri Ivol si può viaggiare su tutti i mezzi di traporto pubblico locale della Lombardia, e sono un valido strumento a disposizione di chi alterna il lavoro in presenza con lo smart working.
Relativamente ai titoli IVOP e Treno-Città non risulta conveniente introdurre carnet, in quanto tali abbonamenti consentono l’uso di una pluralità di mezzi e non sono costruiti partendo da un biglietto di corsa semplice. Pertanto risultano già convenienti rispetto alla somma del costo dei singoli mezzi utilizzati.
Per quanto riguarda il ferro, l’assessore ha chiarito: “L’abbonamento mensile ferroviario ha un costo per corsa singola bassissimo, ed è altamente competitivo. È talmente conveniente che basta viaggiare due giorni alla settimana per rientrare abbondantemente della spesa”.
Nel ricordare le numerose possibilità già a disposizione di chi viaggia, dai carnet multicorsa ai diversi abbonamenti, l’assessore conclude: “C’è già tutto. Verni studi prima di fare polemiche gratuite”.