Minacce, calci al volto e una bottiglia incendiaria con proiettili. Grazie ai carabinieri finisce l’incubo per un 33enne

26 marzo 2022 | 08:54
Minacce, calci al volto e una bottiglia incendiaria con  proiettili. Grazie ai carabinieri finisce l’incubo per un 33enne

Due arresti con l’accusa di concorso in estorsione continuata ed aggravata.

Di fatto si trattava di un debito di soli 600 euro, ma è diventato un incubo per un 33enne. Le indagini coordinate della Procura della Repubblica di Monza sono state avviate quando la vittima ha presentato una denuncia ai carabinieri che, nel corso delle indagini, hanno svelato che quei soldi erano legati ad un vecchio debito di 600 euro maturato negli ambienti dello spaccio di sostanze stupefacenti. In realtà il dovuto era ad un’altra persona che aveva ceduto il credito a due italiani originari di Vimercate, un 40enne ed un 34enne che hanno dato il via ad un escalation di violenza, interrotta questa mattina all’alba con due arrestati. L’accusa a loro carico è di estorsione continuata ed aggravata in concorso.

Generico marzo 2022

I due avrebbero chiesto rate mensili da 300 euro alla vittima dal mese di agosto 2021, minacciandolo con violenze fisiche. Quando si incontravano il 33enne veniva colpito anche con dei calci al volto e poi perseguitato con una moltitudine di messaggi tramite WhatsApp e Messenger.
Poi, è stata la volta della madre. Anche a lei sono stati inviati dei messaggi, riuscendo a farsi consegnare in varie tranche una somma complessiva di circa 1800. Una escalation di violenza culminata, nei primi giorni di febbraio, con il rinvenimento davanti l’abitazione della vittima di una bottiglia di vetro di superalcolico contenente liquido infiammabile in cui erano immersi due proiettili cal. 22. Tale gesto induceva la madre a convincere il figlio a chiedere l’aiuto dei Carabinieri.

L’attività investigativa, condotta dai militari della Compagnia di Vimercate, anche mediante attività tecniche di intercettazioni telefoniche, copia forense dei telefonini della vittima, visione degli impianti di video sorveglianza, ha consentito di ricostruire l’intera vicenda fino alla “consegna” della bottiglia incendiaria.
Nella mattinata, a termine delle operazioni di notifica e dei rilievi dattiloscopici, i due venivano arrestati: il 40enne tradotto presso il carcere di Monza mentre per il 34enne riaccompagnato presso la propria abitazioni ove sottoposto agli arresti domiciliari. Ora dovranno rispondere di concorso in estorsione continuata ed aggravata.